Bad News

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"Ti sei divertita con Leila?"
Più che una domanda, le sembrava una tattica per distrarla per poi mangiarsela.
"Beh...si. Abbiamo fatto un giro al parco..." rispose con voce sottile Grethe, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Gli occhi di Nikolai scintillarono di bramosia vedendo la porzione di collo lasciata scoperta.
In pochi passi le fu addosso.
Se la strinse contro.
E con ferocia si impossessò delle sue labbra.
Si baciarono per minuti interi.
Mani che stringono.
Mani che tirano.
Mani che accarezzano.
Quando oramai si ritrovarono in debito di ossigeno, iniziarono a separarsi senza mai lasciarsi veramente.
Continuarono a darsi soffici baci a stampo, seguiti da teneri schiocchi.

Quando aprirono gli occhi, Grethe si rese conto di cosa era appena successo e nascose il viso contro il petto dell'uomo.
"No" sussurrò roco Nikolai
"Non ti nascosere ai miei occhi" le accarezzò la guancia calda.
"Sei così bella" sussurrò ancora, passandole entrambe le mani tra i capelli, appoggiando le labbra contro la sua fronte.
Grethe era sempre stata insicura sul suo aspetto.
Troppo imperfezioni per piacersi veramente.
Ma se Nikolai le diceva che era bella, lei ci credeva un po' di più.

"Perché hai reagito così con Andrea?" gli domandò accarezzandogli la schiena forte.
"Chi?" chiese lui, continuando a massaggiarle la cute dolcemente.
"Andrea. Quello che stavi quasi per picchiare"
"Ah si chiama così?" finse noncuranza, scendendo ad accarezzarle la base della schiena.
"Beh? Perché hai reagito così?" insistette lei
"Non so di cosa parli" fece spallucce l'uomi dirigendosi in cucina.
Grethe lo tallonò, decisa a fare luce su quella faccenda.
"Nikolai, hai detto che sono tua."
La bottiglia di birra che aveva preso dal frigo, venne sbattuta un po' troppo forte sul tavolo.
"Tu sei mia." ringhiò possessivo facendo imbarazzare la donna.
Si guardarono per un po' poi l'uomo sbuffò.
"Ero geloso." borbottò attaccando le labbra alla bottiglia.
La Vilia avrebbe voluto scoppiare a ridere, ma l'occhiataccia che le riservò la fece desistere.
"Geloso? Di Andrea? È il mio datore di lavoro e siamo amici."
L'uomo fece un verso di scherno e poi la guardò con ovvietà.
"Puzzava troppo di testosterone per essere solo un amico."
Grethe lo guardò stranita e poi rise.
"Non dire sciocchezze. Siamo amici. Buoni amici."
Nikolai alzò gli occhi al cielo, lasciando cadere il discorso.

"Ho una domanda" disse la donna appoggiata al tavolo
"Come faccio a controllare i miei poteri?"
Grethe aveva pensato a quella domanda per tutto il tragitto in macchina con Leila.
Voleva provare ad essere degna di essere definita la prescelta.
"Non puoi controllarli, Grethe.
I tuoi poteri non sono come i miei. Io mi trasformo a piacimento, uso il potere a piacimento. Ma tu...tu li hai insiti dentro l'anima. Non puoi controllare i poteri. Puoi controllare te stessa."
Nikolai si era girato verso la donna e l'aveva guardata con dispiacere.
"Come faccio allora ad essere la prescelta? Come posso salvare il mondo soprannaturale?"
La voce le crebbe d'intensità e frustrazione.
Si lasciò cadere su una sedia e si strinse il volto fra le mani.
L'uomo le si inginocchiò davanti e con voce morbida le parlò.
"Non so di cosa tu stia parlando, donna. Ma qualsiasi cosa sia, non sei sola. Ci sono io qui con te."
Grethe lo guardò, il cuore gonfio  di angoscia.
"Nikolai, sono entrata nella tua vita all'improvviso e mi sono messa comoda, senza preoccuparmi di cosa volessi tu..."
La mano che le stava accarezzando l testa fino a poco prima, le tirò leggermente i capelli reclinandole la testa indietro.
L'uomo si impossessò delle sue labbra, imperioso.
"Come vedi non mi dispiace." sorrise sornione lui.
Poi le mordicchiò le labbra con perizia.
"Quindi taci donna e baciami."
Si baciarono ancora.
E ancora.
E ancora.

"Volete una stanza?" ghignò maliziosa Leila.
I due si staccarono, colti in flagrante.
"Cosa volete ancora?" borbottò scontroso Nikolai.
La Valchiria e il suo secondo erano sempre in mezzo!
"Brutte notizie." riferì Menelik in tono serio
"Julia ci ha avvertito di strani movimenti sul confine a sud." continuò poi.
"La Volva?" chiese Fenrir cupo.
Hati annuì mentre Leila si scambiava una sguardo preoccupato con l'amica
"Dobbiamo nascondere Grethe. Sono qui per lei."
"Non possiamo nasconderla, Valchiria. Non è al sicuro da sola." rispose Menelik trovando appoggio nelle sguardo del capobranco.
"Noi non possiamo pensare a lei mentre difendiamo i confini!" protestò Leila
"Ha ragione" pronunciò Grethe appoggiando la mano sul braccio di Nikolai.
"Trovatemi un posto sicuro in cui stare. Me ne starò lì e aspetterò il vostro ritorno."
La Vilia cercò di rassicurare l'amato con lo sguardo.
Negli occhi dell'uomo, infatti, si agitava la paura di perderla.
Quando Fenrir annuì, Grethe sorrise.
"La porteremo dal vecchio Gondor, lui saprà come proteggerla." asserì gonfiando il petto
"Non sarebbe meglio lasciarla dalla sorella di Julia?" domandò Menelik confondendo Grethe.
Julia era la sorella di Menelik, che ci fosse un'altra sorella?
"No. Freki deve scendere in battaglia con noi."
Questa fu la sua decisione finale e nessuno più protestò.
Si prepararono in silenzio.
L'aria pesante di paura e inquietudine.
Gli animi irrequieti.



"Non devi avere paura. Non ti succederà nulla."
La voce di Nikolai la fece sobbalzare.
Era persa a guardare il paesaggi fuori dalla finestra.
"Io non ho paura per me, ma per voi. Per te." sussurrò la donna avvicinandosi all'uomo.
Erano arrivati nella piccola casa di Gondor dieci minuti prima.
Aveva conosciuto l'uomo, alto e robusto non meno di Nikolai nonostante la sua età.
Lo sguardo era segnato da un dolore antico che ancora lo tormentava, ma il viso celava i sentimenti dietro una fredda facciata.
Quando Nikolai - in veste di Fenrir- gli aveva chiesto di proteggere la donna, lui aveva annuito solennemente e poi si era dileguato dalla stanza.
Silenzioso come uno spettro.

"Andrà tutto bene, mia dolce luna" sussurrò l'uomo riportandola alla realtà.
"Solitamente nei romanzi rosa, quando dicono questa frase, non va mai bene." borbottò la donna, stretta tra le braccia del lupo.
Nikolai ridacchiò e poi le tirò delicatamente il viso verso le sue labbra
"Te lo prometto, Grethe."
Si scambiarono un dolce bacio, carico di sentimenti.
"Torna da me." sussurrò la Vilia prima che la porta si chiudesse davanti ai suoi occhi.



Piccoli pensieri

Miei cari lupetti,
Ho aggiornato molto prima del previsto per un motivo molto importante.
A breve dovrò iniziare a studiare come una matta per gli esami all'università, quindi aggiornerò più  velocemente ora.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. È  un po'  più  incentrato sulla coppia Nikolai-Grethe e sulla loro incredibile dolcezza.
Ma state tranquilli lupetti.
Sangue, dolore e battaglie torneranno presto.
Al prossimo capitolo mie cari,

lupodellabrughiera

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