Il Lupo

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Quando si svegliò erano le nove di sera ed era stesa sul pavimento, con addosso solo il maglione con cui dormiva.

Infreddolita e con i muscoli contratti per la scomoda posizione in cui era svenuta, Grethe si alzò in piedi. La testa vorticò pericolosamente e si dovette reggere al tavolo per non cadere.

Il fuoco.

Doveva avvicinarsi al fuoco.

Barcollando si avvicinò al camino, aggiunse qualche ciocco di legna e poi si sedette sul tappeto al calduccio. Aveva bisogno di riposo, di dormire un sonno tranquillo e soprattutto di non svenire per un po'.

Prese il cellulare intenzionata a mandare un messaggio al dottore per informarlo che il giorno seguente non si sarebbe presentata a lavoro perché stava male, ma ne trovò già uno del collega.  Con suo sommo stupore scoprì che anche lui stava male e che lo studio sarebbe stato chiuso per due giorni.

Sorrise soddisfatta: a volte la fortuna girava dalla sua parte.

Si raggomitolò davanti al camino come una gatta, gli occhi scuri fissi sul fuoco. Erano stati i giorni più strani della sua vita ed anche i più dolorosi, sperava che il lunedì arrivasse presto e che con sé portasse qualcosa di buono.

Con quei dolci pensieri in testa, Grethe chiuse le palpebre pronta a scivolare nel sonno.

Un grattare persistente la svegliò.

L'orologio segnava mezzanotte ed un quarto.

Qualche animale in cerca di cibo, sicuramente.

Era vicino alla foresta, riceveva periodicamente queste visite e lei non riusciva mai a dire di no a qualche animaletto che le chiedeva con uno sguardo da cucciolo un poco di cibo.

In più, tutte le volte che era a contatto con uno di loro, lei ne traeva sorprendentemente beneficio. Come se fossero una cura per la sua persona.

Stringendosi la coperta attorno al corpo come scudo contro il freddo, Grethe, socchiuse la porta spiando al di là per vedere quale animale le era venuto a fare visita quella volta.

Trattenne il respiro.

Un lupo.

Un grosso lupo dal pelo nero come la notte la guardava con occhi bassi e affaticati. Sembrava dolorante, le zampe lo reggevano a malapena e le orecchie erano basse, sintomo che quell'animale si sentisse veramente male.

I suoi occhi, due puntini dorati in mezzo al folto pelo, la supplicavano di aiutarlo.

E lei sentì forte e chiaro il suo grido di aiuto. Lo sentì fin dentro le ossa.

Aiutami

E lei lo fece.

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Il gigantesco lupo fece appena in tempo a varcare la soglia della casa della donna che cadde come una pera cotta sul pavimento di legno. Il tonfo del suo corpo fece sobbalzare Grethe che fino a quel momento l'aveva scrutato incuriosita ed intimorita.

Nonostante abitasse in una zona completamente immersa nella natura, non aveva mai visto un lupo nei boschi attorno Kinloch Rannoch.

Sapeva – grazie al circolo dei cacciatori di cui faceva parte un suo paziente- che l'ultimo avvistamento di un branco di lupi era stato a Braemar e sapeva anche che non si erano mai avvicinati al suo piccolo villaggio.

Stupita non poco dalla sua presenza lì, Grethe era stata ferma sulla soglia della propria casa ad osservare un lupo un po' troppo cresciuto rispetto ai lupi che vedeva alla tv, ma quando si era accasciato al suolo con un tonfo sordo si era precipitata da lui pronta a soccorrerlo.

The Night We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora