Maintenant je sais qui je suis

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Yggdrasill si stagliava davanti agli occhi di Grethe, alto e imponente come solo qualcosa di mistico può essere.

"Ce l'hai fatta."

Un voce compiaciuta accarezzò l'udito della donna.

"Hai iniziato a percorrere la strada del tuo destino" continuò il falco che già le era apparso in sogno.

Veðrfölnir.

Nascosto tra le fronde, se ne stava appollaiato su un ramo.

Le rugose zampe ben strette attorno al legno, il becco affilato rivolto verso l'infinito.

"Prima che il tuo sogno finisca e che la tua avventura continui, mia cara Vilia, devi sapere una profezia che per molto tempo ha atteso di essere narrata:

Tra sangue e morte;

Tra speranza e buona sorte;

C'è la bestia che forgia la donna.

Tra guerra e amore;

Tra pace e dolore;

C'è una creatura in croce.

Grethe tentò di chiedere spiegazioni ma fuggevole come era arrivato, il sogno svanì.

Aprì lo sguardo sul soffitto candido.

Sapeva perfettamente dove si trovava e come ci era arrivata.

Le immagini di ciò che era successo la sera precedente erano state impresse a fuoco nella sua memoria.

Tre parole vorticavano incessantemente nella sua mente: donna, sangue, lupo.

Lo stesso lupo che l'aveva salvata, ospitata e curata.

Lo stesso grosso lupo nero che aveva la capacità di trasformarsi in un essere umano.

Grethe sospirò pesantemente girandosi nel comodo letto.

Era il letto più confortevole che avesse mai provato in vita sua e ovviamente profumava di bosco.

Dio quell'odore era una droga.

Era forte, mascolino.

E inspiegabilmente le trasmetteva la sensazione di casa...di famiglia.

Era così buono che il suo cuore saltò un battito quando ne respirò un'altra profonda boccata.

"Stai annusando le coperte?"

La voce divertita di Nikolai la fece rimpicciolire sul posto, colta in flagrante.

Grethe tentò di balbettare delle scuse plausibili ma -tra il profumo e lo sguardo magnetico dell'uomo- fece seriamente fatica ad articolare una frase di senso compiuto.

"Non ti preoccupare. Annusa pure...semplicemente non mi aspettavo ti ambientassi così velocemente al nostro mondo" ghignò impertinente l'uomo sedendosi sul letto.

Un sorriso timido le sorse sul viso.

Un pallido segno dell'ascendente che aveva Nikolai su di lei.

"Immagino tu abbia molte domande." soffiò fuori dopo qualche minuto di silenzio.

Si passò nervosamente le mani tra i capelli aspettando un qualche segno di vita dalla donna.

Ma l'unica cosa che Grethe riusciva a fare era fissare la barba scura che incorniciava la mascella volitiva che nascondeva appena le morbide labbra.

The Night We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora