iii. "meno"

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D O C 

«salvare il...» lanciò un'occhiata di sottecchi a Skit, il quale lo incalzò a proseguire con un cenno del capo. «...mondo.» concluse reticente Doc, rotolando la frase sulla lingua come avrebbe fatto con una caramella il cui sapore oscillasse fra disgustoso e particolare, ma non del tutto spiacevole. Corrugò le sopracciglia osservando un punto al di là delle spalle del moro, fasciando distrattamente la mano infortunata nella maglietta per fermare la perdita di sangue. Una stilettata di dolore gli percorse il braccio facendogli venire la pelle d'oca, ma era troppo distratto dalla rivelazione per farci caso. «salvare il mondo» confermò solenne l'altro, le dita a premere sulle tempie ed uno sbuffo a rotolare dalla bocca mimando il fischio di una bomba. Doc si guardò attorno cercando di vedere, oltre la spessa coltre di nebbia e fumo residuo, il mondo che era supposto dovessero salvare: come prevedibile, non c'era nulla che avvalesse la teoria di Skit, ma neanche che la confutasse. Nel futuro, poi. Avevano... Avevano davvero viaggiato nel tempo? Avrebbe spiegato anche l'assenza di memoria: era plausibile che per trovare una soluzione ad un problema del futuro, dovessero dimenticare come fosse la loro realtà nel presente, considerando che avrebbero cambiato la storia – paradosso temporale, no? La leggenda narrava che anche Greta Thunberg avesse viaggiato nel tempo, sbucando poi più di un secolo dopo per aprire gli occhi a tutti sulla devastazione del pianeta: e se fosse stato tutto vero? A quel punto, non era così... surreale, come opzione. D'altro canto, qualunque spiegazione era meglio del caotico nulla di Doc. «dagli zombie?» azzardò, mettendo nuovamente a fuoco il profilo di Skit, che gli offrì un minuscolo e bieco sorriso. «o da un ambiente radioattivo» corresse lui alzando due dita, tamburellando poi il terzo sul mento. «missili che hanno disintegrato gran parte della popolazione?» sollevò anche il quarto dito, usandolo per abbassare gli occhiali sulla punta del naso e lanciargli un'occhiata allusiva. «o una malattia» aspetta –

Aspetta. «skit...»

«invasione degli alieni? Giorno del Giudizio?» Continuò lui imperterrito, mentre il volto di Doc s'irrigidiva di alternativa in alternativa. Lo sguardo si fece distante e seccato, ed il tic al sopracciglio destro sempre più evidente. «skit.» La prima avvisaglia di rabbia infiammò il tono basso di Doc, ma Skit parve non farci caso. «gli ILLUMINATI?» Oh, beato in cielo ed in terra. Doc chiuse gli occhi e si massaggiò le palpebre, soffiando un lento sospiro rassegnato e stanco. Uno, due. «una pioggia di meteoriti? Anche se, personalmente, preferisco la teoria apocalisse zombi- UH» Tre. Strozzò il soliloquio di Skit afferrandolo dal colletto della giacca, strattonandolo verso di sé per poter ringhiare, con la densa lentezza di chi non avesse più nulla da perdere e non fosse intenzionato a nasconderlo, ad un soffio dal suo viso. L'aveva illuso di avere una risposta, e per quanto assurda e fuori luogo, Doc gli aveva perfino concesso il beneficio del dubbio: che maledetto figlio di buona donna. «non sai niente, vero?» E lo sentì, Doc. Lo sentì, in quella presa forzata e nel tessuto a solleticare il pugno, che quella reazione fosse familiare più del respiro nel petto, più del sapore della propria saliva – più del volto riflesso nelle lenti a ricambiare assente il suo sguardo. Sentiva la violenza salire ad ondate dal cuore alle spalle, arrampicandosi sulle braccia con cocente, e rabbiosa, crudeltà auto distruttiva. Si rese conto, nell'alito caldo di Skit sul proprio volto, di volerlo colpire. C'era una linea sottile, dannatamente sottile, fra intenzione e pratica. Con ancor più orrore, percepì distintamente quale fosse il fine reale di quell'ira feroce e dilaniante: voleva essere colpito. Più della voglia di percuotere fisicamente Skit, a spaventarlo fu la presa di coscienza del voler essere malmenato. Di sentire sulla lingua il sapore metallico del sangue; di incassare senza scansarsi; di sentire il dolore tangibile soffocare il vuoto a perdersi. Di –

7sec | Sette Secondi Alla Fine Del MondoWhere stories live. Discover now