v e n t i n o v e

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« ti piace qui? » domandò sottovoce taehyung, avvicinandosi a jungkook per la prima volta nell'ultima mezz'ora. erano entrati nel museo che più preferiva a seoul da almeno un'ora, e per gran parte della visita non si erano rivolti parola. si guardavano, piuttosto, osservandosi quasi di nascosto e sorridendosi quando lo facevano allo stesso momento, in un modo così divertente che sembrava quasi dire "mi hai beccato" con gli occhi. 

il maggiore non riusciva a capire più niente. continuava a dirsi quanto tutti i gesti che faceva jungkook nei suoi confronti fossero qualcosa di puramente amichevole, ma il suo cuore non si metteva in pace ogni volta che i suoi occhi scuri lo guardavano in quel modo che sembrava dirgli soltanto qualcosa in più. e si aggrappava a quello, a quel qualcosa in più, ignorando qualsiasi tipo di ragione.

jungkook annuì, sentendosi felice quando taehyung sembrò finalmente ricordarsi di lui. per più di mezz'ora aveva smesso di voltarsi a guardarlo e si sentiva un idiota perché lui invece continuava a farlo. « è bellissimo » disse lui, con un sincero sorriso, « non avevo idea ci fosse roba tanto bella qui. anche a daegu c'è un bel museo in cui mi piace andare, ma non è bello come questo. »

« a te piace disegnare, jungkook? » domandò curioso taehyung, con le mani dentro le tasche.

il corvino arricciò il naso. « non sono per niente capace. è un'arte che non fa per me. » disse soltanto, specificando però con il tono che non la disprezzava per niente, ma soltanto che non ci sapeva adattare lui.

« e che arti fanno per te, jungkook? » domandò taehyung, voltandosi a guardarlo. 

i loro occhi si incontrarono e sembrarono parlarsi da soli. i loro volti erano improvvisamente seri, in quel dialogo confuso e allo stesso tempo chiaro. « la musica » rispose jungkook, alzando un angolo delle labbra « suono parecchio, e alcune volte ho quasi l'impressione che siano gli strumenti a suonare me. il mio cuore impazzisce di gioia quando le mie dita sfiorano gli strumenti. » voleva esser ascoltato, esser notato da taehyung. non si stava inventando niente, era vero quello che gli diceva, ma allo stesso tempo sperava bastasse per far aumentare la curiosità di taehyung su di sé. 

il maggiore si limitò ad annuire. « magari dopo mi suoni qualcosa, a casa » disse soltanto, tornando a guardare i quadri in mostra. 

mine  ✓Where stories live. Discover now