⚜️ Zampe di gallina

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Una leggera brezza spirava attraverso le imposte del carro, scrollando foglie e germogli

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Una leggera brezza spirava attraverso le imposte del carro, scrollando foglie e germogli. Zahra era stata posizionata sullo scaffale più alto, gardenie alla sua destra, un candido tulipano alla sua sinistra. Da quell'angolazione aveva una perfetta visuale dell'interno del mezzo che brancolava sulle zampe durante la traversata nel bosco.

La donna si muoveva a piccoli passi in quello spazio che ora si era ingrandito, spruzzando acqua tra le sue compagne. Provò a contare i vasi, ma ben presto perse il filo. Erano troppi. Troppe ragazze condannate alla sua medesima sorte, e da chissà quanto tempo. Se avesse potuto, avrebbe pianto rugiada.

Ora, il fatto di essere rimasta piacevolmente sorpresa da quello spettacolo delizioso le suonava davvero ingiusto.

Trascorsero tre giorni. La quarta sera, la donna canticchiava qualcosa che faceva più o meno: «Il Re dei draghi perse la sua corona di ossa / Un nano la trovò, e sul capo la indossò. / Ora dei draghi il nano è Re / e la corona di fiori è».

Zahra provò a tendere i petali, ma ogni risposta di quella nuova forma si traduceva in una frustrante immobilità.

La donna arrivò sotto il suo scaffale e si sollevò sulle punte. «Come si sta trovando la nostra nuova arrivata?»

Le foglie di Zahra vibrarono di collera: Sai che non posso risponderti, vecchia gallina!

«Non temere, ti ci abituerai. E soprattutto imparerai che la bellezza è una cosa effimera, così come i fiori che germogliano nel tuo vaso.» La strega ridacchiò. «Da un lato, non credi sia stato meglio così? Di questi tempi, la vita per una giovane e deliziosa ragazza come te si è fatta così difficile... consolati! Niente più scomodi e sfiancanti momenti in cui dovrai far comprendere a un uomo che non è di tuo interesse. Niente fiducia mal risposta e delusioni, niente amore.» Fece una smorfia. «Credimi, mia cara, quando ti dico che sei fortunata. Nulla sa farti soffrire più dell'amore che sei convinta di provare.»

Perché non hai ancora provato l'ebbrezza di un mio calcio su quel naso adunco, razza di befana!

«Mi starai odiando.» La donna sedette al basso tavolino, poggiò il contenitore d'acqua ai propri piedi e armeggiò con la teiera per versarsi una generosa dose d'infuso al gelsomino. Le dita nodose disegnarono piccoli cerchi concentrici sulla sfera di cristallo. «Ma non avrebbe mai funzionato. Un cavaliere del calibro di... sir Lysandros, un uomo della guardia reale, ha il compito di trovare una compagna al suo livello. Tu questo lo sai già, immagino.»

Smettila di parlare.

Zahra ebbe l'impressione che le proprie foglie stessero appassendo, come schiacciate dal peso di una tristezza invisibile.

Sono cosciente di tutto questo. Lo sono sempre stata. La principessa ha richiesto i miei servigi durante questo viaggio e mi ha garantito la sua protezione, ma non ho avuto il cuore di illudermi neanche per un istante che questo mi concedesse delle possibilità. La nostra amicizia non mi rende immune ad alcuna regola, e se l'ho creduto sono solo una sciocca.

Bianca come il gelsominoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora