15. In tutto c'è lei

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«Ehi signor Shawn, sarebbe meglio se venisse tipo

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«Ehi signor Shawn, sarebbe meglio se venisse tipo...» il mio "coach" in seconda, il ragazzo che avevo ingaggiato all'ultimo minuto affinché riuscissi ad andare almeno al bagno, si grattò la nuca con un'espressione affranta.

Chiusi il rubinetto e mi voltai per prendere una salvietta di carta per asciugarmi le mani. Alzai le sopracciglia aspettando che finisse la frase. Come risposta guardò fuori, oltre il vano della porta che teneva aperta con la schiena. Le sue spalle si irrigidirono.

«Forse è il caso che lei venga fuori... ecco, tipo subito...» in quel momento mi accorsi del frastuono che proveniva dalla pista di ghiaccio. Velocemente, lanciai la salvietta dentro al cestino e raggiunsi la porta che stava tenendo aperta per farmi passare.

«Cosa stanno combinando quei ragazzi adesso?»

«Io... io ho provato signore.» Lo guardai sempre più preoccupato mentre affrettavo il passo. Ignorai lo shock che scese serpeggiando per la colonna vertebrale. «Ho deciso di venirla a chiamare quando Simon ha tirato un pugno in faccia al nuovo arrivato...»

Cristo Santissimo! Non vengo pagato abbastanza bene per dover risolvere anche queste cazzate!

Artan, il mio ''assistente,'' continuò a parlare chiarendomi a chi si riferiva mentre camminava al mio fianco: «Ecco, oggi ha beccato quel ragazzo che non parla mai.»

Probabilmente notò la mia espressione accigliata perché la sua voce vacillò. «Scusi se l'ho disturbata.»

«Artan...» mi fermai a metà strada, mi abbassai leggermente per guardarlo dritto negli occhi. Strinsi la sua spalla per tranquillizzarlo.

«Hai fatto bene, non ti preoccupare.»

Il povero ragazzo lasciò uscire tutto in una sola volta il fiato che stava trattenendo.

«Grazie signore.» La sua voce aveva una nota di sollievo.

Mentre mi avvicinavo in fretta all'area di allenamento, lo guardai di sbieco e dissi:

«Solo una cosa Artan. Mi raccomando,» il suo atteggiamento divenne sospettoso, le sue spalle si abbassarono come se si stesse preparando alla sgridata, mi pentii subito, così gli feci un sorriso caloroso mentre aggiungevo: «smettila di darmi del lei, non sono ancora così vecchio.»

Persi ancora un altro prezioso secondo, quanto bastò per vedere la sua espressione rilassarsi e poi guardai davanti a me, la pista di ghiaccio era diventata una baraonda.

Il mio allenamento!

In mezzo al campo Simon e Aiden, il nuovo ragazzo, si stavano affrontando. Attorno a loro gli altri della squadra li guardavano fischiando, battendo le mani a facendo il classico schiamazzo che solo una ventina di ragazzini riesce a fare, mentre i due giravano dentro al cerchio creato dagli altri. Mi infuriai quando vidi i caschi, i guanti, le protezioni e il resto dell'attrezzatura usata durante l'allenamento sparpagliata dappertutto.

Il confine dell'amore - Un Romanzo bestseller New AdultWhere stories live. Discover now