CHAPTER 17

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Finalmente si gira e mi vede, anche se sono sicura che mi aveva già vista.
Con completa indifferenza si volta nuovamente senza prestarmi attenzione.
-"Ciao"- dice una voce che mi sembra di conoscere, è Lydia.
-"Ciao."- dico incuriosita dal perchè sia venuta qui affianco a me.
-"Tu sei Elena, la ragazza che la scorsa volta era a casa di Stiles, giusto?"-
-"Esattamente, ora se non ti dispiace vorrei seguire la partita"-
-"È successo qualcosa tra voi due?"-
-"No, voglio seguire la partita."- ripeto.
-"La partita ... O Stiles?"-
Decido di spostarmi dall'irritante prepotenza di Lydia e chiedo ad Acacia di venire con me.
Non smetto mai di chiedermi perchè Lydia sia così strana, non solo nei miei ma anche nei confronti altrui.
Intanto la partita volge al termine del primo tempo e una pausa prende luogo. Noto Stiles avvicinarsi ma cerco di verificare se realmente si stia avvicinando a me o se mi stia semplicemente illudendo di ciò.
Ho la risposta quando si ferma proprio davanti a me.
-"Come sono andato?"- mi chiede.
-"Non male."- in realtà non ha fatto altro che correre avanti e indietro ma non lo biasimo, è la prima volta che il coach lo fa entrare in campo.
-"Sono davvero un disastro."- il suo viso viene sopraffatto da un espressione triste e delusa.
-"Stiles, guardami negli occhi, puoi farcela. Devi solo crederci."- lo rassicuro con parole che non credevo avrei mai detto.
Senza rispondere mi volge un sorriso ricco di luce, quella luce che ormai non vedevo da molto tempo.

Sembra proprio che la mia frase abbia avuto un effetto positivo su di lui, ha segnato due punti finendo la partita con una gran vittoria, corro ad abbracciarlo.
-"Scott."- dice
-"Scott?"- rispondo incuriosita.
-"Dov'è."-
-"Che ti importa? Sei stato grande!"-
-"Scusami devo cercarlo."- con quest'affermazione torna in lui l'ombra e il mistero che da ormai molto tempo sono in lui. Ma questa volta non riuscirà a nascondermi molto, seguo silenziosamente i suoi passi che mi portano all'interno della scuola. È buio e l'atmosfera è a dir poco terrificante, lievi rumori incrementano la paura.
Proprio quando credo di aver perso ogni traccia di Stiles, ecco che lo vedo gesticolare infondo al corridoio, quel che mi spaventa è la strana, quasi mostruosa, ombra proiettata sul muro dalla luce sovrastante.
Sembra l'ombra di un essere enorme, mostruoso, porto per qualche secondo l'attenzione sulle mie scarpe, accidenti sono sporche.
Qualcosa di tenebroso si trova alle mie spalle, quando sta per succedere qualcosa te lo senti in qualche modo, io lo sento. Non voglio girarmi, non voglio sapere quale assassino si trovi dietro di me, preferisco vivere il momento all'insaputa di questo, se mi vuole far qualcosa, non voglio vederlo.
Stiles sta correndo verso di me, la sua immagine risulta sfocata ormai e tutto intorno a me inizia a girare, sento la sua voce roca gridare qualcosa, qualcosa che non riesco a capire, forse sto svenendo.
La curiosità mi spinge a girarmi e così vedo una mostruosa creatura dagli occhi gialli luminosi spalancare la mandibola mostrando i denti terribilmente appuntiti,Scott.

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