-"Cosa stavi facendo con Stilinski"- mi dice infuriato.
-"Jason, non hai motivo di preoccuparti. Da ora mi lascerà in pace per sempre, non mi guarderà neppure"- rispondo serena.
-"Come fai ad esserne certa? E non mi hai ancora detto cosa facevi con lui in un ristorante... Invece che con me."- abbassa il volto offeso.
-"Jas, era un patto. Se avrei accettato di pranzare con lui, mi avrebbe lasciata in pace."-
-"Non devi fidarti di lui."-
-"Perché? Non devo fidarmi di Stiles ma posso fidarmi di te? Ti ricordo che mi hai lasciata a piedi e potresti farlo ancora"- rispondo.
-"Lo stai difendendo! Lo hai chiamato Stiles! Non ci credo..."- dice sbuffando e guardandosi attorno.
-"Non lo sto difendendo Jason! L'ho chiamato Stiles perché anche lui ha un nome."- non credo a quello che sto dicendo.
-"Non posso crederci! Che ti prende Ally? Difendi un perdente come lui? Cosa ti prende!"-
-"Ti ho già detto che non lo sto difendendo. Se non vuoi credermi fa' come vuoi"- dico mantenendo la mia solita tranquillità uscendo dall'auto di Jason.
-"Ciao Brinley"- aggiungo avviandomi verso la porta di casa.
Non posso credere che non so con chi uscire stasera, accidenti questo è il fine settimana!
-"Pronto Acacia! Tu e Avery cosa fate questa sera?"-
-"Andremo alla partita di Lacrosse della scuola, come mai non mi hai chiamata prima?"-
-" Ti racconto tutto dopo!"-
Come sarei uscita di casa? Non di certo con questo vestito. Devo far vedere a Jason chi ha perso.
Entro in campo indossando un vestito corto,nero, in alcune parti tappezzato di strass. I capelli raccolti a modo di chignon. Catturo lo sguardo di tutta la squadra e dei ragazzi sugli spalti.
-"Ally, s-sei bellissima!"- dicono Acacia e Avery quasi in coro.
-"Anche voi ragazze"-
-"Che ti prende? Non ci hai mai fatto un complimento!"-
Effettivamente non avevo mai fatto dei complimenti a nessuno che non fosse me stessa, fino ad ora.
-"Ma cosa dite"-
Durante lo svolgimento della partita racconto ad Acacia e Avery tutto ciò che è accaduto in giornata. Intanto riesco anche a notare gli sguardi che Jason mi rivolge ogni volta che è libero. Fingo di non notarlo.
-"Mi stai dicendo che hai pranzato con quel perdente?"- chiede Acacia disgustata al solo pensiero.
-"Beh, sì. È stato simpatico, almeno ora non lo avrò più tra i piedi"-
-"A me pare che per lui il patto non sia valido!"- si affretta a dire Avery.
-"Cos.."-
Vengo interrotta da una voce calda che riconosco subito.
-"Ally!"-
Fingo di non sentirlo e continuo a parlare con le ragazze senza neanche voltarmi a guardarlo.
-"Elena Bianchi!"- continua a ripetere il mio cognome con il suo adorabile accento Americano. Sì, adorabilmente orribile.
-"Cosa vuoi? Cosa non ti è chiaro del nostro patto?"-
-"Di quale patto parli?"- finge indifferenza.
-"Tu sei matto! Avevi detto che mi avresti lasciata in pace!"- ripeto le sue precise parole come se avessi passato il pomeriggio a memorizzarle.
-"Io non ricordo, hai forse qualche prova scritta?"- domanda.
-"Furbo il ragazzo! Non immaginavo che un tale perdente avesse cervello"- bisbiglia Acacia.
-"Uoo..Uoo. Signorina io ho molto più cervello di lei."- risponde lui.
-"Nessuno lo sta mettendo in dubbio Stiles, ma avevamo un patto, ti prego rispettalo."- dico quasi disperata cercando di non far notare con chi stavo parlando ai ragazzi presenti.
-"Perché dovrei! Tu forse mi ascolti? No, quindi io non ascolterò te."-
-"Non devi giocare, Stilinski?"- riassumo il mio tono rigido.
-"Divertente! Sai bene che sono in panchina e non chiamarmi Stilinski! Sembri il coach."-
-"Grazie del complimento."- dico voltandomi.
Noto che nel campo, insieme a Jason e il resto dei ragazzi, è presente anche McCall, lui gioca?
-"McCall gioca?"- ripeto il mio pensiero ad alta voce.
-" A quanto pare si"- risponde Avery.
-"Lui sì"- risponde nuovamente la voce dietro di me.
Questa volta fingo di non sentirla fino a quando non va via.
Comincia a dispiacermi e questo non va affatto bene. Qualsiasi cosa sia questo vuoto dentro, deve sparire. I vuoti non promettono nulla di buono.
La partita termina con la nostra vittoria. Vedo Stiles esultare in panchina come uno stupido e Scott lo abbraccia. Non mi accorgo che Jason si stava avvicinando fino a quando non mi arriva a un metro di distanza.
-"Ally, senti.."-
Non lo lascio finire.
-"So già cosa vuoi dirmi e no, non ti perdono questa volta, Jason."-
-"Ti ho vista parlare con Stilinski, confermo i miei sospetti"-
-"Ma di cosa stai parlando! Non accetto il fatto che tu non mi creda! Mi credono tutti tranne che te Jason! Non riesci a capire che lo respingo sempre?"-
-"Avevi detto che non ti avrebbe più parlato. Avevi detto che avevate fatto un patto, Ally, e ora vi vedo parlare! Come faccio a crederti?"- sul suo volto appare un segno di disperazione.
-"Non è colpa mia se non rispetta i patti"- incrocio le braccia come una bambina capricciosa.
-"Ti avevo avvisata, in macchina."-
-"Posso fidarmi di chi voglio."-
-"Non di lui."-
-"Lo so, ora."- dico non guardandolo negli occhi.
-"Hai sbagliato a fidarti."-
-"Non ho sbagliato."- distolgo nuovamente lo sguardo.
-"Perché non ammetti i tuoi errori!"-
-"Tu hai sbagliato a non fidarti di me."-
-"Non è vero, ho sempre avuto fiducia in te dal giorno che sei entrata in questa città, Ally"-
-"Vedi? Neanche tu ammetti i tuoi errori Jason"-
-"Fin dove vuoi arrivare? Non risolverai niente così."-
-"Perchè non voglio... Non voglio risolvere niente."- questa volta lo guardo negli occhi. "- ciao Jason, congratulazioni per la vittoria."-
Vado via con Acacia e Avery.
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Jeep
RomanceElena, giovane ragazzina di appena diciassette anni, snob e viziata, parte verso il sud degli Stati Uniti d'America con suo padre. Cosa l'aspetta? ~~~~~~~~~ ~ Mi afferra per il polso e correndo mi trascina con lui. La pressione della sua calda mano...