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«Perchè sei qui?» domando al Dio che continua a stringermi tra le sue braccia nonostante tutto ciò che gli avessi detto nei giorni precedenti.

Vel increspò le labbra. «Non è ancora chiaro?»

No, per niente.

Scossi il capo.

Lui sospirò. «Sono qui perché voglio capire cosa ti sta succedendo, Astraea.»

Questa volta fui io a sospirare sonoramente. «Mi sembra di averti già accennato qualcosa in proposito, giorni fa» iniziai col dire. «Non voglio più vederti, Veles.»

«Perchè?» domandò, attirandomi ancor di più a sé. Il mio petto si scontrò col suo bruscamente e non potei impedire al desiderio, che quel gesto aveva scatenato, di venire a galla.

Accidenti a me.

Dovevo assolutamente celare le mie emozioni in sua presenza.

Non potevo assolutamente permettermi che scoprisse che, in realtà, il mio amore per lui non se n'era mai andato.

Mi morsi con forza le labbra e tentai di eliminare qualsiasi emozione potessi provare per lui. «Perché non sono innamorata di te, Veles. Nel mio cuore c'è posto solo per...»

«Per Xzander?» domandò, interrompendomi.

Fissai i miei occhi nei suoi. «Si. Ora, cortesemente, lasciami andare» risposi, poggiando le mani sui suoi pettorali scolpiti, rivestiti dalla soffice stoffa della giacca nera e della camicia bianca, e spinsi più forte che potevo per liberarmi dalla sua presa soffocante.

Per tutti gli Dei di Aracieli, quanto avrei voluto non doverlo fare.

Sfortunatamente, in questo caso, ciò che desideravo io, ciò che provavo io, non poteva essere ascoltato.

Vel, come potevo immaginare, non si sforzò neanche minimamente di ascoltarmi e di fare ciò che io gli avevo chiesto.

La cosa mi sorprese ben poco.

Avevo imparato a conoscerlo a fondo e, in questo momento, avrei davvero tanto voluto che non fossi stata così tanto stupida da avvicinarmi a lui fino al punto di farlo innamorare di me.

Gli avrei risparmiato ben poche sofferenze.

Provai nuovamente a liberarmi dalla sua morsa ma finii solo per essergli ancora più vicino di quanto non la fossi pochi istanti prima.

Ero completamente spalmata contro il suo petto e il mio viso era a pochi centimentri dal suo, così vicini che sentivo il suo respiro solleticarmi la pelle.

Il mio cuore iniziò a battere freneticamente senza che io potessi in alcun modo controllarlo. Per non parlare dello sciame di farfalle che iniziarono a svolazzare impazzite nel mio stomaco.

I suoi occhi rubino mi guardarono con ossessione le labbra, proprio come io stavo guardando le sue, vogliosa come non mai di affogare nel dolce sapore di esse.

Gli angoli della sua bocca si sollevarono leggermente, mostrandomi un sorriso sbarazzino e un tantino malizioso. «Innamorata di Xzander, eh? Che sciocchezza.»

Non disse più nulla.

Non ci fu più nulla.

Vel mi baciò dolcemente, attirandomi ancor di più verso di sé.

Inizialmente tentai di opporre resistenza ma, quando compresi che era del tutto inutile ciò che stavo facendo, mi arresi al suo volere e al mio desiderio incontrollabile.

Ricambiai il suo bacio con tutta la rabbia per il fatto che lui non mi avesse lasciato andare come io gli avevo chiesto, con tutta la tristezza per non poter avere un futuro felice con lui ma anche con tutto l'amore e il bisogno che sentivo accrescere nel mio petto ogni qualvolta i miei pensieri volavano nella sua direzione.

ASTRAEA "Il sangue degli Eterni"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora