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Mio padre si voltò immediatamente nella direzione della sua consorte

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Mio padre si voltò immediatamente nella direzione della sua consorte. «Questo non è possibile, lo sai benissimo anche tu, Hipnôse.»

Lei incrociò il suo sguardo. «Tu credi?»

Il Re non poté fare a meno di annuire.

Mia madre tornò a guardare Hemera, Helarã e il ragazzo di nome Xzander. «In tutti questi anni mi sono sempre domandata il perché non ci fossero stati altri Eterni dopo Khione e, nel caso fossero nati, quale fine avessero fatto. Avevo persino ipotizzato che gli Dei avessero ucciso tutti gli umani dalle caratteristiche fisiche particolari che nacquero subito dopo la prima Eterna comparsa nella Stella Primaverile 1'500, ma Devana mi ha smentito una volta che glielo chiesi. Nessun Dio aveva mai potuto immaginare che ne sarebbero nati altri, quindi nessuno si era mai preso la responsabilità di cercarli.»

«Questo vuol dire che loro sono gli Eterni nati subito dopo Khione?» chiese mio padre.

A volte mio padre aveva la capacità di fare domande davvero molto, ma molto stupide.

«Non esattamente» intervenne Hemera, prima che mia madre potesse ribattere in qualche modo. «Il vostro ragionamento non fa una piega, tuttavia, ci tengo a precisare che la prima Eterna nata ad Aracieli non è stata Khione, bensì io. Io sono l'Eterna che si è risvegliata nella Stella Primaverile 0'500» disse, sorprendendo tutti.

Dunque, Khione, in realtà, non è mai stata la prima Eterna ad essere venuta alla luce, bensì la seconda.

Hemera era la prima e mi sembra logico pensare che lei sia riuscita a passare completamente innosservata dato la sua carnagione scura e i capelli neri e ricci. L'unica nota che poteva tranquillamente lasciar pensare quale potessero essere le sue reali origini erano gli occhi gialli, decisamente insoliti per gli standard degli esseri umani.

Tuttavia, se era riuscita a passare inosservata mia madre con la sua chioma rosa pallido e gli occhi tempestosi per ben sedici anni stellari, per lei doveva esser stato un gioco da ragazzi non far notare a nessuno la particolarità delle sue iridi.

Questa volta, però, fu mia madre quella che rimase maggiormente colpita dalle parole della sua antenata Eterna, così tanto stupita che rimase a fissarla completamente senza parole.

Non se lo sarebbe mai aspettata.

Era palese.

Mio fratello Zaedyn, prontamente, si avvicinò ai miei genitori e guardò gli Eterni ancora affacciati alla balconata di quel grande castello azzurro che, per chissà quanto tempo, era passato completamente inosservato lì, in alto nel cielo.

Forse, era proprio per quel motivo che avevano deciso di chiamare quella costruzione, così imponente che galleggiava assurdamente nell'aria, "Alto Cielo".

«Credo che questo non sia il luogo più adatto per parlare di questa tematica così tanto delicata e, allo stesso tempo, spinosa» iniziò col dire in tono pacato nonostante avesse una espressione cupa sul suo volto. "Diplomatico come sempre", non potei fare a meno di pensare. «Sareste così tanto gentili da raggiungerci all'interno del nostro palazzo reale? Lì potremmo parlare tranquillamente senza che orecchie indiscrete possano udire la nostra conversazione.»

ASTRAEA "Il sangue degli Eterni"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora