❛San Petronio❜

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ciao, sono 7000 parole o poco più in cambio del vostro perdono

spero vi piaccia❣





Sorrisi trionfante quando vidi Namjoon arrendersi, buttandosi a terra ed affondando con la schiena nell'erba del curato giardino.

«PERDENTE!» lo schernii, ridendo, mentre mi fermavo e poggiavo le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.

«Va' a quel paese» sussurrò, tenendosi la fronte con le mani e respirando profondamente.

«Comunque!» continuai poco dopo, l'adrenalina di nuovo a scorrere nelle mie vene, avvicinandomi al suo corpo abbandonato e coprendolo dal sole «Avevi detto che mi avresti mostrato i tuoi poteri, ma è più di un'ora che ci stiamo rincorrendo come se avessimo due anni!»

Aprì un occhio, nascondendo l'altro con la mano, e sorrise sghembo, prima di prendermi il polso e tirarmi giù, facendomi cadere su di sé.

«Cos-»

«Tu hai due anni, piccolo» mi diede un buffetto, circondandomi il torso con un braccio.

«D-devi smetterla, Joonie!» mi lamentai, guardando ovunque tranne che i suoi occhi, che mi scrutavano con tanta attenzione e premura da farmi sentire la pelle prossima a scorticarsi.

«Di fare cosa, mio amato Kookie?» le sue dita accarezzarono quel pomodoro che era diventata la mia guancia, accompagnando il suo dolce bisbiglio.

«N-non lo so... ma mi fai c-cose strane, Joonie...»

«Ti fa male il petto quando faccio queste cose?»

Annuii e le sue falangi presto si spostarono per arrivare all'altezza del mio cuore.

«Qui, dici?»

Mugugnai, sentendomi in procinto di scoppiare a piangere per l'imbarazzo proprio di fronte a lui, ma quando lo sentii ridacchiare non potei evitare di guardarlo, confuso.

«Kookie, ti devo dire un segreto» divertito, mi tenne il mento tra le dita, concentrandosi nel far incontrare i nostri sguardi «Potresti avere una cotta per me»

«Cosa?!» sbarrai gli occhi, incredulo, e mi alzai velocemente, allontanandomi da lui, che si era messo seduto nel tentativo di riportarmi accanto a sé «Non è possibile! Cosa vai a dire, Namjoon!»

«Che intendi con questo, scusa?» inclinò la testa di lato, aggrottando le sopracciglia «Sono troppo brutto per i tuoi gusti?»

«NO!» mi coprii la bocca, rendendomi conto di quanto avessi urlato, prima di continuare «No, è s-solo che non possono piacermi i maschi, Joonie»
Lo dissi con una tale ovvietà, che quasi mi viene da ridere adesso.

Namjoon mi guardò perplesso:
«Che significa "non possono piacermi i maschi"? Chi te lo vieta?»

«Non è una cosa normale, Joonie! Se mi piacessero davvero i maschi, dovrei farmi ricoverare, insomma sarei malato! Io non voglio essere malato, Namjoon!» abbassai il capo, stringendo i pugni e sentendomi le orecchie ribollire di vergogna.
Sotto sotto, ero già consapevole dei miei sentimenti, ma non potevo accettarli, non potevo accettarmi in quel modo. Mi sentivo sporco, dentro e fuori, in ogni aspetto.

«Jungkook...» si alzò in piedi, diminuendo la distanza fra noi e tenendomi delicatamente le spalle, sospirando «Chiunque ti abbia inculcato questa marea di baggianate è un gran imbecille.»

«No, io-»

«Ascoltami, Jungkook.» mi interruppe, alzandomi il viso e guardandomi seriamente «I sentimenti non hanno regole, non si fanno dire cosa devono fare, non si fanno ostacolare da nulla. Li proviamo e basta, Jungkook. Non importa il tuo sesso, o cosa tu ti senta di essere, rimarrai comunque una persona, un essere umano, un'anima. Tu ed io siamo due anime, Kook. Queste cose possono succedere tra due anime, lo sai? A volte inciampano l'una sull'altra e si mischiano un po', giusto quel che basta per far sentire loro il bisogno di unirsi completamente. Non è reato, non verrà nessuno a fustigarti perché provi qualcosa per qualcuno che ha il tuo stesso corpo. Non c'è nulla di male nell'amare. È naturale, è inevitabile, prima o poi succede a tutti di innamorarsi, no?»

COR EX LAPIDE┃namkookWhere stories live. Discover now