13.

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TRAVIS
Sono seduto sul letto che è sparso di appunti, foto e video incriminatori sull'intero cartello di Avana ma il mio pensiero non smette di correre a Elena, ai suoi occhioni verdi sgranati quando le ho sputato addosso quelle parole così crudeli, lo sdegno con cui mi ha guardato mi ha lasciato una sensazione di amarezza dentro che dura da giorni, è passata esattamente una settimana dal nostro litigio, una settimana in cui ho dovuto trascorrere la maggior parte delle mie giornate con lei avviluppati nel silenzio più assoluto.
Qualsiasi mio tentativo di scuse veniva rifiutato e ora non so più cosa fare per farle capire che è stata la mia ingiustificata rabbia verso il marito a farmi parlare e a farmi rovinare tutto ciò che avevamo costruito fino a ora, l'idea della sue mani che la sfiorano mi fa incazzare più di quanto dovrebbe dato che dovrei essere indifferente a lei esattamente come lo sono stato con tutte le donne che ho scopato prima di lei, ma con Elena non ci riesco, dalla prima volta che il suo sguardo ha incrociato il mio ho iniziato a sentire in me qualcosa cambiare, qualcosa che non mi fa dormire la notte, che mi ha tolto l'appetito perché l'unica cosa di cui vorrei nutrirmi è il suo corpo dalle forme sensuali che assaggerei in ogni singolo centimetro mentre ansima dolcemente nelle mie orecchie.
La vibrazione del mio tablet mi riporta alla realtà, faccio un respiro profondo e cerco di indossare la maschera seria e professionale di agente della DEA che non guarda in faccia nessuno per raggiungere il suo obiettivo.
Premo il tasto verde di risposta e mi ritrovo davanti i capelli cerulei spettinati di Steve.
"Socio come va?" chiede in tono serio, l'espressione composta del suo viso mi fa allarmare, e mi fa stare sull 'attenti
"Novità?" chiedo cercando di mantenere il mio tono di voce imperturbabile.
"A quanto pare il piano ha funzionato,
Il presidente ha firmato i documenti per l' estradizione, Salazar e la moglie saranno detenuti in una prigione di massima sicurezza a Guantanamo fino a quando non saranno processati, abbiamo un sacco di prove per arrestare anche Mario e i suoi collaboratori, ma dobbiamo procedere con calma e forse fra un mesetto riusciremo ad arrestarlo."
Questa mi sembra un'ottima notizia quindi non capisco il muso lungo che ha messo su, non faccio neanche in tempo a dire una parola che lui ne pronuncia tre che mi fanno venire un tuffo al cuore:
" Ti ho visto"
"di che cosa parli?" chiedo con cautela augurandomi che non si stia riferendo a ciò che penso
"Avevi dimenticato di spegnere la telecamera, ti ho visto mentre la baciavi, e la toccavi... Eri così preso da lei che non te ne sei nemmeno accorto, tranquillo l'ho spenta io quando ho visto che il bacio iniziava a farsi bollente" dallo schermo posso percepire la sua espressione che trasuda rabbia
"Steve ascolta io..."
"Ascolta un cazzo, ma ti rendi conto della gravità della situazione? Sei un 'infiltrato in casa di un narco trafficante ed ora te la fai anche con la moglie? Ma hai la minima idea della gravità della cosa? Se venisse fuori ci metterebbe un secondo a farti fuori, ci hai pensato? Oppure la sua fica ti ha dato completamente alla testa? "urla infuriato.
Sentirlo parlare così di lei mi fa stringere i pugni dalla rabbia e in questo momento vorrei che Steve fosse davanti a me per poter sentire il suono della mia mano che si infrange sul suo volto.
" Non parlare così di lei" tuono
"Lei non c'entra nulla con l'attività di suo marito, lui l'ha costretta a sposarlo e non le permette di vedere il figlio, la picchia e la stupra, se tu non la fai arrestare la convinceró a testimoniare e poi farò entrare lei e il figlio nel programma protezione testimoni e avranno un visto per l'Europa, dammi solo un po' di tempo "lui sospira e poi annuisce
" Se veramente la sua testimonianza può essere a nostro favore convinceró persone ai piani alti a fare qualcosa, prega per te che non sia una perdita di tempo " ringhia prima di chiudere bruscamente la chiamata.
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Poco dopo sono in sala da pranzo e osservo la strana famiglia allargata fare colazione, da qualche giorno a questa parte ci ha raggiunto anche Jasmine, la figlia di Celia e Mario che gioca allegramente con il fratellastro le cui crisi sono diminuite da quando sta con la madre.
Mario viene completamente ignorato da entrambe le donne che consumano la loro colazione in totale silenzio mentre lui si diletta in soliloqui che non si capisce bene a chi siano rivolti.
"Ieri ho litigato con quel coglione di Velasquez che ha osato alzare la voce con me perché gli ho chiesto un milione a testa in più sui suoi guadagni, l'ho fatto tenere fermo da Salcedo mentre lo prendevo ad accettate, adesso sarà da qualche parte a discutere col diavolo"ghigna mettendo in mostra i canini diventati gialli dal troppo fumo.
Celia tappa le orecchie ai bambini e li manda sul divano a guardare i cartoni sull'ipad
"Sei in grado di pulirti il culo da solo o anche quello lo fai fare ai tuoi uomini?" esordisce Elena dal nulla, ma che cazzo fa, vuole essere picchiata?
"Ringrazia Dio che non ho voglia di incazzarmi stamattina perché sennò ti avrei fatto vedere io, puttanella arrogante" tuona lui sbattendo un pugno sul tavolo
"Perché ti da fastidio che qualcuno ti faccia capire che sei un mezzo uomo che manda altre persone ad uccidere perché non ha le palle di farlo da solo? Non puoi fuggire da chi sei"
A quel punto lui salta letteralmente addosso ad Elena facendola ruzzolare al suolo, è talmente incazzato che non riesce nemmeno a colpirla decentemente e lei riesce ad evitare tutti i suoi colpi, metto la mano in tasca pronto a sparare in testa a Mario, fanculo la missione e fanculo il resto, non lascerò più che lui la colpisca ma evidentemente lei non ha bisogno del mio aiuto perché ha appena mollato un potente calcio in pieno viso a Mario con la sua scarpa col tacco alto che lo fa cadere lontano da lei, i bambini urlano spaventati mentre lui si tocca i graffi in faccia e raccoglie il sangue con i polpastrelli, il suo sguardo è tetro e carico di rabbia e sono pronto ad ammazzarlo se attacca di nuovo ma fa qualcosa che mi sorprende del tutto : si alza e se ne va senza dire nulla, rimaniamo tutti in silenzio ed allibiti ma presto la nostra incredulità si ritrasforma in paura quando infila una pistola in bocca alla moglie davanti a tutti.
Poco dopo la costringe a fare i bagagli e ad andarsene dalla camera coniugale per dormire nella casa degli ospiti.
"Da te non ho avuto un cazzo come moglie che non siano mancanze di rispetto, scopate orribili e un figlio ritardato, avrei dovuto lasciarti marcire in quel buco di merda dove sei cresciuta" dice prima di spingerla letteralmente fuori dalla porta principale mi sembra di aver intravisto un sorriso sul suo viso prima che fosse condotta fuori casa.

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Ho aspettato che tutti si fossero addormentati per correre nella casetta degli ospiti, non riesco più a contenere i miei sentimenti, è come se tutto stesse venendo fuori all'improvviso, in questi 16 anni è come se avessi messo un muro tra me e le altre persone, non ho mai fatto vedere a nessuno cosa provassi e come fossi costretto ad utilizzare il sesso come arma per non sentirmi vuoto e per non far vedere quanto la morte dei miei genitori mi avesse fatto passare la voglia di vivere e di fare qualsiasi cosa, poi è arrivata lei con la sua calma e la sua dolcezza e ha fatto delle gigantesche crepe in questo muro.
Busso violentemente alla porta della casetta che poco dopo si apre mostrandomi una visuale a cui non ero preparato:indossa solo una vestaglia di seta che mette perfettamente in risalto i seni sodi e le sue curve che chiedono solo di essere accarezzate, i capelli sono bagnati e percepisco l'odore di sandalo invadermi come una nuvola di sensualità, appena si accorge che sono io sgrana gli occhi e fa per chiudere la porta che prontamente blocco con tutta la forza della mia mano aprendola completamente.
"So che sei incazzata a morte con me e che sono l'ultima persona che vorresti parlare ma ti prego di ascoltare ciò che ho da dirti almeno"
"Per dire cosa? Che ti sei approfittato della mia debolezza per poi sbattermi tutto in faccia? Ho la forza per dare un altro calcio in faccia per cui ti conviene andartene" strilla non curandosi minimamente del fatto che potrebbero sentirci, in seguito inizia a spintonarmi ed a mollarmi schiaffi in tutte le direzioni fino a quando uno non mi colpisce dritto in faccia e le blocco i polsi con una mano.
"Ma non lo capisci che sono fottutamente geloso di te? Ho detto quelle cose perché impazzisco all'idea che lui ti tocchi, non c'è momento in questi giorni che io non abbia pensato a te cazzo, lo faccio di continuo" non faccio neanche in tempo a finire la frase che mi poggia le labbra sulle mie e in poco tempo la sua stanza si riempie dei nostri sospiri.

THE BOSS WIFEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora