Capitolo 7

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Will's pov

Mamma mi diede un bacio sulla fronte e mi sorrise dolcemente.

«Divertiti e... nulla. Divertiti.» la guardai per un secondo e notai che portava una camicia che non le avevo mai visto addosso... era la camicia che portava negli ultimi tempi Hopper.

Le sorrisi e lei ricambiò, nostalgica.

Raggiunsi i miei amici, con un po' di mal di testa.

Salii dietro alla bici di Lucas e ci dirigemmo in fretta verso casa Wheeler.

Jane e Max non si erano offese, anzi ne avevano approfittato per rimanere solo loro due per un po' di tempo.

Arrivammo in poco tempo di fronte alla porta e io mi sentii riempito da una gioia meravigliosa.

Ero così felice di essere di nuovo lì, a casa.

Scesi dal sellino e mi guardai intorno.

Il cielo era grigio e delle gocce cominciarono a scendere dalle nuvole.

Mi ricordai della serata in cui avevo distrutto il Castello Byers.

La sera in cui Mike aveva fatto una specie di coming out per me...

La sera più brutta della mia vita e anche la più bella.

Mike era venuto a cercarmi sotto la pioggia solo per poter chiarire le cose con me, ma mi aveva anche offeso e molto.

Mike aprì la porta e noi entrammo, come se fossimo a casa nostra.

«Fai come se fossi a casa tua.» dissi rivolto a Mike, quando tirò le scarpe in mezzo alla stanza.

Ridemmo tutti e quattro e poi ci buttammo sul divano, accendendo la piccola televisione.

Mi era mancato troppo passare il tempo così.

Noi quattro e D&D, noi quattro e la musica, noi quattro e la televisione, noi quattro e le biciclette.

Noi quattro e basta.

Noi quattro.

Non ero triste che Mike mi vedesse solo come un amico, almeno mi vedeva.

Quello era l'importante... e lo sarebbe sempre stato.

«Che si fa?»

La sua voce mi faceva sentire bene, mi faceva sentire felice di essere nato ad Hawkins.

Felice di essere andato nel suo stesso asilo.

«Sono gay.» sputai fuori quelle due parole senza un motivo o un senso logico.

Mi sentii subito un idiota per averlo detto.

Perché dovevo sempre rovinare tutto?

Abbassai lo sguardo sul pavimento e poi Lucas annuì.

«Okay. Che si fa?»

«Dai, Lucas un po' di tatto. Vuoi... parlarne Will?» alzai lo sguardo sconcertato dalle loro reazioni.

Guardai Mike, sembrava quasi... felice?

«N-non vi faccio... s-chifo?» lo chiesi con tono tremante.

Se non mi avessero più voluto con loro cosa avrei fatto? Se Mike non mi avrebbe più guardato come un amico, ma come un errore della natura?

«Eh? No, scherzi?» lo dissero tutti e tre in coro e io mi sentii subito meglio.

«Cazzo me la stavo facendo nei pantaloni per la paura.» lo dissi, per sdrammatizzare la situazione imbarazzante che si era creata.

Ero un idiota gay, ma i miei amici mi volevano con loro lo stesso.

Gli volevo un mondo di bene, li amavo tutti alla follia.

Senza di loro non sarei stato nulla.

Avevo bisogno di loro...

Avevo bisogno di Mike.

«Andiamo nello scantinato.»

Sottosopra||bylerWhere stories live. Discover now