Capitolo 9

2.7K 200 465
                                    

Mike's pov

[...] Mike Wheeler, io ti amo. Ti amo da quando avevo nove anni, ho sofferto per colpa tua e mi sono ritrovato a scrivere questa lettera. Ti amo... e non smetterò mai di farlo."

Il cuore mi si fermò in gola.

Will mi amava da così tanti anni e io non lo sapevo? Non lo avevo mai capito?

Ero così stupido. Così cieco.

Chissà quanto aveva sofferto mentre io ero felice e spensierato. Magari aveva finito anche per odiarmi.

Mi ama.

Non riuscivo a pensare ad altro.

Will mi amava e io... amavo lui.

Si. Io lo amo.

Io amo Will Byers e lui ama me, Mike Wheeler.

Non potevo crederci.

Ero così felice, così entusiasta.

Era una cosa completamente nuova... a me piacevano le ragazze, non avevo mai pensato ad un ragazzo in quei termini.

Ma con Will era diverso.

Era... come se non centrasse nulla il suo sesso, lo amavo e basta.

Provavo quel sentimento perché era giusto che lo provassi.

Mentre piegavo il foglio nella tasca dei miei jeans provai ad immaginarmi con Dustin, Lucas o altri ragazzi che conoscevo.

Non ci riuscii... probabilmente Will sarebbe stato l'unico uomo della mia vita.

Si, l'unico uomo della mia vita.

Ero felice, ma non potevo parlarne con Will... quella lettera non me l'aveva data lui.

Non ha trovato il coraggio che ha citato nella lettera.

Avevo paura che mi scoprisse, perciò decisi che mi sarei trattenuto finché non se ne sarebbero andati Lucas e Dustin.

Avrei costretto Will a trattenersi e a parlarne.

Ero sicuro che avrebbe funzionato.

Tornai nello scantinato e sorrisi meravigliosamente a Will... l'unico uomo.

Mi sedetti di fronte a lui e cominciai a lanciargli occhiate seducenti e sorrisi candidi.

Volevo le sue labbra perfette sulle mie, era come se lo stessi aspettando da tutta la vita.

Come se non stessi aspettando altro da quando lo avevo incontrato.

Volevo le sue mani tra i miei capelli e il suo fiato caldo sul mio collo.

Lo volevo mio.

Doveva essere mio al più presto.

La mattina dopo

«Dobbiamo andare, scusate ma i nostri genitori ci rivogliono a casa.» Salutammo Dustin e Lucas.

Non appena si chiusero al porta dello scantinato alle spalle io cominciai subito con il discorso che mi stavo preparando mentalmente da tutta la mattinata.

Sottosopra||bylerWhere stories live. Discover now