Capitolo 6: "Amore"

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Teo ha i capelli neri come pece, lievemente mossi.
Durante l'estate li ha tagliati - credo per la sensazione di fallimento che lo ha travolto. Per fortuna gli sono già ricresciuti fino al collo. Ha capelli setosi, morbidi e il sorriso più bello che Dio abbia donato a una creatura umana su questa terra.

A essere onesta Teo se la gioca con Lui e un paio di attori ventenni per cui vado pazza, ma in questo momento esiste solo il mio Teo per me.

Lui allunga le braccia e mi invita a schiacciarmi contro il suo petto. La mia guancia fredda trova il calore della stoffa della sua maglietta.

Lui mi stringe forte. «Ehi! Adesso mi fai aspettare?»

So esattamente come rispondergli. «Senti chi parla. E tu, che mi trascuri per i tuoi amici?»

Dall'inizio delle lezioni ci siamo rivisti due volte - all'ingresso del suo nuovo istituto e poi un pomeriggio, in centro. Non siamo mai stati soli: Teo ne ha approfittato per farmi conoscere i suoi nuovi compagni di classe. Abbiamo parlato pochissimo tra noi. Non gliene ho fatto una colpa solo perché non me ne sono lamentata a dovere sul momento. Una parte di me era sollevata nell'avere un gruppo di estranei a farci da barriera.

Se fossimo stati soli sin da subito, forse guardandolo negli occhi non sarei riuscita a mentirgli. Gli avrei detto tutto di Lui, fin dal primo batticuore che mi ha suscitato, terminando con la quasi lacrima che ho versato durante l'ultima ora di ripetizione.

Per messaggio e al telefono è più facile sorvolare, fare finta di nulla.

Diciamo che queste tre settimane sono servite a raccapezzarmi. Man mano che si sono allontanate le vacanze, è diventato meno nitido il ricordo delle giornate trascorse in compagnia di Lui.
O almeno questo è quello che cerco di dirmi.

In ogni caso ora ho la mente più sgombra e sono capace di concentrarmi solo su Teo.

Sollevo lo sguardo verso di lui, stretta al suo petto. Gli arrivo appena alla spalla, anche col rialzo delle scarpe, ma adoro sentirmi piccolina contro il suo corpo lungo e snello.

Teo mi libera il viso dai capelli, incorniciandolo con le mani, e si china per coinvolgermi in uno dei baci più romantici che mi abbia mai dato. È un bacio che sa di amore sincero, di nostalgia. Un bacio da 'riecco la mia amata principessa'.
Come ho potuto dimenticarlo?

Staccandosi, Teo sorride a pochi centimetri dal mio viso. «Scusa. Sono stato un cattivo fidanzato?»

«Cattivissimo. Oggi saremo solo noi due, vero?»

«Promesso. Ti ho fatto conoscere abbastanza amici.»

Non è stato così terribile. «Sono simpatici. Li stai frequentando spesso?» Ci appoggiamo contro il muro di un edificio per parlare.

Teo infila le mani nelle tasche dei jeans.
«È anche per questo che non ho avuto tempo di rivederti. Sto parecchio coi miei nuovi compagni. Cerco di mettermi in pari col programma e di capire come funzionano le cose in questo nuovo posto.»

«Ti trovi davvero meglio?» È una domanda che tengo a ripetergli a voce. Per messaggio Teo è sempre più allegro e tranquillo che dal vivo, almeno di solito.

«La gente è più alla mano, Là. Nella classe di prima andavo d'accordo con tutti, ma consideravo amico solo Giorgio. Qui ci sono ragazzi con cui mi trovo di più - non so come altro dirlo. Mi sembrano più grandi di testa.»

«In che senso?»

«Si ribellano di più ai genitori, se ne fregano dei buoni voti...»

Se questo è amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora