X-Omnis homo mendax.

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«Insomma ragazzina, vuoi dirmi che ti ha detto quella fata?» domandò Morpheus con insistenza. Poco dopo aver intrapreso il viaggio di ritorno, lo stregone cominciò a tempestarmi di domande, tutte riguardanti il mio precedente colloquio con la Congrega.

Alzai gli occhi al cielo, evitando di concedergli una risposta. Ero combattuta: avevo preso la decisione giusta? Forse Morpheus e Felix non mi volevano fra i piedi, probabilmente per loro rappresentavo solamente un peso. Forse, avrei fatto bene ad accettare la proposta della regina. Eppure per un istante, nonostante i toni pungenti del mio ex felino, pensai di aver trovato degli amici, persone - o quasi - che accettassero la mia compagnia.

«Dai, Freya. Cos'è successo con Althea? Sai che a noi puoi dirlo» affermò con serietà il mio antenato.
Sospirai profondamente, buttandomi a peso morto sul divano del soggiorno, lo stesso sul quale Stella aveva tentato di uccidermi.

I due ragazzi si piazzarono davanti a me, poggiando le mani sui fianchi e lanciandomi occhiate serie, a tratti preoccupate.
«La nostra conversazione ha riguardato principalmente zia Cassandra, state tranquilli» risposi spazientita, omettendo la proposta della fata.

Felix assottigliò lo sguardo, cercando di scrutarmi a fondo, come se volesse leggermi l'animo. Cominciai a sentirti a disagio e per evitare i suoi occhi scrutatori, contai il numero di quadri, oggetti e fotografie riguardanti gatti di ogni genere.

«Tu non me la conti giusta, Freya. Qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi, è bene che tu ce lo dica. Sei nuova in questo mondo, magari Althea può aver detto qualcosa che ti ha mandando in confusione... sai, non devi vergognartene» sentenziò infine il ragazzo con comprensione.

«Felix, non parlarmi come se fossi mio padre, te ne prego!» sospirai per la seconda volta, sperando che decidessero di lasciarmi in pace. Non avevo voglia di affrontare il discorso, di scontrarmi con una realtà che avrebbe potuto ferirmi.

Dopo qualche momento di silenzio, Morpheus mi riservò un'occhiata glaciale.
«Tu» puntò un indice smaltato di viola contro di me «sei una piccola e ingrata bugiarda.»

«Non è vero» risposi prontamente, ferita dalle sue parole.
«Sì, invece. Credi che questa situazione sia facile? Pensi che mi diverta a farti da bambinaia? Perché se così fosse, fidati che non è interessante accudire un'adolescente con evidente sindrome dello zerbino» continuò lui con risentimento.

Rimasi in silenzio, abbassando la testa e fissando con insistenza la moquette. La consapevolezza di essere per l'ennesima volta rifiutata, mi cadde addosso come un macigno. Come se qualcuno mi avesse gettato un secchio d'acqua gelata, il presentimento che covavo all'interno di me stessa, si presentò in tutta la sua prepotenza.

«Se credi di essere in un libro, stai sbagliando alla grande. Questa è la realtà, Freya. Devi smetterla di comportarti da bambina, di fare del mero vittimismo gratuito. Alza quella testa, ragazzina, e smettila di bagnarmi il pavimento con le lacrime. Devi reagire agli imprevisti della vita, altrimenti finirai in balìa di essi» concluse lo stregone, riservandomi un'espressione severa.

Felix rimase al suo fianco, fra lo stupito e l'amareggiato. Potevo notare quanto fosse in disaccordo con il tono utilizzato da Morpheus, ma al contempo, quanto si ritrovasse nel suo discorso.

Mi sentii presa nel vivo, come se un proiettile avesse penetrato la mia carne, arrivando fino all'osso. Le sue parole, così veritiere da risultare indigeribili, risultarono cariche di rabbia.

Mi alzai di scatto, facendo indietreggiare i miei interlocutori.
«Mi dispiace di avervi recato così tanto disturbo, probabilmente avrei dovuto accettare la proposta di Althea» sibilai a denti stretti, trattenendo le lacrime di frustrazione e continuando a fissare le mie scarpe.

Felix sgranò gli occhi.
«Quale proposta?» chiese allarmato.
Alzai lo sguardo, incontrando le sue iridi chiare e preoccupate.
«Che importanza ha, ormai?» sussurrai.
«Morpheus» spostai la mia attenzione sullo stregone, il quale teneva gli occhi verde smeraldo fissi sul muro alle mie spalle.

«Mi dispiace esserti risultata così fastidiosa, ma non ti preoccupare. Da oggi in poi, non sarò più un tuo problema» tentai di mantenere un tono fermo e coinciso, ma la mia voce si spezzò, emulando lo scricchiolio del mio cuore.

«No, no, aspetta» Felix mi richiamò, portando le mani in avanti, come se volesse bloccare qualsiasi idea troppo affrettata.
«Freya, ascoltami. Sono sicuro che Morpheus abbia usato dei toni del tutto inappropriati, ma non era sua intenzione ferirti. Penso che, a suo modo, volesse farti una sorta di discorso motivazionale. Sono anni, anzi secoli, che conosco questo stregone e per quanto noi due ci punzecchiamo, so che è una brava persona.»

Sistemai gli occhiali sul naso, evitando di osservare il viso di Felix. Nel frattempo, Morpheus continuò ad estraniarsi nel suo mondo, osservando con sguardo vuoto davanti a sé. Come se non fosse presente in quella stanza, ignorava ogni parola da noi pronunciata, che fosse in suo favore o meno.

«Sono sicura che uno stregone centenario non ha bisogno dell'interprete, ma ti ringrazio Felix. Sei l'unico che ha mostrato un briciolo di affetto nei miei confronti» pronunciai quell'ultime parole a bassa voce, quasi come se fosse una sottile preghiera.

Il mio antenato mi guardò in preda al terrore e al sospetto che potessi accettare quella vaga proposta che mi aveva sentito citare in precedenza. Così, in preda alla disperazione, diede uno schiaffo a Morpheus, cercando di scuoterlo dal suo torpore.

«Ma sei impazzito?» urlò lo stregone con voce stridula, per poi poggiare una mano sulla guancia colpita.
«Non puoi lasciarla andare, stupido!» lo ammonì Felix con voce severa.

Il felino mi guardò a lungo, scrutandomi con attenzione.
«Se desidera andare via, che lo facesse. Non mi interessa, Felix. Ti ricordo che io la mia parte del patto l'ho rispettata» replicò con freddezza.

L'ultima fiamma di speranza di spense nel mio petto e, sentendomi completamente fuori posto, girai i tacchi e salii nella mia stanza, o almeno quella che lo era stata per qualche giorno. Nessuno osò seguirmi e ne fui sollevata.

Quando arrivai nella camera, mi lanciai a peso morto fra le lenzuola profumate e, mantenendo lo sguardo fisso sul soffitto, cominciai a piangere, lasciando che le lacrime accumulate da giorni rigassero le guance costellate da piccole lentiggini.

Il peso di ogni evento venne sfogato attraverso il mio pianto. Come se avesse una funzione catartica, cominciai a far fluire le mie emozioni verso l'esterno. Avevo appurato di aver ragione, di essere d'intralcio in questa situazione e così, il senso d'inadeguatezza che da sempre mi seguiva, si presentò ancora una volta.

Annusai il profumo di lavanda emanato dal cuscino, cercando di imprimere ogni dettaglio di quest'ambiente nella mia mente. Sarei davvero andata da Althea? Eventualmente, come l'avrei contattata? Qual era la scelta giusta da prendere?

Una serie di punti interrogativi cominciò ad affollare prepotentemente la mia mente, alimentando le lacrime salate e dolorose che sgorgavano indisturbate dai miei occhi. Mi mancava continuamente la mia vecchia vita, ogni cosa che precedentemente aveva l'aspetto di una banalità, in quel momento sembrò la più interessante di tutte.

Il pensiero della zia fece fare una capriola al mio cuore. Se le fosse successo qualcosa, non avrei potuto sopportarlo. Perdere così tanto in così poco era insostenibile, soprattutto per una personalità fragile e sensibile com'era la mia. Che Morpheus avesse ragione sulle mie debolezze? Forse, dovevo alzare realmente la testa ed affrontare la realtà. Ma come fare se ogni giorno ti senti soffocare dal peso di una situazione troppo grande per le tue possibilità?

Dalla finestra, potei notare il cielo imbrunire. L'oscurità cominciò ad avanzare, inghiottendo ogni piccola sfumatura del panorama. Così, allo stesso tempo, le mie palpebre ormai consumate dai fiumi di lacrime, si chiusero lentamente, finché davanti a me non vidi altro se non tenebre.

Spazio autrice: eh si raga, Freya ha rotto il cazzo a lamentarsi ed era ora che qualcuno glielo dicesse. 🤷🏻‍♀️
Comunque, secondo voi accetterà di raggiungere la regina oppure no? Si accettano scommesse.😁

MorpheusWhere stories live. Discover now