7. (prima parte)

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Pov's Justin.

Eravamo stesi sul letto caldo, dalla finestra entrava un po' di luce, il piccolo orologio segnava le otto.

Era bellissimo guardarla dormire.

Aveva i capelli raccolti in uno chignon disordinato, la sua mano sinistra era sul mio petto.

Era Natale, mi sedetti sul letto senza fare rumore e guardai fuori dalla finestra: nevicava.

L'indomani sarebbe stato un giorno molto importante,io e la gang saremmo dovuti andare a Manhattan per scaricare degli esplosivi, sarebbe stato pericoloso ma avremmo guadagnato un bel po'.

"Justin." disse prima di sbadigliare. "Jasmine." dissi accarezzandole la guancia.

"Voglio fare un grande pranzo per tutti, qualcosa ce l'avete in frigo?" chiese piena di energia.

Anuii sorridendo.

"Ti amo." disse all' improvviso.

Poi mi lasciò un casto bacio sulle labbra.

"Anche io." dissi facendole cioppi cioppi

"Ahiaa, mi fai male." ridemmo sonoramente.

"Ti aiuto a cucinare." dissi

Andammo in cucina e iniziammo a preparare gli ingredienti.

"Justin io faccio la pizza e tu la torta." disse aprendo mobili per tutta la cucina cercando la farina.

"Jasmine, io non so fare la torta e la farina è in quel ripiano." dissi indicando la farina.

"Non sai fare una mega torta al cioccolato? Ti insegno io." disse sorridendo maliziosamente.

Jasmine non farlo mai più.

"Allora prendi quattro uova."

"Ci sono."

"Sbattile lì." indicò.

Le sbattei ma caddero per terra.

"OH MIO DIO, JUSTIN. Intendevo nella ciotola non per terra!" disse ridendo a crepapelle.

Pulii per terra e presi di nuovo quattro uova, le sbattei e questa volta ci riuscii.

"Bravo." applaudì.

La guardai in cagnesco.

"Ora prendi la farina. Ti dico io poi quanto basta."

La versai nella ciotola correttamente, mi sentivo un genio.

Presi un po' di farina in mano e gliela lanciai in faccia.

"Justin." disse sbattendo i piedi a terra.

"Jasmine." dissi pulendola con la mano.

Questa volta la sporcai anche di uova poiché anche le mie mani lo erano.

"Justin. Ora ti spiego, lavati le mani e sta' fermo!"

Mi lavai le mani al lavandino della cucina, ridendo con le lacrime per la sua reazione. Era arrabbiata e divertita allo stesso tempo.

Tornò dal bagno pulita e mi obbligò a pulire il pavimento e il ripiano da cucina.

"Ai suoi ordini cara." dissi sarcastico e pulii di nuovo.

"Che devo fare?" dissi abbracciandola dà dietro.

"Vai a farti una doccia, vestiti per bene, sistemati quei capelli e apparecchia la tavola." disse.

"Non cucino più quindi?" dissi facendo il finto offesso.

Fece di no con la testa e mi baciò il collo.

Spazio Autrice.

Vi amo, grazie per le visualizzazioni e per i voti, buonanotte.

Bad Boy | Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora