Dopo tanti ragionamenti e paranoie, decise di contattare lei stessa Jimin, senza indugiare ancora, tanto non avrebbe fatto la differenza, a suo parere.
Il cellulare squillò a stento una volta perché il ragazzo rispose subito.
«Ciao», esordì il giovane dalla voce angelica, «ti ho disturbata?»
«No, tranquillo. Cosa devi dirmi?»
Egli sospirò e parlò solo dopo una pausa, che sembrò durare un'eternità. L'attesa stava dilatando il tempo di Anastasia, sempre più ansiosa di conoscere la questione che affliggeva Jimin.
«C'è una nostra foto su internet e ormai l'hanno vista tutti.»
Esordì tutto ad un fiato e si fermò per carpire la sua reazione.«Lo so... Dai, non siamo venuti poi così male, eh!» Ribatté Anastasia per sdrammatizzare.
«Non ti do torto, però non avrebbero dovuto farlo. Sia per me, ma soprattutto per il rispetto della tua persona. Quello che hanno fatto è perseguibile penalmente. Si dovrebbe usare sempre la censura del volto.» Le confessò, veramente dispiaciuto per lei ma anche preoccupato.
Anastasia gettò fuori dai polmoni tutta l'aria ormai calda che aveva trattenuto fino a quel momento per via della tensione. Respirò immettendo dentro di sé un getto più rinfrescante e decise di essere sincera con lui.
«Credimi, non mi ha fatto piacere per nulla, anzi, mi porta veramente tanto fastidio. Non tanto per me, perché fra qualche giorno si saranno già dimenticati di questa faccenda e del mio viso, ma per tutte quelle persone che come te non sono libere di vivere normalmente come tutti gli altri. A prescindere dall'età, sono tue fan e avrebbero dovuto rispettare la tua privacy. Non è stato sufficiente il selfie: ne hanno approfittato per superare i limiti. Questo non è essere amanti di un gruppo, è una pura ossessione.»
Jimin aveva approvato alle sue parole, ma sapeva che in fondo sarebbe stato difficile cambiare la mentalità di chi crede di poter fare ciò che vuole con gli idol.
«Hai ragione, ma purtroppo per alcuni funziona così e questo mi fa paura. Mi dispiace tantissimo!»
Continuò a scusarsi finché Anastasia si sentì in colpa per averlo messo così a disagio.
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𝗢𝗵, 𝘀𝗰𝘂𝘀𝗮! - Park Jimin
FanfictionUn biglietto di andata e ritorno per la Corea del Sud. La volontà di voler cambiare aria per un po'. La curiosità di una giovane attratta da una cultura esattamente opposta alla sua. Questo bastava ad Anastasia per imbarcarsi sull'aereo che l'avreb...