1. Sognando lui

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Tamburellai le dita sul volante cercando la musica giusta che nascondesse il nervosismo che provavo quando dovevo guidare di notte, sotto a quella pioggerella e la nebbia che rendeva tutto grigio e ovattato. Per l'ennesima volta cercai di cambiare stazione, quando la stupenda voce di Shawn Mendes suonò nell'abitacolo cantando il ritornello di "Treat You Better".

No! No! Cambia... veloce!

Troppo tardi, i miei pensieri tornarono da lui.

Ethan... Ethan Shawn.

La notte scorsa l'avevo sognato, un'altra volta. Erano passati anni da quando l'avevo visto di persona, ma bastava sentire il nome della squadra di hockey sul ghiaccio, nella quale giocava come ala o, come in quel momento, il nome di un cantante, per riportare a galla immagini che avevo cercato disperatamente di dimenticare. Mentre imboccavo l'uscita che mi avrebbe condotta al lavoro, mi sforzai di pensare ad altro. Ferma ad un semaforo sospirai guardando fuori dal finestrino.

Le prossime vacanze chiederò a Jodi di portarmi in Grecia... no, forse gli chiederò di andare nel deserto. Ecco... questa sì che è una bella idea.

Immaginai noi due sdraiati a prendere il sole in qualche luogo sperduto, ma puntualmente le immagini che avevano reso, quasi sei anni prima, la mia vita un inferno ritornarono.

❤❤❤❤

Dovevo prendere la decisione se partire e andare in Australia per un anno, grazie a uno scambio che veniva organizzato dalla scuola. Avevo una voglia matta di andare, ma il mio cuore voleva rimanere con lui. Aver conosciuto Ethan aveva stravolto completamente la mia piatta esistenza.

Noi non stavamo propriamente assieme, la verità era che non eravamo nemmeno una coppia e come scoprii quella sera, non eravamo nulla. Almeno per lui...

Entrai tramite la porta laterale del capannone dove si trovavano i cavalli. Ethan viveva al secondo piano, nel vecchio studio che era stato di mio nonno, la stessa stanza che un giorno aveva ospitato Anna, prima che diventasse la compagna di mio padre.

Quella sarebbe stata la serata giusta per far vedere a Ethan quanto lo amavo.

In punta di piedi salii la scala a chiocciola, facendo attenzione alle assi di legno che, sapevo, avrebbero scricchiolato sotto al mio peso. Il buio mi investì, ma potevo percorrere quel corridoio anche ad occhi chiusi, ero nata e cresciuta in quella cascina. In fondo al corridoio vedevo la porta della sua stanza semi aperta, la calda luce che filtrava attraverso lo stretto vano. Un brivido di puro piacere mi investì, non riuscivo a contenere la mia eccitazione. Per un attimo mi fermai a pensare a che diamine stessi facendo, ma poi sentii una leggera musica che proveniva da quella parte. Il sorriso crebbe sulle mie labbra.

Lui aveva pensato a tutto!

Guardai il mio vestito a fiori e mi domandai se gli sarei piaciuta. Le ragazze che di solito frequentava erano più grandi e avevano molta più esperienza di me, paragonata alle loro curve poi, io sembravo una asse da stiro. Allontanai subito quel pensiero, lui mi aveva mostrato quanto mi desiderava, non apertamente, ma del resto come avrebbe potuto fare con un padre come il mio? Quando ero piccola, pensavo che essere la figlia di un poliziotto fosse grandioso e mi ritenevo fortunata, ma a quasi diciassette anni e con una voglia pazzesca di libertà, mi rendevo conto che il mestiere di mio padre mi portava, in realtà, un sacco di problemi e che di grandioso non ci fosse niente... o quasi. Per fortuna era nato Nicolas, il mio adorabile fratellino e così, mio padre e Anna avevano parecchio da fare con lui. Ovviamente non mi lamentavo della nuova situazione, perché significava che tutta la loro attenzione era rivolta al nuovo arrivato e che alla sottoscritta lasciavano un sacco di libertà, ed io me la godevo alla grande... Ogni. Singolo. Secondo!

Il confine dell'amore - Un Romanzo bestseller New AdultWhere stories live. Discover now