Capitolo 26

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Non riesco ancora a credere di essere veramente qui, sola, in un parco, davanti a lui. Se ci penso troppo mi sento impazzire dentro, come se non ci fosse un modo per dar sfogo a così tanta felicità e realizzazione. Allora mi limito a non pensarci troppo, a godermi il momento, i pochi attimi che ci uniscono, sperando in continuazione che non siano gli ultimi. Voglio continuare a vivere questa favola senza pensare al domani. Perché lui è la favola della mia vita, una favola strutturata al contrario: invece di finire male, è iniziata male.

Non so proprio cosa dire dopo la sua ultima affermazione, che mi ha quasi completamente destabilizzata. Penso prima a riprendermi e poi a parlare.
Ma lui mi anticipa.

"Ho letto la tua lettera comunque"

Tale affermazione mi colpisce ancora più della precedente, perciò alzo istintivamente lo sguardo verso di lui.
"È molto bella, ne ho lette anche altre, ma la tua mi è piaciuta proprio"

"Grazie" dico sorridendo, ma non riuscendo di nuovo a guardarlo negli occhi, quindi mi volto sicura di essere diventata rossa come un pomodoro.

"Si capisce che è sentita" conclude.

E come se lo è, non è niente di più e niente di meno.

Mi faccio coraggio e mi giro verso di lui.

"È sentita sì" confermo a bassa voce.

Accenna anche lui un sorrisino spendido.

"Vorrei offrirti qualcosa, un gelato, ma sai che non posso" dice lui.

Mi innamoro di lui ogni momento di più. E in ognuno di questi singoli momenti mi rattristo.

"Stai tranquillo" rispondo io sorridendo.

"Però... Potrei incaricare Adriano" dice con illuminazione.

"Ma no dai... povero" dico ridendo leggermente, anche se in realtà ho una grande voglia di gelato, ma di mangiarlo davanti a lui non se ne parla. Purtoppo mi accorgo che è troppo tardi, infatti Niccolò ha già portato il cellulare all'orecchio.

Oh no.

Mi sono quasi decisa di non accettare, quando penso che probabilmente sarà l'unica occasione di farmi offrire un gelato da lui. Chissà, forse non ci incontreremo più, ma ciò dipende soltanto da lui. Tutti i suoi fan hanno il desiderio di incontrarlo e passarci del tempo, ma io non voglio avere la precedenza solo perché sono stata rapita insieme a lui. Se fossimo stati amici sarebbe stato un discorso diverso, ma io non lo so ancora se lo siamo e se potremmo diventarlo, dato che lui in un intervista ha espressamente detto che l'amicizia tra l'uomo e la donna non esiste, e io sono d'accordo. Tra di loro esiste soltanto la simpatia o l'antipatia, il feeling o il distacco, l'imbarazzo, il dolore, l'amore.

In due secondi scelgo di accettare e penso a quale gelato prendere. Per essere sicura decido, in un primo momento, di prendere un cono con i miei due gusti preferiti, ovvero la crema e la fragola. Poi però penso che sia meglio la coppetta per evitare di sbrodolarmi e fare brutte figure.

"Adrià" Niccolò sta già parlando al cellulare.

"Senti, ci puoi portare due gelati? ...dalla solita qui dietro... Okok"

Si gira verso di me, cogliendomi di sprovvista.

"Che vuoi te?"

"Coppetta piccola crema e fragola grazie" rispondo appena mi si riattivano le corde vocali. Il cuore non cessa un minuto di pompare all'impazzata. Stando con lui è letteralmente impossibile.

"Coppetta piccola crema e fragola" ripete Niccolò al cellulare.

"Con la panna?" mi chiede poi.

"No senza grazie"

"Senza panna" ripete nuovamente.

"Io il solito... Sì tutta fragola con panna... Cono medio"

Il solito mangione, penso.

"Grazie cassiolì, ciao" attacca.

"Grazie Nic" dico con in piccolo sorriso.

"Ti pare" dice mentre spegne il cellulare.

"Ma come fa Adriano a portare i gelati fino a qua, non si sciolgono?" chiedo subito dopo dubbiosa.

"Noi abbiamo un metodo tutto nostro"
Dice sorridendo di rimando guardandomi e facendomi ridere automaticamente.

"Cioè?"

"Visto che la gelateria sta proprio qui dietro basta semplicemente passarli da questo buco, vedi?" dice mentre indica una grossa cavità tra i rami alle nostre spalle.

"Ah... forte"

Subito dopo assume un espressione seria. Ne approfitto del clima per parlare. Devo dirglielo assolutamente.

"Io..."

Mi blocco.

"Sì?" dice aspettando la mia parola.

"Io non ho ancora capito perché mi hai invitata ad uscire"

Rimane in silenzio osservando il pavimento.

Quanto sei bello, penso. Glielo vorrei anche dire ma non avrei mai il coraggio.

"Neanche io lo so bene" afferma poi.

Ancora silenzio. Aspetto che continui lui a parlare.

"Forse avevo solo bisogno di parlare con qualcuno che mi può capire" afferma poi.

Il cuore mi fa male, come se avessi appena avuto un crampo. Sento che devo intervenire ma è proprio in momenti come questi che mi blocco sempre. Il mio cervello è così preso dall' analizzare la situazione, che non riesce a tirare fuori qualche parola.

"Sì anche io" mi limito a dire mentre cerco disperatamente di formulare una frase più compiuta, ma è un momento molto delicato.

"Io però ti posso capire soltanto per poche cose" me ne esco.

Annuisce.

"Quello che vorrei farti capire" inizio a dire dopo essermi ripetuto un monologo in mente per cinque volte.

"È che... Io sono felicissima di stare qui con te, non potrei chiedere di più veramente... solo che non capisco perché io devo avere questo vantaggio"

Alza la testa senza guardarmi e noto la sua espressione stupita.

"Cioè non ho vinto niente, anzi sono stata solo sfortunata"

"Infatti sono io che sono stato fortunato a trovarti vicino... Non sei una mia semplice fan, mi hai salvato la vita, ricordatelo sempre" conclude con tono severo ma dolce.

Ecco, questo non ci voleva.

Quest'ultima affermazione mi distrugge, non potrei essergli più riconoscente per quello che ha detto. Ciò è la conferma che lui non si dimenticherà di me, ora sì che mi sento completa.

Non riesco a trattenere le lacrime, che iniziano velocemente a sgorgare dai miei occhi. Oltre ad imparare a trattenerle, negli ultimi giorni, ho imparato anche a piangere in silenzio, nei momenti in cui ho bisogno di liberarmi.

Sento la sua mano stringermi il braccio destro, dopo essere passata per la schiena ed avermi avvolta in un abbraccio. Poi mi lascia un bacio in testa. In questo modo mi sento protetta, fosse per me rimarrei per sempre così. Sento il suo respiro farsi più corto e capisco che anche lui sta piangendo.

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Grazie per le numerose visualizzazioni, cerco di essere attiva ogni due giorni come promesso, V. V. B 💙

-Sofia

Si ama ciò che non si ha || UltimoWhere stories live. Discover now