Capitolo 29

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Mi sento trascinare improvvisamente ma delicatamente a terra. All'inizio non riesco a capire perché Niccolò stia facendo una cosa del genere. Da un momento all'altro è diventato un maniaco?Appena tocco terra e mi trovo dietro ad un'aiuola invece capisco tutto.

"Niccol... " mi viene istintivamente da dire, ma vengo interrotta da lui.

"Shh..."dice portando un dito sulle labbra.

"Un gruppo di tredicenni a ore due"

Sono sollevata e allo stesso tempo mi viene da ridere ma cerco di non alzare troppo il tono.

"Ma che ne sai che hanno tredici anni?" dico sussurrando e ridacchiando dopo aver sbirciato dall'aiuola e aver visto camminare a pochi metri da noi cinque ragazzette a vista d'occhio della mia età.

A questa domanda fa il vago.

"Avranno più o meno l'età mia ne sono sicura" dico concludendo per non metterlo in difficoltà.

Avrà detto tredicenni per non offendermi, che carino, penso.

"Aspettiamo che vanno via e poi corro solo io nel prossimo cespuglio ok?"

Vedo che sta prendendo la situazione molto seriamente, allora cerco di non ridere anche se mi sembra di essere nelle comiche.

È da ormai un'ora che sono con lui. Vederlo mi ha fatto di nuovo tanto effetto, ma mi sto accorgendo che pian piano mi sto abituando a starci insieme e sono felice, in questo modo riesco a godermi ogni attimo con più spensieratezza e meno magoni.

All'improvviso Niccolò corre in direzione dell'aiuola successiva, sempre accucciato, e in questa posizione sembra ancora più nano. Stavolta non riesco a trattenermi dal ridere. Fortunatamente anche io sono abbastanza tappa, poco più di lui, perciò non lo faccio sentire basso, come invece faceva quella stangona di Federica.

Con la mano mi fa cenno di venire e io corro nella sua stessa posizione. Lo raggiungo e mi accuccio accanto a lui, tenendo sempre la dovuta distanza, sbircio di nuovo dal cespuglio e vedo il parco completamente vuoto.

"Prossimo cespuglio al mio tre" dice subito dopo sempre più convinto, ed è proprio questo che mi fa ridere.

"Ma non c'è più nessuno" dico io.

Guarda il parco cautamente.

"Mh... Vabbè, allora alziamoci"

Appena si alza faccio lo stesso.

"Mi metto gli occhiali allora" dice indossandoli.

Ci penso un po' e poi dico:

"Per me con gli occhiali sei molto più riconoscibile, poi fai come vuoi" dico alzando le mani.

Si ferma e mi guarda con una faccia colpita.

"Eh perché?" dice guardandomi ancora e io mi sento un po' a disagio.

"Beh, perché li porti praticamente sempre"

Riflette qualche secondo arricciando la fronte.

"Si forse hai ragione...non ci avevo mai pensato"

Si leva gli occhiali e li aggancia alla maglietta e così continuano a camminare.

Parliamo della faccenda degli occhiali da sole fino a quando non arriviamo all'uscita del parco.

Adriano è subito fuori da esso, e attende accanto ad una macchina a braccia conserte il nostro arrivo.

La macchina è una BMW nera, deve essere quella di Niccolò, perché l'ho vista più volte nelle sue stories di instagram.

Si ama ciò che non si ha || UltimoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora