Capitolo 2

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Tornata a casa mi faccio una doccia per liberarmi dal cloro e per dare un senso ai miei capelli.

A mio parere una lunga doccia rinfrescante è una grande occasione per i migliori film mentali. I film che mi faccio su Niccolò sono talmente fantasiosi che potrei chiedere a qualche casa cinematografica di produrli, ma sono egoista e me li tengo per me.

Oggi mi sono imposta di pensare il meno possibile a lui, in questo modo accumolorei solo più ansia e il mio tentativo di sonno ne risentirebbe. Ma più mi sforzo di pensare ad altro, più penso a lui.

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A pranzo mangio poco e niente e, dopo aver portato a spasso il mio cane, mi rilasso sul divano mentre leggo i messaggi sul gruppo what'sapp del fanclub che non mancano mai e oggi specialmente sono intensi e incessanti. Ragazzi che piangono già dal giorno prima, altri che sono isterici e si sfogano con audio e messaggi chilometrici.

Ecco adesso ci si mettono anche loro.

Penso.

Vabbè tutto sommato ci sono alcuni messi peggio di me, questo mi rincuora, e soprattutto mi rende consapevole che qualcuno mi capisca veramente.

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Chiudo un minuto gli occhi e cado in un sonno improvviso. Il mare stanca, ma anche la piscina non scherza.

Lo sogno.

Lui mi sta guardando con i suoi occhi grandi, che quando ride si assottigliano moltissimo e due fossette si creano all'estremità della bocca.

È perfetto, penso.
E io lo sto guardando con i miei occhi.
E lui con i suoi.
Chissà cosa sta pensando di me.

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Poropororo poroporopo poropopo uohh mmhh, poropororo

Mi sveglio di scatto. Guardo l'orologio e scopro di aver dormito solo mezz'ora. È mia madre che mi chiama al cellulare. Rispondo.

"Sofia sto arrivando"

"OK"

Uno sbadiglio si impadronisce di me.

"Ma stavi dormendo?"

"Più o meno"

"Mi dispiace averti svegliato"

"Non fa niente"

Attacco.
Vado nella mia camera e mi metto a vedere un film su netflix. Dopo dieci minuti chiudo il computer. Non riesco a concentrarmi. Guardo l'ora. Sono le 17:00. Apro instagram e aggiungo un countdown sulla storia: "Il giorno più bello della mia vita".Mancano solo 23 ore. Adrenalina in circolo.

Non sapendo che fare inizio a fissare le frasi di Nic che ho scritto sul muro dopo un duro lavoro di convincimento di mia madre. La prima è "Vuoi volare con me? Come Peter Pan". Alla sua sinistra vi è un timido "Portami con te" e ancora più a sinistra un possente "Mi mancan tutti quei tuoi particolari". Inizio a pensare a domani e mi rattristo.

Passerà così in fretta che neanche me ne accorgerò. E poi? Che succederà? Niente. Ritornerà tutto come prima. Dovrò aspettare la fine della sua lunga pausa per qualche nuovo singolo e per l'annuncio di altre date di concerti e di raduni, i quali saranno ancora più lontani.

Inizio a canticchiare "La storia di un uomo" e mi soffermo sulla frase "L'amore è lacuna, sia ama ciò che non si ha, come il giorno ama la luna"

Hai proprio ragione Nic, io sono il giorno e tu la luna. Così lontani e incompatibili. Io 15 anni e tu 23. Mi faccio ridere da sola. Eppure siamo così simili. Fragili e insicuri. Ma ora basta pensare a lui. Come ha detto Federica "Domani sarà il giorno più bello della tua vita, goditelo senza pensarci troppo". E lo farò.

Notifica da Instagram: "ultimopeterpan ha appena aggiunto qualcosa alla sua storia"

Ma allora dillo che lo fai apposta Niccolò.

Apro la storia e percepisco il suo tentativo di rendere lo schermo nero fotografandosi una parte del corpo. Il risultato però è una schermata nero/rosea con sopra una scritta non troppo lunga: "In ansia di incontrare i ragazzi del fanclub, domani prima tappa a Roma"

Il cuore mi batte all'impazzata. Ho la sensazione che batta più forte di quello di un colibrì.

All'improvviso mia madre apre la porta della camera e mi trova a fissare lo schermo del cellulare.

"Sofi sono tornata, sempre con questo telefono stai, ora mi accompagni a fare la spesa che abbiamo un sacco di cose da comprare"

Accetto immediatamente la proposta, magari il tempo al supermercato passerà piu in fretta.

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Giungiamo a destinazione, ma la spesa spensierata di una volta si trasforma in un incubo. Mia madre prende i peperoncini e penso a lui e al suo amore per quel cibo prelibato. Poi prende le fragole e penso a lui.

Mannaggia a te, penso allora.

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Uscite dal supermercato ci incamminiamo verso casa con le buste pesantissime. Mentre camminiamo mia madre si ricorda del grande evento di domani.

"Ah ma è domani che incontri Ultimo"

Ah è vero me ne ero quasi dimenticata pensa un po'.

"Si mamma è domani e o tu o papà mi dovete anche accompagnare nel posto dive si svolgerà il raduno"

"Ah, a che ora è?"

"Alle 16:00"

"Dai ti accompagno io che mi sta simpatico quel ragazzo, mi ha fatto troppo ridere quando al concerto ha chiesto di spegnere l'aria condizionata"

"Si anche a me, e anche quando si grattava la schiena"

Continuiamo così fino a casa, sono tornati anche mio padre e i miei due fratelli di 17 e 8 anni che erano andati ad una partita di calcetto di quello piccolo.

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Dopo cena, sfinita, mi metto a letto e cerco di addormentarmi.

Ma come pensi di riuscirci? Ci stai veramente provando Sofia?

Dopo circa mezz'ora apro un libro e mi metto a leggere. In molti dicono che leggere metta sonnolenza. Dopo aver letto circa venti minuti è ormai mezzanotte.

È oggi.

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Ciao ragazzi, spero che questa storia ci stia piacendo, questi due capitoli si sono incentrati più su me, ma arriverò presto al sodo.

V. V. B ❤

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