Capitolo Trentasette

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-Lo convocherò direttamente questa sera, appena sarai uscita di qua, va bene?-

-Lasci stare, Ann è con lui ed Ian quindi mi troverò prima io con lui, lo prenderò in disparte e gli parlerò-

-Sta cercando di studiarti, di capire la realtà. Sarà incentivato a proteggerti-

-Esatto-

-Cosa? Esatto cosa, Evangeline?-

-Scusi, stavo parlando con il Valravn, siamo in comunicazione da prima. Meglio avere più opinioni e avere qualcuno che sa la verità dalla mia parte, mi scusi ma ha perso la mia fiducia dopo la discussione che abbiamo avuto quindi volevo sentire se anche lui concordava con lei-

-La cosa mi ferisce ma non posso fare a meno di essere contenta per voi, questo tipo di legame dovrebbe essere quasi completo, manca l'ultimo step e sarete tutt'uno-

-Grazie per il te e buona serata- Evangeline si alzò dalla poltrona e posò la tazza vuota sulla scrivania massiccia e vecchia -spero che, d'ora in poi, riesca a dirmi la verità e nient'altro che quella.- finì prima di uscire.

-Credo che abbia capito il suo errore, è stata disponibile e credo che ti abbia detto solo il vero, non sentivo strane interferenze da lei-

-Meglio così, sarebbe stata la perdita dell'unica persona in grado di proteggermi quanto basta per mantenermi in vita ancora un po'-

-Ora dovrai solo informare quell'abissale, sei sicura di volere lui? E' molto interessato al tuo essere, lo sentivo ogni volta che si avvicinava a te, non potrebbe insospettirsi ancora di più?-

-Potrebbe ma spero di no, non credo sia pronto a sapere tutto... Hai detto che è interessato e questa potrebbe essere la sua occasione quindi me ne approfitterò-

-Potrebbe approfittarsi anche lui, devi stare attenta e non lasciarti sfuggire nulla fino a che non sarai sicura della sua bontà-

-Mi fiderò ma non troppo, ok? Poi se ho lui dalla mia parte ho anche Ian, dicono che sia un guerriero, quindi sarebbero tre persone a proteggermi oltre la preside e te-

-Fino a che sarò relegato qua dentro non potrò esserti realmente d'aiuto-

-Mi basta anche così, sono arrivata alla stanza, ti causa problemi se ti taglio fuori?-

-La mente è la tua, fanne ciò che vuoi- e fu lui a chiudere il contatto per primo. Un attimo prima era gentile e preoccupato e l'attimo dopo chiudeva i contatti senza salutare: era proprio simile ad Hale.

Bussò piano alla porta, il vociare dall'altra parte la fece subito sorridere mentre gli urletti di Annabeth si interruppero.

-Si? Chi è?- domandò la sua amica facendola ridere

-Chi potrebbe mai essere, apri che devo parlare con qualcuno-

La porta si aprì immediatamente -Hai sentito Hale? Evangeline vuole dichiararsi, come ti senti? Sei pronto? Non tornare in bagno, resta qua!- urlò Ann mentre l'altra entrava osservandosi in giro.

-Non ascoltarla, te ne prego. E' la prima volta che entro qua, ammetto che è più in ordine di quanto pensavo, strano-

-Non siamo due entelodonti!- si alzò Ian

-Non so cosa siano e non lo voglio sapere, mi fanno paura questa parole strane e nuove- continuò avvicinandosi alla porta del bagno; non era chiusa, uno spiraglio permetteva anche di vedere l'altro abissale intento a sistemarsi i capelli scuri e, probabilmente, tutti in disordine.

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