Capitolo Dodici

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Osservò l'alba del suo ultimo giorno in quella casa, in quella camera e forse in quel mondo dalla finestra.

Guardò l'erba resa bagnata dalla rugiada con sprazzi brinati qua e là a causa dell'arrivo del freddo.

Osservò per ultimi anche i nuvoloni grigi che si stavano avvicinando portati dal vento freddo della mattina.

Osservò ogni singolo particolare di quel luogo, di quel mondo prima di andarsene tentando di impregnare quei dettagli nella sua memoria per non dimenticarli.

Non era riuscita a dormire, era veramente stanca ed il sonno pareva prenderla in giro perché lui c'era e le rendeva le palpebre pesanti ma non restava mai così a lungo da farla addormentare e così aveva passato la serata, era rimasta sul suo letto a cercare il sonno mentre questo giocava a nascondino con lei.

-Evangeline? – sentì domandare dopo che Emily aveva bussato leggermente

-Vieni, sono sveglia- parlò con voce stanca ma abbastanza forze da farsi sentire dall'altra

-Non hai dormito affatto, vero? – la ragazza scosse la testa dispiaciuta

-Mi sarebbe piaciuto dormire ma ero troppo agitata e non potresti anche dire che sono fuggita durante la notte e poi mi tieni nascosta in cantina? – una richiesta che sarebbe parsa come una battuta ma la giovane era serissima, non voleva proprio andarsene.

-Non potrei mai, verrebbero a cercarti qua. - la ragazza sbuffò dispiaciuta –Lo so che non vuoi abbandonare tutto questo e che hai paura ma sono sicura che là ti troverai bene, è un luogo stupendo e anche gli abitanti lo sono ma lo capirai solo quando lo vedrai-

-Ma a me piace qua! Non voglio vedere loro, sono un popolo di cui ho ignorato l'esistenza per tutta la mia vita fino ad ora e anche se faccio parte di loro e del loro mondo non me ne rendo di certo conto perché non mi reputo una magica. Non ho mai avuto dei poteri o altri segni particolari, non vedo perché istruirmi per averli-

-Evangeline, mia cara, capisco perfettamente i tuoi dubbi riguardo a tutto questo ma se non gli dai nemmeno un'opportunità non saprai mai com'è veramente il tuo mondo d'appartenenza e non sarai mai al sicuro a restare con me, vivresti con la paura di venir uccisa anche mentre vai in bagno e non si farebbero scrupoli ad ucciderti perché sei una ragazzina indifesa, là impareresti a difenderti e a non aver solo la rassegnazione e la paura con te. In quel luogo cambierai in meglio, avrai uno spirito combattivo e sarà quello a salvarti. –

Emily non aveva più segreti con lei, preferiva dirle tutto in modo calmo e darle tempo per permetterle di pensare ma qualcosa era scattato nella ragazza dopo che era stata tutta la notte vigile e pensierosa, una forma di resistenza alla morte. Lei non voleva morire, voleva salvarsi e un giorno tornare da Emily.

-Quanto abbiamo ancora prima che ci vengano a prendere? –

-Ancora qualche ora circa, Robert non ci metterà molto e non posso nemmeno sperare che lui arrivi in ritardo conoscendolo-

-Lo conosci da molto? – ora era curiosa di conoscere il tipo di rapporto che univa i due dalla prima volta che la donna l'aveva nominato

-Da quando sono venuta qua e credo che lui sia l'unico non magico che conosco tutt'ora a sapere tutto di me, anche della mia magia-

-Quindi sa ogni cosa! – credeva che non si potesse parlare della magia ai comuni ma forse si poteva sperare ancora in una riconciliazione tra i due mondi -Sa anche di me? – chiese curiosa ma Emily scosse il capo sicura

-Non posso rivelare molto di te, sarebbe troppo rischioso quindi mi sono limitata a dire che sei simile a me-

-E ci ha creduto? –

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