Tredici, Furia II

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Capitolo tredici
Furia II

Chris, dopo aver raggiunto l'ufficio di Tony, assieme all'intera squadra, iniziò a raccontare come era andata avanti la vita in quel mese che Astrid era sparita. Raccontò molte cose, soprattutto riguardanti a Morgan e sugli esperimenti fatti su lei stessa: voleva combattere affianco di Sebastian per sconfiggerla e per farle iniettare l'ultimo siero, l'ultimo nuovo esperimento creato da lei stessa. Eppure, Morgan aveva resistito solo a due iniezioni, non potendo così iniettare una dose così forte che poteva anche distruggerli il corpo. Molti altri ragazzi nelle altre prigioni erano morti per molte altre cause, soprattutto fisiche e mentali. Alcuni erano diventati pazzi da quando Morgan aumentò gli allenamenti anche durante la sessione notturna. Le loro ore di sonno erano diminuite a soltanto due ore al giorno.
«È terribile...»
Commentò Scott, del tutto sconvolto dopo il racconto. Astrid non si lasciò perdere d'animo e chiese maggiori informazioni su qualunque altra cosa. Chris l'accontentò non molto volentieri.
«Il giorno dell'attacco è ancora in funzione... Vogliono anche liberare 0000 e 0001 per quel giorno. In più, penso che questa nuova dose sia la più pericolosa fra tutte... Solo tu puoi riceverla.»
«Capisco, quindi... Sono io la prescelta alla fine. Confermato al 100%?»
«Sentire loro si... Dopo non posso comunicare con le altre prigioni. Qualcosa interferisce con le mie comunicazioni.»
«Capisco... - Sospirò Astrid - non abbiamo altra scelta, dobbiamo fermarla assolutamente!»
Tony prese in mano dei fogli e li buttò violentemente sulla ruvida scrivania.
«Forse c'è un modo per fermarla - Continuò sfogliando i fogli - ma prima dobbiamo togliere di mezzo quel Sebastian. Dimmi Chris, nonostante siamo così in tanti, aggiunti voi ragazzi, abbiamo una possibilità di vincere?»
«Negativo - Disse secco - noi non siamo così forti come Sebastian o Astrid. Possiamo distrarli o combattere le loro guardie, nulla di che.»
«Se loro ci vogliono attaccare, noi dobbiamo preparare una imboscata. Stando attenti, visto che lo sapranno che saremo pronti per quel giorno - Continuò Steve - posso sapere se dobbiamo avere paura di quei due mostri che hai nominato prima?»
«0000 e 0001? Oh, devi avere molta paura. Il primo che ho nominato potrebbe anche essere più pericoloso di Morgan e Sebastian messi insieme.»
Rispose il ragazzo non molto contento per la notizia.
Astrid e Steve, dopo circa un'oretta di discussione, si allontanarono dal gruppetto per parlare privatamente di Morgan. Il ragazzo, vedendola confusa, triste e sull'orlo di piangere, le prese entrambe le mani per incoraggiarla: sia lui che lei divennero rossi e, in un secondo, sul volto di Astrid si formò un bellissimo sorriso a trentadue denti.
«Per fortuna ho incontrato te...»
«In che senso?»
Chiese il ragazzo, nel mentre sollevò un sopracciglio in attesa di una risposta.
«N-No nulla... Lascia stare, cambiando argomento, che ne pensi di Morgan?»
«Beh, non vorrei averci che fare. Il problema è che mi sento un po' inutile in questa battaglia...»
«Non dire così! - Gridò lei - tu sei Capitan America, il più forte e il più saggio del gruppo!»
A Steve gli scappò una mezza risata. Sollevò il viso verso il cielo e rimase incantato a vedere il sole andarsene da quel bellissimo cielo celeste.
«Io non ho poteri, come del resto anche Natasha. Non sparo raggi e non creo ragnatele. Non posso diventare una formica e non posso diventare enorme come Hulk spacca tutto. Io sono io, un normale umano, più forte e abile del normale.»
«Non devi ne anche pensarle queste cose, Steve! Lo sai, tu sei il mio preferito, e il più simpatico - Disse sussurrando susseguito da una dolce risata - tu sei il loro, anzi, nostro leader.»
«Sono senza parole... - Steve rimane immobile - ma io rimango della mia idea.»
«Mh... So che fra poco è il tuo compleanno.»
Disse secco la ragazza cercando di cambiare discorso.
«E chi te lo ha detto? Bah, è una classica festa commerciale.»
«È comunque un giorno speciale, bisogna festeggiare! Me lo ha detto Peter, quel ragazzino non sta zitto né anche per un secondo.»
«Mah, per me è una festa commerciale.»
Ripeté il ragazzo scuotendo la testa convinto delle sue parole. La ragazza prese la sua mano, aprendogliela con le dita stese, mosse il suo indice iniziando così a crearsi una piccola palla di neve. Nonostante il caldo, però, sembrava non soffrire di scioglimento.
«Sto migliorando, Stark è bravo ad insegnare.»
«Sono contenta... Tutti ce l'avranno con te ed io non potrò essere sempre lì affianco a te. Dovrai saper combattere da sola.»
«Non ti preoccupare, me la caverò. Solo una cosa ti chiedo... Me lo devi promettere.»
Il ragazzo annuí. Astrid prese un enorme respiro di coraggio e, con molta fatica, riuscí a dirglielo.
«Se dovessero prendermi... Voglio che mi spari dritto in testa prima di ricevere l'iniezione.»
«Cosa...»
«Dovrete uccidermi o sarà troppo tardi.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 11, 2019 ⏰

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