Dodici, Furia I

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Capitolo dodici
Furia I

«Devo veramente rimanere qua tutto il tempo?! Che nervoso! Questa è la mia battaglia!»
«Astrid! – Gridò Peter alzandosi di scatto — cerca di calmarti. Se ti prendono si peggiorerà soltanto la situazione. Lascia fare a loro! Il Signor Stark saprà sicuramente cosa fare.»
La ragazza batté l'indice sul sedile di pelle e, dopo aver scosso la testa, sorrise delicatamente.
«Sono l'unica che può farlo. Peter, ascoltami. Io devo andare.»
«Il Signor Stark si arrabbierà molto con me se lei va!»
«Lo so — Rispose nel mentre premette il pulsante per aprire il portone — ma che parte fai se stai qua come un vigliacco? Bisogna far vedere di cosa si è capaci.»
«Dio hai ragione — annuí — ma la prego, resti con me... O il Signor Rogers mi ammazza!»
«Va bene, Peter — Rispose lei — allora direi che è ora di entrare in azione. Mostra a Tony di cosa sei capace.»

Steve e Tony avevano attirato l'attenzione di tutti i ragazzini che erano in giardino. Erano tutti col viso fisso su Tony in volo, ma sembravano non voler attaccare. Alcuni di loro iniziarono a scappare all'interno dell'edificio, eppure, vennero subito bloccati da delle guardie e spinte fuori brutalmente anche a colpi di pugni.
«Tony lì obbligano a combattere, non dobbiamo farli del male.»
«Alcuni di loro — Rispose lui — altri invece vogliono farmi molto male!»
Un ragazzino si alzò in volo e, con scatto veloce, scagliò un violento fulmine contro Tony. Riuscí ad evitarlo di un soffio con una piccola capriola di lato.
«Ma questo è figlio di Thor?»
«Scott, come sei messo? Com'è la situazione all'interno?»
«Direi non bene Cap! — Gridò il ragazzo — non si sono mossi di una virgola. Inoltre, i medici stanno per ritornare alle loro postazioni nonostante la fastidiosissimo sirena. Hey Astrid — Scott prese un grosso respiro — è normale che davanti a me ci sia un ragazzino con la testa deforme?!»
«Cosa?! — Gridò spaventata la ragazza — non farti vedere! Lui è uno dei più pericolosi!»
Davanti a Scott, passò un giovane ragazzo deforme: aveva le braccia più lunghe del corpo e la testa era come schiacciata in giù dalla parte destra. Aveva gli occhi completamente bianchi e, dal suo fastidioso respiro, si intuiva che faceva fatica a respirare col naso. Portava un lungo camice bianco.
«Scott, rimani nascosto — Continuò lei — lui è l'esperimento 0003
«È così pericoloso?!»
«Non tanto. Ma nulla inconfronto con l'esperimento 0000. Scott, le guardie hanno paura di lui, sicuramente lo seguiranno per riportarlo nella sua gabbia. Scappa molto spesso.»
«Si, le guardie si stanno allontanando. Lo stanno seguendo ma hanno molta paura. Io entro nelle celle, sicura che 0018 saprà riconoscermi?»
«Si, lui sente tutto. Gli ho parlato io.»
Steve evitò dei colpi di lampi, lanciati dallo stesso ragazzino. Lo scudo pareva non avere problemi nel parare quei flash, non subiva molti danni estetici.
«Direi che ha lui posso farli male.»
Tony scagliò dei raggi contro il ragazzo, creandoli così delle brutte ferite di bruciore sulle gambe. Il ragazzino iniziò ad urlare dal dolore, successivamente, precipitò sul freddo cemento dell'edificio. Gli altri suoi coetanei iniziarono a frignare dalla paura.
«Non siamo qui per ferirvi! — Gridò Steve — vogliamo salvarvi tutti!»
Silenzio. Delle vocine iniziarono a sussurrare ed a spargere la voce fra loro.
«Quello è Capitan America!»
«Lui ha la nostra amica Astrid!»
«Ci possiamo davvero fidare...?»
Steve e Tony rimasero in silenzio, in attesa di una risposta. Eppure, alcuni di loro si allontanarono ancor di più per la tremenda paura. Le guardie, nel mentre, gridarono di attaccare per ucciderli.
«Fidatevi!»
«Questa voce...»
Sussurrò Steve.
«Loro sono la nostra salvezza!»
La ragazza, con un enorme salto totalmente impossibile normalmente, superò le mura ed entrò con facilità all'interno dell'enorme giardino. Steve e Tony si affiancarono a lei e, dopo uno sguardo arrabbiato di Cap, la ragazza riprese a parlare.
«Dobbiamo andarcene, tornare da dove siamo nati! Crearci una nuova vita e una nuova famiglia. Loro ci hanno portato via tutto! Dobbiamo ribellarci!»
«È inutile, non ti seguiranno.»
Dalla porta principale d'entrata, uscí Sebastian che, con tutta calma, camminò attraverso i ragazzi avvicinandosi sempre più verso la ragazza. Steve avanzò davanti alla ragazzina.
«Loro non possono andare da nessuna parte, perché li ho bloccati qua dentro. Se provono solo a provare ad uscire, il loro cuore smetterà di funzionare immediatamente.»
Delle guardie iniziarono a correre attorno ai tre ragazzi, così facendo, li circondarono e puntarono davanti a loro delle pistole con proiettili elettrici ad alta densità. Astrid rimase totalmente tranquilla, nonostante avesse una pistola puntata alla tempia.
«Smettila di fare l'apatica, lo sappiamo entrambi che hai un cuore debole. E ora dimmi, dove sono la formica e il ragnetto?»
«

Capitan America|| Red Thread #wattys19 Onde as histórias ganham vida. Descobre agora