Capitolo 3

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#LUKE POVS

Sono in ritardo per la mia prima lezione ma non mi importa di arrivare in orario, anzi, cammino tranquillamente nel corridoio ammirando le ragazze degli ultimi anni aspettare fuori dalle loro classi.

E cavolo che ragazze,con quelle gambe snelle, le curve rotonde dei fianchi e il seno prosperoso poco coperto.
Adoro i college.

Sto fissando imperterrito il culo all'ennesima ragazza quando sento qualcuno correre alle mie spalle.
Mi giro lentamente e vedo una ragazza correre scalza fino ad una delle classi dove poco dopo entra affannata.
Piego la testa di lato per avere una miglior visuale del sedere della ragazza mentre noto che entra proprio nella classe in cui dovrei tenere la mia lezione.
Si, lo so, sono un maniaco.
Il fatto è che la prima cosa che guardo nelle ragazze è il sedere, quelle curve perfette mi eccitano un casino, quelle colline di jeans.
Possono anche essere brutte ma se hanno un bel culo sono perfettamente scopabili.

Dopo aver fantasticato abbastanza mi avvio dalla parte opposta della ragazza, incurante dell'orario e mi fermo al bar della scuola dove lavora uno dei miei migliori amici: Michael. Ordino un caffè e un cornetto alla crema, finita colazione con annesse chiacchere mattutine decido finalmente di presentarmi nella classe dove avrei tenuto la prima lezione.

[...]

Entro e lancio un occhiata a tutta la classe.
La noto subito.
È lì, ferma, con la testa china sul banco intenta a scarabocchiare qualcosa.
Entrando, decido di sbattere la porta alle mie spalle per attirare la sua attenzione.
Mi precipito alla lavagna, prendo un gessetto bianco, impolverato, iniziando a scrivere il mio cognome alla lavagna, facendo un breve discorso in modo da stabilire perfettamente chi comanda.

"Tutto chiaro?" chiedo girandomi una volta dopo che ho finito il mio monologo, posando il gessetto sulla scrivania.

Eccola lì, la stessa ragazza della sera prima, la stessa che avevo incontrato al bar.
Mmm.. come si chiamava? Maria?

Scruto attentamente tutta la classe ma poi mi soffermo ancora su di lei squadrandola da testa a piedi, e noto subito che è completamente scalza, con i piedi nudi appoggiati al pavimento freddo.

"Lei, signorina...."

"Clark" rispose.

"Signorina Clark, le sembra il modo di venire in classe, senza scarpe e calzini. È una barbona per caso?" mi mordo le labbra trattenendo una risatina, non volevo ridere ma la classe si trasforma in un coro di risate.
Vedo poco dopo una leggera tristezza impossessarsi del suo volto, facendole abbassare il capo.
Non mi fa pena, in realtà non mi pento di ciò che ho detto.

"Ci sono problemi?" chiede prendendo un evidente pizzico di coraggio.

"Ti ho dato il permesso di ribattere per caso? Io credo proprio di no. Per cui se non vuoi un richiamo vai subito a metterti qualcosa addosso e già che ci sei portami un caffè." dico in modo autoritario.

Lei si alza visibilmente irritata, la fisso con un sorrisino furbo sulle labbra, mi siedo sulla cattedra e la aspetto. Dopo un po' arriva con il bicchierino, la mano le trema e il contenuto oscilla dentro il piccolo bicchiere di plastica. Lo appoggia sul tavolo e si gira velocemente dandomi una buona visuale del suo lato B perfetto e quasi inconsciamente e velocemente le afferro il polso, bloccandola.

"Bel culo, Clark." le sussurro prima di lasciarla andare notando un lieve rossore sulle sue gote.

Lei se ne ritorna al suo posto e senza lasciarle il tempo di sedersi inizio a spiegare cominciando a scegliere la mia preda di oggi, non si dovrebbe, lo so, ma oramai ci ho fatto l'abitudine, ad infrangere le regole.

Se voglio scopare lo faccio, se voglio scopare con una studentessa lo faccio, se voglio scopare con una mia alunna lo faccio, se voglio scopare con MarieAnne Clark lo faccio, perché sarà lei la mia preda e nessuno mi fermerà.

The Teacher // Luke HemmingsWhere stories live. Discover now