''Dovrebbe essere a casa, ormai lavora solo di mattina'', disse Mikasa all'improvviso, dopo essersi seduta davanti a Eren. Poche fermate e avrebbero raggiunto la loro destinazione.

Fuori aveva iniziato a nevicare nel momento in cui i due amici scendevano alla loro fermata per poi affrettarsi a raggiungere l'appartamento di Mikasa. I fiocchi di neve aumentarono durante il tragitto e ricoprirono i loro vestiti in modo fastidioso, riuscendo a bagnare anche i loro capelli nonostante i cappucci.

Salirono velocemente le due rampe di scale e si fecero aprire da Levi che regalò loro un'occhiata scocciata. ''Cercate di non bagnare il pavimento, ho appena pulito'', disse al posto di salutare come le persone normali. Mikasa sollevò un sopracciglio impercettibilmente mentre Eren arrossì stupidamente. Si tolsero le scarpe e i giubbotti umidi assieme alle sciarpe, lasciandoli vicino al termosifone all'entrata.

Entrarono nel piccolo salone dell'appartamento e si sistemarono sul tavolo circolare, iniziando a tirare fuori ciò che serviva per studiare.
Eren avrebbe preferito mille volte di più stare sotto la neve piuttosto che leggere anche solo due pagine di matematica. Solo il pensiero di essere aiutato da Levi poteva migliore la situazione. Se ne stava sul divano a leggere un libro e non aveva degnato di uno sguardo i più piccoli finché non sentì la richiesta di Mikasa.

Stranamente non aveva capito un quesito e aveva chiesto aiuto allo zio che si era alzato, lasciando il libro aperto sul divano. Si era chinato sul tavolo e aveva iniziato a leggere il problema a voce alta.

Eren non si concentrò minimamente su di esso ma osservò Levi e il suo viso mentre parlava. Era così vicino da poter sentire il suo profumo che sapeva di pulito e in più un suo braccio sfiorava il proprio, cancellando dal cervello di Eren ogni pensiero che riguardava la matematica.

''Tu hai capito?'', domandò improvvisamente, voltandosi verso di lui con la solita espressione scontrosa eppure così affascinante.
''C-cosa?'', balbettò il più giovane, sapendo di stare arrossendo e di sembrare un completo idiota. Levi assottigliò lo sguardo e si sollevò, interrompendo il contatto visivo con Eren.
''A quante pare no, moccioso'', sentenziò dopo alcuni istanti di imbarazzante silenzio. A quel punto prese una sedia e l'avvicinò a quella di Eren, si sedette e afferrò una matita per cerchiare i dati presenti nel quesito. Mikasa riprese a studiare e Levi iniziò a spiegare nuovamente sia quel problema sia il resto degli esercizi di Eren che stavolta tenne lo sguardo basso sul libro per potersi concentrare.

Qualche ora più tardi i due amici chiusero i libri che furono sistemati all'interno delle cartelle. Per tutto il pomeriggio non aveva smesso di nevicare e sui bordi delle strade si erano formati piccoli cumuli di neve dopo il passaggio delle macchine che aveva cosparso l'asfalto con piccoli sassolini per renderlo meno scivoloso. I fiocchi di neve avevano creato un'atmosfera rilassante con il loro movimento sinuoso mentre scendevano e si poggiavano su qualsiasi superficie e sembravano in grado di assorbire ogni rumore cittadino per poter rendere la città più calma.

''Ohi, come hai intenzione di tornare a casa?'', domandò Levi mentre con una spatola girava delle fette di pollo sulla padella. Eren smise di fissare fuori dalla finestra del salone e sollevò le spalle prima di rispondere con ''in treno.''
''Ti accompagno io, non vorrei averti sulla coscienza se ti succedesse qualcosa.''
''G-grazie'', mormorò Eren, evitando di raccontargli quante volte era tornato di sera e con la neve, con la pioggia e con il bel tempo. Aveva l'occasione di poter stare da solo con Levi e magari di scoprire qualcosa in più su di lui nonostante avesse il timore di essere un ragazzino qualcuno ai suoi occhi.

Riren//Her uncle is my crush Where stories live. Discover now