"He's awesome"

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''Non puoi dire sul serio, Eren'', commentò Armin mentre fissava l'amico con un'espressione sia disgustata che sorpresa per ciò che gli aveva appena confessato. Si trovavano sul letto di quest'ultimo, sdraiati a pancia in su per poter guardare la pioggia che batteva sul vetro della finestra incastonata nel tetto. E mentre osservavano le gocce scivolare verso il basso, il silenzio era stato interrotto dalla confessione di Eren.

''Che male c'è a trovare attraente una persona?'', domandò il ragazzo, evitando lo sguardo preoccupato del biondo e sentendo le proprie guance scaldarsi per l'imbarazzo.
''Nessuno se non fosse che avrà almeno dieci anni più di te ed è lo zio di Mikasa'', sbottò Armin, mettendosi improvvisamente seduto sul letto per continuare la sua frase, ''e anche il suo tutore, è come se fosse suo padre!''

Un anno e mezzo fa la loro migliore amica aveva perso entrambi i genitori in un drammatico incidente stradale ed essendo ancora minorenne era stata affidata all'unico parente che le era rimasto, suo zio Levi Ackerman. I due amici non lo avevano mai conosciuto ufficialmente poiché non passava molto tempo in casa e Mikasa non si era ancora abituata a questa nuova convivenza. Questa era la situazione fino a pochi giorni prima, quando Eren era riuscito a incontrare il famoso parente di Mikasa.

''Avete parlato?'', sospirò Armin, ritornando nella posizione di prima. L'amico scosse la testa e poi si passò i palmi delle mani sul viso, cercando di nascondersi dallo sguardo indagatore dell'altro. ''Mi ha solo salutato e ci ha preparato la cena prima di uscire, l'ha fatto proprio davanti a noi e... Armin, te lo giuro, era davvero figo'', raccontò Eren tutto d'un fiato, mangiandosi qualche parola per via delle mani sopra la bocca.
Ricordava bene quel giorno, aveva passato più tempo a guardare Levi che a studiare ma non se ne pentiva. Il momento migliore era stato quando aveva dovuto prendere una sedia per arrivare a un ripiano della cucina. Aveva assunto un'espressione scocciatissima nel farlo ed Eren aveva sorriso mentalmente. Aveva anche notato che quel cipiglio scontroso era sempre presente sul suo viso e invece di essere fastidioso, lo rendeva più affascinante agli occhi del più piccolo.

Il sospirò di Armin interruppe il flusso di pensieri di Eren che abbassò le mani, girandosi finalmente verso l'altro.
''Ti va di mangiare qualcosa? Non credo che smetterà presto'', propose Eren per cambiare argomento e per evitare altre domande di Armin. Sapeva che voleva chiedergli che intenzioni avesse e sapeva anche che avrebbe impedito in ogni modo anche il solo pensare di flirtare con Levi. E avrebbe potuto parlarne con Mikasa, peggiorando totalmente la situazione. D'altronde il suo obiettivo era riuscire a parlargli e infondo, che male c'era?

***

Gli esami prima della vacanze invernali erano sempre più vicini e la mole di studio era aumentata notevolmente, soprattutto per Eren che non si poteva definire esattamente uno studente modello. Nonostante avesse due amici con voti ottimi e che lo spronavano a migliorare, non riusciva proprio a studiare passo per passo per evitare di arrivare agli esami senza aver fatto nulla. Ma da quando aveva scoperto in cosa fosse laureato Levi, la sua indole da sfaticato gli era parsa come una benedizione.

''Tuo zio potrebbe aiutarmi in matematica?'', domandò Eren a Mikasa mentre si avviavano verso la stazione ferroviaria di Shiganshina, il quartiere dove si trovava la loro scuola.
''Posso farlo io.''
I due amici arrivarono davanti ai binari per aspettare il treno delle quattro che li avrebbe portati direttamente davanti alla casa di Mikasa. Il ragazzo si morse il labbro inferiore, pensando a una scusa per chiedere aiuto a Levi.

''Comunque può aiutare entrambi, mi farebbe comodo una spiegazione in più'', disse Eren, osservando il treno in lontananza che si avvicinava sempre di più alla stazione. Si bloccò davanti ai due ragazzi che salirono dopo aver fatto scendere due signore anziane. Fortunatamente il mezzo era previsto di riscaldamento e i due amici allentarono le sciarpe che stavano indossando mentre le loro guance ritornavano a una temperatura normale.

Riren//Her uncle is my crush Where stories live. Discover now