Capitolo 1

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Pov's Grace
Oggi non é una giornata qualunque. Oggi é il giorno che cambierà la mia vita, in modo negativo ovviamente. Sono costretta, non ci posso fare nulla. Sto iniziando a perdere il controllo di questo potere, il mio corpo non riesce più a contenerlo, e l'unica soluzione é quella maledetta scuola per giovani Dotati, in particolare una persona forse mi può aiutare: Charles Xavier, il preside e fondatore di questa scuola. Buttai a terra la sigaretta che avevo in mano e la spensi. Andai verso l'armadio e presi un regisseno sportivo nero, scarpe nere sportive della Nike e un paio di jeans strappati, e malconci. Dopo essermi cambiata mi dirigenti in bagno. Appoggiai le mani sopra il lavandino: non avevo intenzione di vedermi riflessa. Ogni volta che lo facevo vedevo una persona distrutta, che aveva combattuto fin troppe guerre. Mi ricordo ancora quella stupida guerra del Vietnam, che mi ha provocato varie cicatrici impresse lungo il mio corpo, ed ancora visibili. Anche se sono immortale, quella volta ho sentito per la prima volta il dolore fisico, non sentimentale. Non l'ho mai provato, e credo che non lo proverò mai. Anche pk io odio l'amore, tutti quei baci che non servono a niente... Scacciai via questi pensieri schifosi, e tornai a pensare a me stessa. Alzai lo sguardo e mi fissai nello specchio: eccola lì, la cicatrice sull'occhio, e poi quel braccio meccanico che addosso. Sembro un mostro, lo so. É da quando avevo cinque anni che sono sola, da quando mio padre ha lasciato questo pianeta, per vivere sicuramente una vita migliore, lassù nel cielo, sicuramente sarà in Paradiso... chissà se mi starà osservando... Mi fissai nello specchio: " Maledizione!" urlai e tirai un pugno allo specchio che cadde e si ruppe in mille pezzi, proprio come me in questo momento. Uscii dal bagno e andai in cucina. Aprii il frigo:" Vaffanculo" lo chiusi di colpo, era vuoto. Schioccai le dita e quando lo aprii, lo trovai pieno zeppo di ogni ben di dio. Il mio viso si illuminò all'istante:" La mia unica salvezza in questo momento" sussurrai. Dopo aver fatto colazione andai in camera mia e presi cuffie, cellulare, la cinghia dove posi due pistole ai lati, una rivoltella e una semiautomatica; presi anche un fucile a canna liscia da combattimento, un Benelli M4 Super 90, e me lo misi sulla schiena 'Non si sa mai' pensai. Sistemai un po' alla rinfusa i miei capelli lunghi fucsia, rasati da una parte, e mi diressi verso il garage. "Quale macchina prendiamo oggi?! Uhmm... Vabbeh prendiamo quella?!" misi in moto la mia Lamborghini Aventador J bianca, e partii verso le scuola.
Durante il tragitto mi misi le cuffie Apple bluetooth e accesi la canzone 'Contra La Pared - Rynx Remix' di Sean Paul a volume massimo. Arrivata davanti alla scuola, con un gesto della mano aprii il cancello ed arrivai davanti alla scuola con una sgommata alla fine. Tutti gli studenti mi guardavano, la maggior parte impauriti. Proprio in quel momento partí la mia canzone preferita, 'Loco Papi' di Sevenn. A quel punto scesi dalla mia Lambo e appena chiusi la portella della macchina, quest'ultima si trasforma nelle chiavi di essa, e le misi in tasca; tutto fatto come se fosse una cosa normale, mentre gli studenti mi guardavano sbalorditi, anche se non li badavo nemmeno. Con la mente spalancai con forza la porta di ingresso, e la feci sbattere violentemente. Camminai lentamente in direzione dell'ufficio del professore. Alcuni studenti urlavano terrorizzati scappando quando mi vedevano, mentre quelli che mi intralciavano la strada li scaraventavo al muro con la mente. In fondo al corridoio sbucarono Tempesta e Scott. I suoi sguardi da incazzati divennero sbalorditi:" E tu cosa ci fai qui?" chiese Tempesta
"Oh ma guarda chi si rivede"
"Rispondi alla mia domanda, Grace" disse incazzata.
Mi fermai ad osservarlo ed incrociai le braccia:" Se pensate di fermarmi non vi riuscirete, devo fare una cosa urgente, quindi non ho tempo da perdere" dissi con un sorrisetto strafottente. Scott e Tempesta si guardarono negli occhi e poi si diressero all'attacco. Io rimasi ferma dove ero, mentre loro mi venivano incontro pronti ad attaccarmi. Quando mi ritrovai i loro visi ad un centimetro dal mio, schioccai le dita e il tempo si fermò: mi spostai lateralmente, per poi lanciare un incantesimo su di loro con l'uso della mente. Schioccai le dita e quando il tempo si ristabilì normalmente, con il mio incantesimo si ritrovarono attaccati al muro, mentre una forza invisibile li provocava dolori allucinanti:" Io vi avevo avvertito" dissi
"Bastarda" sussurró Tempesta, e in compenso aumentai il dolore su di lei, tanto che lanciò un urlo. Sul mio viso apparve un sorriso compiaciuto. "TEMPESTA!!!" mi voltai per vedere chi era all'inizio del corridoio:" Ohhhh, avete ingaggiato anche la Bestia a quanto pare" mi misi a ridere profondamente. "La-s-ci-a s-ta-r-e... Lo-g-a-n.." disse Tempesta con voce strozzata. Logan sfoderò i suoi lunghi artigli di adamantio e partì all'attacco:" Troppo tardi per il tuo fidanzatino" guardandola negli occhi, alzai la mia mano e fermai Logan, mentre quest'ultimo continuava a muoversi:" Eddai smettila però" dissi con uno sorriso in faccia. Chiusi la mano in pugno e il suo corpo iniziò a contrarsi dal dolore:" Non l'avevi mai sentito?! Bene, questa é la tua prima esperienza" feci un sorriso bastardo. Dopodiché lo scaraventai al muro, con una tale forza che non si alzò più e rimase lì dov'era " Ci vediamo dopo ragazzi" e mi misi a ridere mentre Tempesta gridò:" Me la pagherai cara!"

The Angel of DeathWhere stories live. Discover now