Chi ha bisogno di un dottore?

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Nebbia fitta e densa mi si erge davanti coprendomi la visuale, tutto quello che ho davanti è bianco, uno di quelli sporchi.
Cammino con le braccia protese alla ricerca di qualcosa contro cui andare a sbattere ma ad ogni passo non trovo altro che vuoto, si sta diradando poco alla volta fino a sparire completamente lasciando dolo un grosso schermo bianco su cui viene proiettato un film con tanto di introduzione.
Inizialmente è tutto sfocato ma alla fine viene messo a fuoco.
Due corpi coperti da una spessa palatina di sudore si muovono all'unisono. Brillano alla luce soffusa di una lampada sistemata poco lontano sospirando, provando un piacere mai provato prima.
Nell'aria si condensano nuvole di vapore per poi disperdersi ad una lentezza innaturale e contro ogni legge della fisica.
Baci ardenti e passionali vengono scambiati con labbra arrossate a causa di quelle effusioni vertiginose e animalesche, pulsano senza controllo, unghia lunghe e ben curate lacerano la carne della schiena lasciando delle piccole gemme di colore rosso vivo imperlino la pelle ambrata baciata dai raggi pungenti del sole. Tutto questo è sensuale, necessario a livello molecolare, piacevole a tal punto da far si che le dita dei piedi si arriccino per la tensione che si sta creando nel corpo un pò alla volta.
Il cuore pompa ad una velocità così fuori dal comune da annebbiare la vista e il cervello.
Un gemito silenzioso esce dalla labbra della donna in una muta richiesta di averne di più, si contorce sotto il corpo possente dell'uomo prima che tutto esploda in un candore abbagliante ma anche caldo e potente lasciando tutto quello che vi è intorno immobile, privo di ogni respiro mai prodotto.

Batto un paio di volte le palpebre non distinguendo assolutamente nulla.
Tutto è nero per la frazione di un paio di secondi prima di riuscire a mettere a fuoco il soffitto della camera da letto o almeno spero che lo sia, sono sicura di non essere rientrata completamente nel mio corpo. Nell'aria sento l'elettricità accumulata e sulla punta della lingua il sapore inebriante del sesso. Il problema principale è che ancora non riesco a ricompormi, sono proiettata in quel limbo di emozioni difficili da dimenticare perchè trovolgenti, complesse come tutto ma semplici in alcune sottili sfumature. Percepisco ancora le sue mani sul mio corpo, le labbra che bruciano, sono in fiamme.
Credo di essere furiosa con me stessa.
Non posso credere di essermi trovata catapultata in un sogno vietato ai minori neanche fossi una di quelle ragazzine in preda agli ormoni che vanno in giro mezze nude, come se ne avessi un reale bisogno.
Io dormo con uno degli uomini più appetibili di tutta Los Angeles che è magnifico, estremamente consapevole del suo corpo e dell'effetto che ha sulle donne, a cui non dispiacerebbe rotolarsi tra le coperte con me.
Se la situazione non fosse così patetica riuscirei a farmi una bella risata ma sotto ogni punto di vista io guardi tutto questo sono patetica e decisamente con una carenza di contatto umano, quel genere di contatto.
Mi tiro su appoggiando la schiena alla testiera passando entrambe le mani tra i capelli arruffati. Se continuo in questo modo la testa potrebbe esplodere in un milione di pezzi inondando le pareti con materia celebrale e non è ancora neanche l'alba, vorrei fosse una giornata semplice ed anche un pò lineare. Ho già troppi problemi da affrontare oggi e desiderare la normalità non è di certo un crimine.

Nathan si gira verso di me con la bocca leggermente aperta, assomiglia ad un bambino, decisamente è troppo cresciuto, ma è così dolce ed io lo amo più di quanto riesca ad esprimere con le sole parole.
Se ne dovrebbero inventare di nuove.
Ho l'irrifrenabile voglia di toccare quelle fragole succose come quando, quasi dieci anni prima, gli ho scattato quella seconda fotografia. Sto per mettermi nei guai proprio come quella sera.
Con la punta dell'indice segno il contorno delle marmorie labbra un paio di volte, sono così morbide e carnose, alcune volte vorrei poter tornare adolescente e fare tutte quelle cose che non abbiamo potuto fare.
Baciarci per ore su un divano davanti ad un vecchio film, andare al cinema solo per sederci in ultima fila e fare di tutto tranne che vedere quello che viene proiettato, fare un picnic sulle sponde di un lago o del mare ad osservare il sole e fare un bagno rilassante.
Increspa le labbra leggermente per poi fare una strana smorfia ed arricciare il naso in modo adorabile, non so per quale motivo, ma questo gesto mica tornare in mente una vecchia serie TV “Sabrina vita da strega, in qualsiasi momento una magia si potrebbe propagare in tutta l'intera stanza.
«Uova» borbotta sotto voce aggiungendo qualcosa che non riesco a comprendere voltandosi dall'altro lato, è proprio un bambino, sognare del cibo, davvero assurdo, ma sono stanca di osservare il colore delle pareti, i mobili, le foto, lui che continua a dormire.
Sposto le coperte scendendo dal letto cercando di fare il meno rumore possibile, il suo orecchio è diventato fin troppo sensibile e al minimo scricchiolio sospetto scatterebbe a sedere iniziando a fare domande inopportune a cui non ho voglia di rispondere o di approfondire i miei sentimenti in merito a quello che è successo.
Questa volta farò di tutto per non prolungare o approfondire quello che provo, cercherò di non sprofondare nelle mie paranoie.
Inspiro a fondo per poi trattenere il respiro afferrando il baby monitor con la telecamera. I gemelli stanno riposando tranquilli e per la prossima poppata ho ancora un paio di ore, do ancora uno sguardo a Nathan e in un lampo sono fuori dalla camera da letto con i polmoni che bruciano per la mancanza di ossigeno.

L'amore non mi bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora