Due

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Sbadiglio per poi sospirare pesantemente, credo sia la milionesima volta che succede, non ne sono molto sicura.
Do uno sguardo alla sveglia sistemata sul comodino accanto alla lampada sbuffando. Sono le tre e mezza di notte e non riesco a prendere sonno, mi sono messa a letto pronta a prendere sonno ed invece quattro ore più tardi sono ancora qui completamente sveglia ad osservare il soffitto e ogni tanto anche Nathan che riposa tranquillo cingendomi la vita con un braccio. È la terza notte di fila che succede, tutti in casa stanno riposando ed io faccio di tutto per non annoiarmi ma poi alle prime luci dell'alba ecco che riesco ad addormentarmi, una cosa estenuante. Non riesco a restare sveglia, a far nulla, forse sarà a causa della mancanza di caffeina, non ne bevo da davvero troppo tempo e la Reina riesce a darmi la forza necessaria soltanto per qualche ora.
È meglio mettersi a fare qualcosa.
Scosto il braccio con delicatezza restando immobile per alcuni secondi, non voglio si svegli, oggi ha lavorato così duramente per l'intero giorno e quando è tornato era esausto, deve riposare.
Osservo il volto dai contorni addolciti per qualche istante, è rischiarato dalla luce della luna calante che entra flebile da alcuni spiragli delle tapparelle. È così bello, rilassato, assomiglia ad un bambino, a Lexie.
Lo copro con il lenzuolo fino a sopra le spalle, a lo spiacevole vizio di rigirarsi in continuazione scoprendosi e facendo lo stesso con me, è una delle cose che odio.
Afferro il telefono e le cuffie, se si è nel silenzio meglio ravvivarlo con della buona musica, per poi socchiudermi la porta alle spalle.
Ci sono così tante cose da fare, preparare, sistemare.
Abbiamo deciso di dare una cena di famiglia in grande stile, una grande cena per inaugurare la nostra convivenza, a due settimane dal suo trasferimento, davvero troppo tardi, se ne sono accorti tutti e anche rimproverati ma oggi si è concluso il primo trimestre e dopo il consuetudinale controllo con la dottoressa nel pomeriggio, diremo ogni cosa, daremo la bella notizia. Una volta lo si faceva normalmente ma noi non lo siamo mai stati, dopo un pò ci si potrebbe stancare.
Metto le cuffie nelle orecchie ed eccola che parte, forte, prorompente da storditi ma a me la cosa non dispiace per nulla. Note forti alle tre di notte riescono a dare energia a chiunque, muovo i fianchi a tempo con la musica o almeno provandoci, riesco ancora a mettere due passi uno dietro l'altro anche se non sono dei migliori ma non lo devono essere per forza, serve soltanto a rilassarmi, a concentrarmi.
Lecco le dita sporche di crema, troverò di sicuro un modo per usarla, un posto dove metterla ma ne avevo voglia, voglia di qualcosa di dolce per cercare di allietare la giornata che deve ancora svolgersi.
Sono un pò spaventata da quello che gli altri potrebbero pensare.
Tra di noi sono successe così tante cose dalla morte di Mike, potremmo non essere destinati a stare insieme, litigare senza precedenti ma vi è una connessione strana tra di noi, non è superficiale ma profonda. Le nostre linee del tempo si sono intrecciate e scontrate così tante volte senza mai districarsi.
Due cuori che battono all'unisono.
O che almeno ci provano.
Adoro questa frase, è così banale eppure carica di significato ed è quest'ultimo a contare per davvero.
Voglio tatuarmela dopo che avrò partorito, incisa sulla pelle per sempre, un ricordo degli anni vissuti insieme tra alti e bassi. Lo desidero così tanto, forse è un pò infantile ma sinceramente non me ne importa nulla.
Quanto lo odierà mia madre, ne sono certa, secondo lei il corpo non è una tela su cui disegnare ma qualcosa che va curato, conservato e mantenuto come se io non lo stesso già facendo, lei non riesce a capire cosa si prova, come se potesse, veniamo da epoche completamente diverse o da mondi se vogliamo dirla in questo modo.
Lei ha la sua cocciutaggine e io ho la mia.
Non si vuole mai essere come i propri genitori e io ho fatto di tutto per allontanarmi dalla strada che ha sempre voluto per me, non si può andare avanti se qualcuno ti tiene per le braccia ed i vincoli, quelli che lei mi ha messo non hanno fatto per me.
Sospiro nuovamente sistemando le ultime cose.
Sta sorgendo l'alba lentamente ed io posso osservarla dal bancone della mia cucina.
Limpida e splendente si erge dando vita ad un nuovo giorno.
Un paio di colpi sulla schiena mi fanno sobbalzare.
《DIAMINE》 urlo togliendo entrambe le cuffie ed osservando il ragazzo con soltanto i boxer a dosso che si passa una mano tra i capelli che puntano verso tutte le direzioni stropicciando un paio di volte gli occhi cercando di adattarsi alla luce che sta lentamente illuminando ogni cosa, è così bello anche appena sveglio.
《Potresti non urlare per favore?》 borbotta sedendosi accanto a me sul bancone poggiando la testa sulla mia spalla 《Scusami io mi sono spaventata》
《Anche io quando mi sono svegliato. Tu non c'eri》ispira a fondo 《Un'altra notte insonne?》annuisce lasciandogli un bacio sulla fronte 《Si, ma sono riuscita a fare davvero molte cose》 intreccia la mano con la mia baciando le nocche 《Lo so tesoro. L'altra sera sei riuscita a fare cinque lavatrici in una sola notte》
《È stato un vero record》
《E sta notte cosa hai fatto?》
《Ho preparato quasi tutto per la cena di sta sera.》
Ed eccolo, il sonno, che inizia a farsi sentire lentamente, mi sta trascinando verso il basso, quanto lo odio. Arriva l'alba ed io vengo attratta dal sonno, non riesco a resistere, questo grosso magnete mi attira giù. È così che doveva succedere sta notte, dovevo addormentarmi nel mio letto e non sul bancone della cucina, negli ultimi giorni succede sempre così.
Strana e complessa la mente umana.
《Stai per addormentarti?》 gratto in modo distratto la fronte per poi sbagliare 《Si. Forse. Non ne sono molto sicura. Ormai dormo a tratti.》
《Dopo lo diremo alla dottoressa, dormi amore》
《Solo qualche ora, lo prometto.》
《Puoi dormire quanto vuoi. Oggi penso io a tutto》 schiaffeggio il suo petto ed eccolo che scende giù dal bancone portandomi con se, tenendoli stretta al suo petto 《Ho già fatto tutto quando stavi dormendo. Devi solo riscaldare la colazione quando i bambini saranno svegli》
《La mia ragazza previdente.》
Barcolliamo per qualche secondo nel frattempo che saliamo le scale facendomi sbarrare gli occhi ma lui non sembra preoccuparsi, il suo famoso equilibrio, continuiamo a salire entrando in camera nostra lasciandomi con delicatezza sul letto prendendo il posto libero accanto a me facendomi poggiare la schiena sul suo petto.
Il tanto atteso sonno.
Posso godermelo, assaporare il suo odore sentendolo sulla punta della lingua. È così buono, tranquillizzante, un sonnifero naturale almeno per me.
《Nathan》 lo richiamo girandolo verso di lui cercando, sforzandosi di tenere gli occhi aperti, la cosa è davvero difficile da fare 《Si tesoro》
《Ho bisogno di bere del caffè》 ride di gusto posando il mento sulla mia testa stringendomi forte a se 《Appena ti sveglierai, una sola tazza per tutto il giorno. Dovrai fartela bastare》
《Una tazza》 riesco a borbottare  battendo le palpebre, non voglio più resistere, è dura.
Cerco riposo.

L'amore non mi bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora