10. sogni strani e segreti taciuti

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Oggi ho l'umore a terra

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Oggi ho l'umore a terra. Ho dormito due ore e ho fatto pensieri che avrei tanto voluto non aver fatto, ma Alberto e Mattia non sembrano capirlo.
"Oh!" Alberto mi schiocca le dita davanti alla faccia, facendomi riprendere dal mio sogno ad occhi aperti.
"Che cazzo c'è?" Sbotto, rimpiangendo di non aver dormito, maledicendomi da sola per aver passato la notte praticamente in bianco.
Alberto scuote la testa, seguito da Mattia.
È incredibile quanto mi ricordino mamma quando vede le mie pagelle.

"L'educazione, signorina Balti."
Prendo un tovagliolo e lo lancio contro Alberto, che ridacchia contento.
E meno male che fino a ieri piangeva nella sua camera abbracciato ad un peluche. Infame.
"Vaffanculo." Borbotto e i miei fratelli si scambiano uno sguardo complice.
Magari hanno capito che non è giornata.

Giro il cucchiaio all'interno della ciotola di cereali, pensando che se non li mangerò in fretta diventeranno tutti mosci e non mi piaceranno più.
Sbuffo, prendendone un cucchiaio sotto gli sguardi attenti dei miei fratelli.
"Nina." Inizia Alberto, appoggiando una sua mano sulle mie, come se fossimo in una telenovela spagnola. "Tutto bene?"
Parlagli.
Ora.
Con Alberto non riesco a fermarmi.
Con gli altri sì, ma con mio fratello no.
I suoi occhi, così scuri da essere praticamente neri, mi chiedono, implorano di fargli vedere cosa sta passando davvero per la mia testa.
E io non riesco a dir loro di no.

"Conosci Vittorio Langeli?"
Alberto rimane immobile per qualche minuto. Sapevo che sarebbe andara a finire così, ma dovevo farlo.

La scena è così imbarazzante che persino Mattia si stacca dal suo maledetto Nintendo per un secondo, osservando Alberto con un cipiglio curioso, quasi come se fosse una specie in via d'estinzione dell'animale più stupido sulla faccia della terra.

Alberto prende il suo bicchiere di spremuta d'arancia.
Lo beve.
E poi sputa la spremuta d'arancia sulla tovaglia persiana del Freezer.
Io e Mattia ci scambiamo uno sguardo scandalizzato.

"Questo è tutto deficiente." Mattia si alza dalla sedia, mettendo il Nintendo in tasca e prendendo il piatto di pane e nutella in una mano, il bicchiere di latte nell'altra.
"Siete tutti deficienti. Io mi dissocio da voi, appena faccio diciotto anni cambio il mio cognome in Beckham così almeno divento ricco."

"Non credo sia legale cambiare il proprio cognome così a piacimento!" Gli urlo dietro, ma tutto ciò che ottengo da Mattia è un gesto della mano che sta ad indicare un non rompere i coglioni.

Riporto tutta la mia attenzione su Alberto, che sta fissando il muro da cinque minuti.
"Comunque c'ha ragione." Borbotto, passando un fazzoletto a mio fratello in modo tale che possa asciugare la spremuta d'arancia mista a sputo prima che il Freezer ci distrugga tutti per averle macchiato la tovaglia.
Ma come dice Mattia, Alberto è proprio deficiente e io rimango con la mano a mezz'aria come una scema.

E poi, come se non bastasse, il destino decide di lanciarmi l'ennesimo segnale che dimostra il fatto che nella mia vita le cose non accadono mai nel momento giusto, ma sempre in quello sbagliato.

Ciò che muove l'universo [1]Where stories live. Discover now