EXTRA 1 - capitolo 28 EXTENDED

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sì, questa è la smut che in tantissimi mi hanno chiesto.
ho ricevuto parecchie lamentele per non aver descritto dettagliatamente la prima volta di Dario e Nina, quindi ho deciso che ne avrei fatto un extra per tutti coloro che vogliono leggere la scena nei particolari.
se non vi piace o se avete tipo 13 anni VI PREGO di non leggere, anche perché io dovrò chiedere pietà a tutte le divinità conosciute dopo aver scritto questa roba.
buttatevi addosso un po' d'acqua santa e ricordatevi che me l'avete chiesto voi, PECCATORI!

(p.s = buon anno, e felice 2021, prendetelo come un regalo di buon augurio 😇 penso di aver chiesto perdono circa 50 volte nel scrivere questo extra. me la pagherete)


Poi, Dario fa qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Le sue braccia mi avvolgono e lui si siede davanti a me, per poi stringermi contro al suo petto. Metto la mano dove c'è il suo cuore, così, per ricordarmi che questo è reale, che non è frutto della mia immaginazione, che Dario Gori mi sta stringendo contro di sé.
"Perché mi sfuggi sempre, Nina?" La sua voce è un sussurro, e io stacco la mano dal suo cuore.
Quasi come se se ne fosse offeso, Dario riprende la mia mano e la riporta dov'era prima.

"Mi dispiace." Dico, e posso quasi sentire le lacrime tornare. "Mi dispiace entrare nella tua vita così, adesso, quando tu non hai bisogno di una seccatura come me. Io non mi dovevo innamorare di te, perché tanto tu non ricambierai mai."
Sento il suo corpo diventare di ghiaccio.
Mi lascia andare, ma è solo perché vuole guardarmi negli occhi.
La vedo, la sua espressione triste, ferita, come se volesse sputare fuori parole che tiene dentro da troppo.

"Cosa ti ha fatto venire in mente che non ricambio, Nina? Sono arrivato qui non appena Clarissa mi ha detto cos'è successo. Io-"
"Dillo."
Mi guarda, un conflitto interiore sta avvenendo nel suo cuore e io voglio solo che mi dia una conferma. Una sola.
"Dillo!" Ripeto, questa volta quasi urlando, e Dario si alza in piedi.
Lo imito, ma lui mi dà le spalle, portandosi le mani nei capelli.

"E se fossi tu quella che non ricambia?"
Come può pensarla una cosa del genere?
"Io? Dario, ho scritto il tuo nome sotto a quella maledetta doman-"
"Non mi basta, Nina! Non basta, perché io ti amo! È qualcosa di viscerale, non so come mostrartelo perché mi fa paura, ho una paura assurda di farti male e di farmi male! Ho visto qualcosa che credevo poter durare in eterno crollare pezzo dopo pezzo e io non posso permettermi di crollare allo stesso modo. Se mi vuoi devi prendermi così, con tutte le parti buone e anche quelle cattive, con i pezzi rotti che posso riaggiustare solo io. Io ti amo, e se tu provi la stessa cosa è il momento giusto per dirlo, oppure esci, vattene e dimenticati tutto!"

Le sue parole mi colpiscono una dopo l'altra e ci vogliono interminabili secondi affinché il mio cervello le comprenda una per una.
Io ti amo.
Mi ha messo davanti ad un bivio.
O me ne vado o resto.
La so già la mia scelta, forse l'ho sempre saputa, ma quando mi lancio verso di lui e lo stringo forte, mettendo le mani nei suoi capelli, baciando ogni centimetro della sua pelle, so che lo capisce anche lui.
Resto.

Non ci sono più parole, nemmeno quando le mie mani tremano contro i bottoni della sua camicia, o quando le sue faticano a non far inceppare la cerniera del mio vestito rosa mentre lo fa cadere dal mio corpo.
C'è quasi ferocia nei nostri gesti, nel modo in cui lancio la sua camicia per terra e il mio vestito scende sui miei fianchi solo per darmi la possibilità di aggangiare le gambe attorno al suo bacino.
Dalla sua gola esce un verso primordiale, un grugnito che cerca di nascondermi, ma io mi stringo ancora di più a lui.
Ci baciamo per minuti interminabili mentre le mie mani vagano sulle sue spalle, le mie unghie percorrono lentamente la sua schiena solo per fargli venire dei brividi di piacere.
Ci stacchiamo solo quando io scendo e mi allontano di qualche passo.
Voglio che mi osservi, che guardi ogni centimetro della mia pelle.

Ciò che muove l'universo [1]Where stories live. Discover now