16. meglio non guardare e virgilio

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Io l'ho sempre saputo che rovistare tra le cose di mamma non è una buona idea

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Io l'ho sempre saputo che rovistare tra le cose di mamma non è una buona idea.
Eppure ieri sera non sono riuscita a contenermi.
L'ultima volta che sono entrata nello studio di mamma ho trovato un preservativo e un lubrificante nascosti nel cassetto con tanto di post-it attaccato sopra, con su a dopo ;) scritto nella grafia di mio padre. Sono rimasta talmente sconvolta che non sono riuscita a guardare i miei genitori negli occhi per una settimana.

Ieri sera però ho di nuovo aperto quel maledetto cassetto mentre mamma stava parlando al telefono con papà (ho cercato di ignorare gli insulti che si lanciavano prima di chiedersi scusa a vicenda e iniziare a fare i piccioncini con tutti quei amore e cazzate varie) e ho sperato con tutte le mie forze di non trovare di nuovo un preservativo nascosto in mezzo ai fogli di lavoro.

Per mia fortuna c'erano solo scartoffie, e ho trovato proprio quella che aveva attirato la mia attenzione.

Era iniziato tutto perché nella cassetta della posta avevo trovato l'invito al matrimonio di zia Giuditta (certo che il Freezer fa le cose in tempo record eh) ed ero corsa nello studio di mamma per farglielo vedere.
Ero felice per zia Giuditta, che dopo quasi quarant'anni si stava liberando dalla morsa del Freezer, ma quando ho aperto la porta dello studio mamma ha nascosto un plico di carte in un cassetto.

Ho mascherato la mia sorpresa, e abbiamo parlato del matrimonio della zia per dieci minuti, fino a quando papà non ha chiamato e io ne ho approfittato.

"E hai trovato qualcosa?" Sto raccontando tutta questa storia a Bebe, che stringe tra le mani l'invito al matrimonio di mia zia.
È un foglietto viola pieno di decorazioni, e ho l'impressione che non sia stata zia Giuditta a sceglierlo, no: questa è opera della vecchia.

"No." Borbotto, bevendo il cappuccino (benedetta caffeina) che ho ordinato al bar della scuola. Mancano dieci minuti all'inizio dei corsi e io e Bebe ne abbiamo approfittato per cazzeggiare ancora un po'. È l'ultimo giorno che passo qui a Milano, e detto sinceramente da una parte ho voglia di tornare a Rivalago.
E il perché di questa mia voglia è un ragazzo dagli occhi nocciola e dal carattere di merda.
E poi, gli devo dare una risposta, no?

"Sono sicura che quei fogli siano il motivo per cui mamma non è venuta a Rivalago."
Bebe alza un sopracciglio scuro, passandomi l'invito al matrimonio per poi girare lo zucchero dentro al suo tè.
"Beh, qualsiasi cosa sia non vuole che tu lo sappia. Ma siccome ti conosco ti dico già cosa devi fare: rovista tra la sua roba finché non lo trovi."
Alzo gli occhi al cielo, mentre Bebe mi fa l'occhiolino prima di prendere un morso della sua ciambella.

Dade è impegnato con gli studi di musica, quindi non penso che riusciremo a vederlo prima di settembre, anzi, ci ha detto chiaramente che non ha bisogno di rotture di coglioni ora e che deve studiare come un matto.
Ovviamente le rotture di coglioni siamo io e Bebe.

"Appena torno a casa mi metto a cercare quei fogli." Esclamo, finendo il cappuccino mentre Bebe finisce la sua ciambella proprio al suono della campanella.
"Questo è lo spirito, Baltina!"
Ignoro il soprannome che mi è stato affibbiato da quando ho dieci anni (è l'unione del mio nome e del mio cognome, Balti e Nina: Baltina)
e con Bebe accanto a me mi avvio verso l'aula dei corsi.

Ciò che muove l'universo [1]Where stories live. Discover now