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Sbatto più volte le palpebre per abituarmi alla luce del giorno. Mi stropiccio gli occhi sedendomi sul materasso.

Mi ci vuole qualche secondo per rendermi conto che non sono nel mio letto d'infanzia.

Harry non è più presente al mio fianco, e per questo mi acciglio. Mi piacerebbe svegliarmi e trovarlo vicino a me ancora addormentato. Vedere i suoi ricci scompigliati in modo adorabile, e ascoltare la sua voce ancora più roca a causa del sonno.

L'orologio appeso al muro, segna le 08:30 e produce quel fastidioso suono quando passano i secondi. Odio quel rumore da quella volta che piangendo, avevo aspettato Harry ritornare in casa sua.

Mi passo le mani tra i capelli scompigliati dai miei movimenti notturni, e mi sposto sulla sponda.

Lascio penzolare i miei piedi, pensando alla bellezza del ragazzo che è in questa casa con me, i suoi occhi, i suoi lineamenti così perfetti.

Scuoto la testa per cacciare via quel piccolo sogno ad occhi aperti e mi alzo definitivamente in piedi.

Mi affaccio allo specchio per darmi una sistemata, poi esco dalla stanza con un sorriso.

Avevo sempre sognato di svegliarmi tranquillamente, e non legata da delle catene; uscire dalla mia camera felice e dirigermi in cucina salutando mio padre con un bacio. Ma il mio sogno non si è mai realizzato.

Scendo le scale a piedi scalzi, e mi dirigo verso la cucina. Un sorriso dolcissimo è dipinto perfettamente sul viso di quel bellissimo ragazzo.

Le fossette sono scavate in fianco alle sue labbra a cuore, di un rosato leggermente scuro.

"Buongiorno" dice lasciando il cucchiaio di legno per poi avvicinarsi ed abbracciarmi.

Ricambio esitante quella stretta e lui mi lascia un bacio tra i capelli.

Un'emozione fortissima si impossessa del mio stomaco. I brividi sono presenti d'appertutto sul mio corpo, e sento i miei occhi che si inumidiscono maggiormente.

Rilascio un sospiro, e serro le palpebre per godermi quel meraviglioso buongiorno.

"Ehi" dice alzandomi il mento con due dita.

"Che succede?" le sue sopracciglia sono agrottate in modo preoccupato, e io scuoto la testa sorridendo.

"Non ho mai avuto un 'buongiorno' così bello" sorride alla mia affermazione e io faccio lo stesso.

"Ti ho preparato la colazione" mi lascia un bacio sulla guancia e si avvicina di nuovo ai fornelli.

Resto spiazzata per un momento dalla mancanza delle sue braccia intorno a me, poi sento lo zigomo bruciare proprio nel punto in cui le sue labbra hanno premuto.

"Grazie" dico avvicinandomi a lui.

Mi posiziono al suo fianco, guardando attentamente le contrazioni dei suoi muscoli ad ogni sforzo.

Mette delle uova su un piatto e lo appoggia sul tavolo di vetro.

La forchetta viene appoggiata vicino alla ceramica colma di cibo, ed io mi siedo ringraziandolo nuovamente.

Lo sento ridacchiare divertito passandosi una mano tra i capelli.

"Non devi ringraziare sempre, Alex" dico imitando la sua voce grossa.

Ride ancora di più sedendosi davanti a me.

Ci sono dei secondi di silenzio mentre ci guardiamo dritto negli occhi.

"Adoro vederti sorridere" la sua voce è quasi un sussurro, sembra che abbia fatto parlare i suoi pensieri.

Abbasso lo sguardo imbarazzata, e sento le guance arrossarsi.

Come se non fosse successo niente, prendo la forchetta tra le dita e mangio un boccone.

"E adoro quando arrosisci per i miei complimenti" il suo sguardo è puntato nel mio, distruggendolo.

Potrei svenire da un momento all'altro, giuro.

Ho i brividi su tutto il corpo, le mani tremanti. Una gioia immensa nel mio cuore al solo pensiero che Harry sia vicino a me.

Si alza dalla sedia, e mi schiocca un bacio sulla fronte prima di avvicinarsi alla porta della cucina.

"Mi faccio una doccia" mi informa sorridendo, ed io annuisco, ancora intontita per il suo comportamento di poco prima.

**

"Alex?" la voce roca di Harry arriva nella mia camera da letto.

Ero stesa di pancia, con il portatile bianco davanti. Me l'aveva prestato Harry. Mi aveva detto che lui usciva per un po' ed io mi ero accigliata tristemente, ma mi ha prestato il suo computer per soffocare la solitudine.

"Sei tornato" sorrido aprendo la porta della stanza.

Annuisce abbracciandomi con un sorriso.

"Che ne dici di andare a fare un giro?" chide ancora intrecciato a me.

"Mi preparo" annuncio andando in bagno.

Non vedo l'ora di vedere questo posto. Dal finestrino della macchina ho visto delle bellissime spiagge e dei locali fantastici. Non sono mai stata una che gira molto per le città. Non ho mai avuto il coraggio di andare da sola, ma sento che con Harry possa avere un nuovo inizio. Una nuova vita.

Apro l'acqua e mentro aspetto che si scaldi, tolgo i vestiti.

Sono io quello allo specchio? Siamo prorpio sicuri?

I lividi stanno scomparendo dai miei fianchi. Gli occhi hanno una sfumatura diversa di emozioni. Le ferite sui polsi si stanno cicatrizzando lentamente,mentre quella allo zigomo è ancora arrossata.

La mia figura sembra quasi ... Felice.

Entro nella doccia e mi insapono. I capelli sono pieni di schiuma profumata, che risciacquo accuratamente.

"Come va?" un sorriso si inoltra sulle mie labbra al solo pensiero del mio Harry preoccupato. Aspetta ... Mio? Era mio?

"Bene" rispondo ancora con le labbra piegate in un sorriso.

I suoi passi si allontanano dall'entrata del bagno,ed io ho ancora un sorriso da ebete sulla faccia.

**

L'aria era pungente, ma meno fredda di quella a New York. Qui il sole ti scaldava anche le ossa.

Avevo le scarpe strette in una mano, mentre l'altra era a penzoloni sul mio fianco.

Harry, accanto a me, guardava estasiato il mare con quegli occhi che cambiavano colore a seconda del suo umore.

"È tutto così bello" dico arricciando le dita dei piedi tra la sabbia.

Un idea geniale mi balena nella testa.

"Prendimi!" esclamo cominciando a correre.

"Dai!" urlo lontana da lui. Un sorriso si forma sulle sue labbra prima di cominciare a correre verso di me.

"Sei lenta! Ti prendo subito!" lo sento urlare alle mie spalle. Velocizzo il passo me due mani mi prendono i fianchi e mi giro, trovandolo a pochi centimetri da me.

"Sei veloce" sussurro con il fiatone. Le mie mani si posano sul suo petto, e non posso altro che rabbrividire per la sua vicinanza.

Il suo respiro freddo mi solleticava il naso, mentre ci guardavamo in silenzio.

'Baciami' penso. La mia pelle sta andando a fuoco, non capisco e non vedo più niente al di fuori di lui.

Davanti a me, così vicino.

Le sue mani sono ancora sui miei fianchi, mentre le mie sul suo torace scolpito.

Muovo le dita per tastare la realtà, per assicurarmi che lui sia vero.

E in quel bellissino momento mi vengono in mente le parole di mia madre:

'La vita è come un specchio: ti sorride se la guardi sorridendo'

The Dark In The Light | |H.S.| |Where stories live. Discover now