Capitolo 17: Mi fido di te...

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<<Sono felice che ti piaccia.>> dice accarezzandomi la spalla delicatamente, ha occhi colmi di gioia e non posso biasimarlo, vedere la famiglia così poche volte nel giro di un anno è a dir poco frustrante.

Si allontana da me per porgere a mia madre il suo pacchetto, ricoperto da carta da regalo rossa. Lei lo scarta in fretta e vede una bellissima cavigliera con dei piccoli, ma luminosissimi diamanti << È meravigliosa! Non dovevi caro.>> dice mia madre sorridendo, indossandola ed abbracciando mio padre.

Intanto il campanello suona per l'ennesima volta oggi, è Nick, agitato come non mai, neanche dovesse giocare un campionato, o segnare il tiro decisivo per far vincere la sua squadra. La sua ansia si percepisce così tanto che può essere toccata con mano.

<<Ehi!>> dice dandomi un bacio sulla guancia ed entrando.

<<Va tutto bene?>> domando titubante.

<<C-certo...>> dice dubbioso.

<<Ascolta...>> inizio, accenno un sorriso e poi aggiungo <<Beh...stavolta sembra proprio che dovrò essere io a rassicurare te, quindi...devo dirti quello che mi dici sempre tu quando mi sento come se non fossi adatta per stare qui. Allora Nick Lewis...andrà tutto bene, stai sereno. Poi, mal che vada potremmo sempre scappare in Messico e fare come nel film, quando la ragazza fugge con il suo grande amore proibito.>>

Gli scappa una risata e poi dice <<Grazie.>>

<<Ora andiamo e conquistalo come hai conquistato me.>> dico dandogli un bacio stampo.

Lui sorride, poi raggiungiamo i miei nel salone.

<<Papà è arrivato Nick.>> dico euforica.

<<Salve signor Blackwood, ben tornato!>> dice lui stringendo la mano a mio padre.

<<Grazie Nick. Allora campione come stai? Ti vedo in ottima forma!>> dice ammirando i suoi muscoli.

<<Sto bene, grazie. Lei?>> dice sorridendo.

<<Sto divinamente. Dammi del tu, il lei mi fa sentire vecchio, chiamami pure Will.>> dice mio padre felicemente.

<<D'accordo.>> dice Nick in imbarazzo.

<<Nick siediti, fai come se fossi a casa tua.>> dice mia madre.

Lui annuisce, si siede sul divano ed io mi sistemo affianco a lui.

<< Non riesco ancora a credere a come siete cresciuti!>> dice mio padre.

<<Papà ti prego! Non ricominciamo con le solite cose, come: Sembra ieri che ti cambiavo il pannolino.>> dico facendo scappare una risata a tutti i presenti.

<<No, davvero. Vi ricordo tredicenni , inseparabili e tremendamente adorabili! Ed ora mi trovo davanti una donna ed un uomo, il tempo passa troppo velocemente...>> dice mio padre rattristandosi.

<<Hai ragione. Però c'è un ma.>> dico decisa.

<<E quale sarebbe?>> domanda curioso.

<<Hai mai pensato, che forse il tempo scorre così velocemente perché vuole che non lo sprechiamo e che facciamo in modo che ogni giorno sia come se fosse l'ultimo? Il tempo è rapido, lo so, lo sappiamo, ma tutto quello che ha una fine viene apprezzato di più e... poi se può consolarti, ho solo 16 anni, quindi sono ancora la tua piccola più o meno.>> dico sorridendo.

<<Tu...da quando eri bambina hai sempre avuto il potere di trovare il bello in tutto, questa è la cosa che mi manca di più quando lavoro all'estero.>> dice sorridendo.

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