Capitolo 14: Niente dura per sempre...

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Alcune persone dicono che niente dura per sempre...beh, molte cose non sono eterne come: una canzone, una vacanza, un libro ed anche la vita. Eppure qualcuno ha lasciato tracce indelebili nella storia e noi attribuendogli i loro meriti, facciamo in modo di mantenerli ancora in vita, dopotutto un pezzo di loro è ancora qui con noi. Hanno lasciato qualcosa, ci hanno lasciato qualcosa, come: le loro opere, le loro idee e perché no, anche un pezzetto di essi. Perciò alcune cose, sì, durando per sempre.Vorrei avere la loro forza e perseveranza quando, in momenti bui avrei solo voglia di andarmene, fuggire persuasa dai ricordi, annegando nei rimorsi. Scappare da tutto senza una meta, avere solo con me un barattolo colmo di sogni, un album ed una matita. Disegnerei i paesaggi più belli di tutto il mondo, i particolari che nessuno riesce a vedere. Magari è vero, la felicità sta nelle piccole cose, solo che le persone d'oggi sono troppo annebbiate dalle cose grandi per accorgersene. Ma, i veri sognatori, coloro che guardano oltre e che sperano sempre, quelle persone che si soffermano su cose futili ma diverse, che si perdono in tramonto o che annegano nell'universo ogni volta che l'ammirano, loro sì, sanno di cosa sto parlando. Tanti ragazzi mi dicono che per stare bene devo trovare un posto felice, ma la realtà è che io...non saprei dire con esattezza il mio posto felice, ma credo che sia tra le pagine di un libro, in una storia tormentata tanto quanto me, solo così mi sentirei realmente a casa.

La mia tossicità da sovradosaggio va meglio, mi hanno somministrato del bicarbonato di sodio per aumentare il legame proteico del TCA, riducendone la concentrazione di farmaco libero.

Mi hanno già prescritto la giusta dose di antidepressivi associati ad ansiolitici per quando andrò via dall'ospedale, stanno facendo del loro meglio per garantirmi organi sani e funzionali, zero panico e felicità assicurata.

Alice entra nella mia stanza con un mazzo di rose colorate tra le mani.

<<Buongiorno piccola, questi li ho trovati fuori dalla tua camera.>> dice porgendomi i fiori.

<<Oh! Sai chi li manda?>> chiedo confusa.

<<No, ma c'è un biglietto.>> dice indicandomelo.

Io lo prendo e lo apro immediatamente.

"Ci vediamo davanti le macchinette del distributore alle dieci e mezza."

-Anonimo

<<Allora, sai chi è?>> chiede Alice sorridente.

<<Non esattamente.>> dico titubante.

Noto la sua espressione perplessa così aggiungo <<È una lunga storia.>>

<<D'accordo.>> dice ridendo.

<<Quindi mi lascerai andare ai distributori?>> domando.

<<Solo perché stai bene. Ma attenta a ciò che fai, tua madre mi ha dato il compito di proteggerti qui ed io voglio rispettarlo.>> dice seria.

<<Certo, lo capisco.>> dico dolcemente e poi aggiungo <<Quindi...mi stacchi la flebo per favore?>>

Lei fa un sospiro, rotea gli occhi esasperata e dice <<Non farmene pentire, okay?>>

<<Lo prometto, non farò cose stupide.>> dico decisa.

<<Lo spero, piccola.>> dice liberando il mio braccio dall'ago della flebo, sorridendomi ed uscendo.

10:25

Scendo dal mio letto, infilo le mie amatissime converse nere, esco dalla mia camera e chiudo la porta alle mie spalle. In questi tre giorni, non sono letteralmente uscita dalla mia camera, la numero trecento uno, era una specie di prigione per me...e metter piede fuori da quella stanza e respirare un odore sterile differente mi provoca un brivido. Continuo a camminare fino all'ascensore ed entro dentro, mi fermo un istante e premo il bottone dell'ultimo piano, i miei occhi cadono sul tabellone dell'ascensore che segna i piani che man mano scendono, in led rosso acceso. Quando il tabellone segna il numero zero, un istante prima che le porte si aprono, faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi, un secondo dopo mi trovo al piano terra. La porta dell'ascensore è aperta, ci sono medici alle prese con pazienti, infermieri, ma accanto al distributore non c'è ancora nessuno, l'idea di incontrare la persona che mi manda questi bigliettini mi provoca un po' di agitazione, ma cerco di non pensarci troppo.

Qualche minuto dopo mi sento chiamare, così di istinto mi volto, non può essere?! I suoi occhi azzurri rammaricati sono puntati sui miei.

<<Austin...io, non capisco. Quindi sei tu?>> dico perplessa.

<<Si, ma...>> dice ma io lo stoppo aggiungendo <<Sei sempre stato tu? Perché?>>

<<Non è come sembra...>> si affretta a dire.

<<Ah no? E allora come dovrebbe essere?>> dico in aria di sfida.

<<È difficile da spiegare Hailey...>> dice mettendosi le mani sugli occhi esasperato.

<<Ho tutto il tempo che vuoi.>> dico incrociando le braccia al petto.

<<Ehm...non so come dirtelo...non ho fatto tutto da solo.>> dice rimanendo sul vago.

<<Chi altro è coinvolto?>> domando confusa.

<<Non posso dirtelo Hailey!>> dice deciso.

<<Perché no?>> dico seria.

<<Perché ho promesso di non farlo.>> dice.

<<Beh...hai promesso anche che non mi avresti mai mentito, eppure l'hai fatto.>> dico in tono accusatorio.

Lui mi guarda dritto negli occhi e dice <<Cameron mi ha aiutato...>>

Come sento pronunciare il suo nome, cado in ginocchio a terra sfinita, come se mi avessero appena trafitto mille lame, mi sento svuotata...

<<Stai bene?>> dice buttandosi a capofitto sul mio corpo a terra, privo di forze, cercando di aiutarmi ad alzarmi, ma, come muove la mano verso di me urlo <<Non toccarmi!>>

Lui con il viso offeso dice <<Non fare così, Hailey, ti prego.>>

Riprendo le forze e mi alzo, mentre i suoi occhi mi scrutano.

<<E cosa dovrei fare? Mi fidavo di te ed anche di...Cameron. Ma evidentemente mi sbagliavo di grosso!>> dico con gli occhi colmi di lacrime che minacciavano di uscire.

<<Non piangere dolcezza...>> dice con tono dispiaciuto, facendo un passo verso di me.

<<Non chiamarmi dolcezza!>> dico indietreggiando di un passo.

<<Non volevamo farti stare male!>> dice deciso.

Io lo guardo dritto negli occhi, non so per quale ragione ma sembra che dica la verità, nonostante tutto credo ancora di conoscerlo...gli do un'ultima possibilità per aggiustare le cose.

<<Hai due minuti esatti per spiegarmi tutto.>> dico seria.

<<Ecco...io...>> dice titubante.

<<Come pensavo...>> dico delusa guardando i suoi occhi azzurri, per l'ultima volta.

<<No, Hailey, non andartene.>> dice avvicinandosi a me frettolosamente.

Io mi incammino verso l'ascensore ed una volta entrata, un attimo prima che le porte si chiudono, Austin rimane fisso di fronte a me a guardandomi, in quell'istante gli dico <<Non cercarmi più!>>.

Angolo autrice

Eccoci alla fine del quattordicesimo capitolo, spero vivamente che vi sia piaciuto. Secondo voi perché Cameron
l'ha fatto? Lo scoprirete presto.

Ringrazio:❤️❤️
angy_27_09 TeresaLamberti Gmr2008

chiara_autiero_ chiarachironi05 emanuela_nigro Gessyyy03
softtxrss AlessandraReca thegirlofthemoon02 ❤️❤️
harleyquinnhp sheila34778

Un amore sotto le stelle Where stories live. Discover now