-Chapter Three-

30 5 0
                                    

"Mi scusi, c'è qualcosa che non va con i nostri biglietti, e se non è così perchè non vuol farci passare?" chiesi io, alquanto calma vista la situazione.

Elisa sudava freddo e sembrava che da li a poco sarebbe o svenuta o scoppiata in lacrime.

" I vostri biglietti sono a posto, volevamo solo porgerle una domanda." mi rispose la guardia cordialmente.

La effettiva risposta stupì sia me che Elisa , infatti quando mi voltai per guardala in faccia vidi un enorme sorriso comparire sulla sua faccia, segno che si era completamente calmata ma anche che era ansiosa di sapere cosa voleva la guardia da noi, o meglio da me.

" Mi dica.." invitai l'uomo davanti a me a fare parola.

" Lei ha vinto questi biglietti oppure gli ha comprati??" mi chiese l'uomo, o meglio il ragazzo sulla ventina,davanti a me.

Ma che razza di domanda era?? Una più stupida e priva di senso non poteva trovarla?

"Ehmm.." iniziai a dire io ma subito dopo mi fermai perchè riflettendoci su, la risposta non era così scontata.

Era chiaro che io i biglietti non gli avessi pagato, ma non sapevo nemmeno se gli avevo vinti.

Secondo ciò che Harry mi disse quella sera al cinema , i biglietti gli avevo davvero vinti grazie alla mia determinazione, ma io non ne ero tanto convinta.

"Hmm, diciamo che qualcuno me gli ha regalati." risposi con un po' di esitazione.

"Chi?" mi chiese Elisa strattonandomi per un braccio.

"Ehm, lunga storia e poco plausibile.." cercai di far cadere l'argomento, ma con la testardaggine di Elisa non ci riuscì per niente.

"Oh andiamo, sono settimane che me lo tieni nascosto!!"

"Eli, su non iniziare, non credi che non sia il momento giusto!?" stavo iniziando ad innervosirmi, non mi piaceva affatto quella situazione.

Elisa sbuffò rumorosamente, per calmarsi, e spostò lo sguardo davanti a sé chiaramente arrabbiata.

"Ci fa passare adesso,.. Andrea?" chiesi alla guardia davanti a me leggendo il suo nome sulla targhetta posta in alto alla sinistra sulla tasca della maglietta della sua uniforme.

"Certamente, Signorine.." e così dicendo ci strappò una parte del biglietto di ciascuna,come di regola, e ci fece entrare nelle tribune dello stadio.

Elisa continuava a non rivolgermi la parola mentre cercavamo i nostri posti; rispettivamente il '178' - il mio- ed il '179' - quello di Elisa- . Dopo dieci minuti di ricerche Elisa intravide in lontananza le figure di sua sorella Matilde e di Martina, così mi tirò per un braccio, senza dire niente, per raggiungerle.

C'era una confusione totale, centinaia di persone correvano in tutte le direzioni ed a fatica riuscì a tenere il passo con quello di Elisa che correva, anche lei, come una pazza per non perdere di vista le nostre due amiche.

Appena ci avvistarono anche loro si alzarono in piedi per farsi vedere meglio.

"Hey ragazze!" ci salutò Marti.

"Hey." rispose Elisa quasi sbuffando.

 Matilde guardò prima me che abbassai subito lo sguardo e poi la sorella che fece altrettanto, anche Martina come Matilde si accorse che c'era qualcosa che non andava ma taqcue e fece segno all'altra di fare lo stesso.

Life Is A DreamIng Beliving ♥Where stories live. Discover now