Capitolo 5

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Mi sentivo una stupida, perché mi ero innamorata proprio di quello lì?

Infondo non lo conoscevo nemmeno, mi aveva soccorso dopo una caduta e avevamo chattato per ore, ok, ma non potevo mica pretendere che solo per questo mi ricambiasse.

Il belloccio era pieno di ragazze, non avrebbe mai scelto una come me.

Mentre ero intenta a pensare e a convincermi del fatto che non mi interessava della vita privata di Christopher, non mi ero resa conto che ero ancora al centro della pista, immobile come una statua, mentre le mie amiche si scatenavano.

Ero spinta da destra a sinistra e da sinistra a destra dalla gente che ballava, ero di troppo, così mi spostai e andai a prendere un altro cocktail.

Non sapevo se ero in grado di reggere l'alcool, non bevevo mai, tranne in quelle occasioni e non fumavo.

Ero una delle poche persone che evitava di essere figa davanti ai coetanei e che invece preferiva avere una salute impeccabile.

Mi sedetti su uno sgabello della cucina vuota; le mie amiche sicuramente non si erano neanche accorte che ero sparita.

Ilaria era impegnata a ballare con Edoardo, quello della classe accanto e perfino Silvia aveva trovato un ragazzo che rispecchiava i suoi gusti estetici.

La solitudine finì quando entrò Loris nella stanza e si avvicinò a me.

"Ehi, tu sei Alice, giusto? Ma come sei bella stasera!" mi prese per una mano e mi fece alzare dallo sgabello per poi roteare su me stessa, mostrandogli il mio aspetto da tutte le angolazioni.

"Si sono Alice, come fai a conoscere il mio nome? E grazie del complimento" risposi un po' intontita dall'alcool.

"Quando mi interessa una ragazza, faccio in modo di essere super informato su di lei" mi fece l'occhiolino (strizzare l'occhio era una fissa di tutti i ragazzi della mia scuola a quanto pare)

"E poi cosa ci fai qui da sola? Andiamo a fare una passeggiata in giardino" aggiunse.

Io acconsentì, ero sola e depressa e una bella figura accanto mi avrebbe potuto fare solo del bene.

Loris era muscoloso, con i capelli di un biondo scuro e gli occhi verdi e quella sera indossava dei pantaloni neri e una camicia bianca semi-sbottonata.

Mi portò a sedermi su un dondolo di legno con dei grandi cuscini bianchi.

La gente era ovunque, ma per fortuna, di Christopher non c'era neppure l'ombra.

Credevo che Loris fosse il solito ragazzo vanitoso, popolare e viziato e invece no, era dolce, socievole e riusciva a farti sentire a tuo agio.

Ma anche la mia serenità finì con l'arrivo di Christopher; stavolta era da solo e quando andò a sedersi su una panchina di fronte a noi, dove erano già presenti i suoi amici, notai che spesso guardava nella nostra direzione.

Senza tanti giri di parole mi avvicinai al viso di Loris e lo baciai, sperando che Christopher dall'altro lato ci stesse ancora guardando.

Il bacio fu lungo e appassionato, forse il migliore dei miei quasi 18 anni.

Sapevo che non sarebbe servito a nulla, dato che il signorino Smith non era interessato a me, ma non mi importava, mi andava di farlo.

Dopo il bacio Loris aveva un sorrisetto sulle labbra, fortunatamente era piaciuto anche a lui quel bacio improvviso.

Sentì delle voci gridare il mio nome e quando mi girai, vidi Ilaria e Silvia  sull'uscio della porta.

"Ora devo proprio andare, grazie dell'invito e della bella serata" dissi gentilmente.

"Grazie a te della compagnia, piccola. Ci vediamo a scuola."

Gli diedi un bacio sulla guancia per salutarlo, ma quando feci per alzarmi dal dondolo, il vestito rimase impigliato al legno e il velo si strappò.

Corsi via imbarazzata e tra le risate di tutti i presenti; ero davvero goffa ultimamente ed ero straconvinta che la sfortuna mi perseguitasse. 

Quella serata era andata di male in peggio e una volta arrivata a casa, non riuscì a chiudere occhio per tutta la notte.

L'indomani mi arrivo un SMS:

<Buongiorno principessa>

Il numero non era nella mia rubrica, ma allora: chi era?

Amore a prima vistaWhere stories live. Discover now