Thirteen

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"Okay Jeon, ce la puoi fare" sussurrò Jungkook a se stesso, controllando per l'ennesima volta i capelli sul riflesso dello specchietto retrovisore ed assicurandosi che ogni singola ciocca ben laccata fosse in ordine al suo posto. Il quarterback era lì, seduto sul suo pick up in abito elegante da ormai venti minuti, aspettando la spinta di coraggio necessaria per salire le scale del piccolo portico e bussare alla porta posta a pochi passi da lui. Sarebbe dovuto essere a scuola in quel momento, divertirsi con i suoi migliori amici e oscillare i fianchi sulle note di un dolce e romantico lento con la persona che avrebbe dovuto invitare al ballo, piuttosto che essere parcheggiato sulla soglia del giardino di casa Park, sudando freddo mentre il cuore al suo interno pompava sangue dritto nelle vene ad una velocità per lui incalcolabile.

Due giorni prima Taehyung lo aveva brutalmente strattonato, preso per un braccio e trascinato nell'aula di letteratura, spiegandogli a denti stretti che avrebbe partecipato al ballo con Yoongi e che Jimin sarebbe invece rimasto completamente solo quella notte. All'inizio Jungkook non capì bene cosa Taehyung stesse cercando di dirgli, ma quando l'altro gli disse "Va' a fargli compagnia, stupido idiota", con un sospiro e una mano portata sugli occhi dall'esasperazione, fu allora che il cervello di Jungkook cominciò a processare l'intera idea. Il peso della sua considerevole pancia, l'impossibilità di trovare un vestito adatto e le gambe doloranti accentuate dal caldo di mezz'estate non avrebbero consentito a Jimin di prendere parte al tanto desiderato ballo di fine anno. E Jungkook pensò, che se il biondo non poteva andarci - con il grande rammarico di non poter trascorrere, nei panni di un vero principe, quella serata insieme a Taehyung - avrebbe potuto portargliene un pezzetto.

Aveva noleggiato così un gazebo con delle belle luci nei pressi di un parco alla periferia della città, preparato un picnic e stilato una playlist delle loro canzoni preferite su di un vecchio cd; con la compagnia di una bellissima luna piena presente in cielo, la sera stellata e le lucciole svolazzanti nella mezzanotte, Jungkook sapeva che lo scenario si sarebbe presentato in maniera fin troppo romantica. Dopo aver pensato a lungo, settimane e settimane sul suo letto a rimuginare quanto successo e ripercorrere i passi della loro storia travagliata, il quarterback era arrivato alla conclusione che Jimin era ancora l'unico, nonostante le ferite, capace di fargli battere cuore.

Lo voleva, e non solo come amico. Voleva tenere quella minuscola mano tra la sua, accarezzare la prominente pancia mentre sussurrava parole stupide alla loro futura figlia, far ridere Jimin e baciarlo tenendolo stretto. Jungkook si era reso conto, forse un po' troppo tardi, che non gli importava ciò che le persone a scuola avrebbero pensato di loro. Probabilmente non li avrebbe neanche più rivisti dopo il diploma, prendendo atto del fatto che avrebbe dovuto godere le piccole cose che la vita gli stava offrendo per poter essere felice. E Jimin era la prima cosa nella sua lista, che il moro sapeva, lo avrebbe reso felice.

Jungkook tuttavia non poté fare a meno di avvertire il panico torcergli lo stomaco. Le probabilità che Jimin potesse rifiutare l'invito ad uscire con lui si mostrarono al di sopra della soglia prevista poiché, in seguito alla discussione avvenuta a casa sua, durante la cena con i suoi genitori, il biondo aveva preso da lui le dovute distanze, fuggendo via dalla classe alla fine di ogni lezione e non dando così a Jungkook opportunità di avvicinarlo in nessun modo.

"Almeno ci hai provato ..." mormorò fra sé e sé, cercando di convincersi invece che tutto sarebbe andato come da lui previsto. Jungkook scese così dal pickup, sistemandosi giacca e la cravatta, e con passi decisi si avvicinò alla porta pigiando con forza il campanello. Il quarterback attese dondolandosi sui talloni, le mani portate dietro la schiena e gli occhi puntati verso l'alto alla ricerca della stanza illuminata di Jimin, aspettando con trepida impazienza fino a quando la porta si aprì rivelando sull'uscio la figura di una minuta donna di mezz'età.

Strawberry & Cigarette ✧ JikookOnde histórias criam vida. Descubra agora