Capitolo sei - "Dream"

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Quando tornai nell'Anti-Void ero paralizzato.
Non ero abituato a rimanere senza alcuna mossa: non per vantarmi, ma ero un grande stratega.
Devi esserlo quando te ne vai in giro a distruggere interi universi.
Eppure ero lì: immobile, senza sapere cosa fare, senza riuscire neanche a pensare.
Che mi stava succedendo?
Mi sedetti sul mio divano, in silenzio, osservando la stanza vuota.
Dovevo farmi venire in mente qualcosa.
Pensai e ripensai, per ore ed ore; la mia mente sembrava non voler collaborare.
Me ne diede prova quando, senza alcun preavviso, si svuotò completamente: i pensieri si intensificarono e cominciarono a sovrastarsi l'uno all'altro, la vista si annebbiò ed in un momento, senza che me accorgessi, caddi in un profondo sonno.

Non era come l'ultima volta;
Questa volta ero cosciente, consapevole di trovarmi in un sogno.
Mi trovavo in quella che sembrava essere una delle tante Snowdin: i fiocchi di neve cadevano candidi e leggeri, accompagnando qualche foglia solitaria che si staccava dai rami degli alberi.
L'atmosfera era decisamente invernale, eppure il sole splendeva e l'aria, benché fresca, non era fastidiosa, bensì piacevole.
Una folata di vento mi accarezzò le ossa ed insieme ad essa una sensazione di immotivata serenità divenne palpabile in tutta la città: gli abitanti sorridevano di un sincero benessere e tutto sembrava così dannatamente perfetto.
Persino io ero felice.
Era... fastidioso.
<< Error! >>.
Mi girai e cercai di mettere a fuoco la figura inondata dai raggi del sole che stava richiamando la mia attenzione.
<< Dream... >>.
Sorrise e, con il suo solito entusiasmo, mi fece cenno di avvicinarmi.
<< Vieni, facciamo un giro! >>.
Lo seguii.
<< Siamo... siamo ad Underswap? >>.
<< Così pare! >>.
<< Perché? >>, chiesi.
<< Ah, non lo so, sei tu che l'hai scelto! Io ho portato soltanto i sentimenti positivi. Pare che Underswap sia la tua definizione di "posto felice"! >>, mise le mani sui fianchi.
<< No, non lo è >>, affermai freddo.
<< Allora devi avere molti bei ricordi qui! Sì, dev'essere questo! >>.
Annuì come a volersi rispondere da solo.
<< Vieni, andiamo da Muffet! >>.
Lo seguii all'interno dell'edificio.
Rimasi piacevolmente sorpreso nel constatare che al suo interno non vi erano le solite decine di persone ubriache che mangiavano cibo spazzatura e parlavano dell'arrivo di qualche umano da catturare: i tavoli erano vuoti, se non uno in un angolo, in fondo alla sala, occupato da due scheletri.
Mi girai verso Dream.
<< Quelli sono... >>.
<< Blue ed Ink? Già! >>.
<< Che... che ci fanno qui? Sono... >>.
<< Sono solo parte del sogno, non preoccuparti! >>.
<< L'ultima volta che ho incontrato Ink in un sogno non è stato molto piacevole... >>.
Lui mi guardò confuso.
<< Vuoi dire che Ink era presente anche nel sogno di mio fratello? >>.
Annuii.
<< Buffo! >>, esclamò lui.
<< Che vuoi dire con "buffo"? >>.
<< Significa che Ink è sia nei tuoi sogni migliori che nei tuoi peggiori incubi... non avevo mai visto nulla del genere! >>.
Arrossii leggermente quando pronunciò quella frase.
<< Vieni, andiamo a sederci! >>.
Quando arrivai al tavolo Blue mi salutò con un incredibilmente entusiasta "Ciao, Error!!".
Sorrisi, ricambiando il saluto.
Poi volsi il mio sguardo agli occhi di Ink.
Non erano vuoti.
Il suo occhio destro era colorato di verde, mentre nel sinistro spiccava una stella gialla, che gli donava un aspetto decisamente più amichevole dello scheletro a cui mi ero dovuto abituare.
Lui non mi salutò; lo feci io.
<< Ciao, Ink >>.
Sorrise ed il suo occhio destro si colorò di rosa volgendomi lo sguardo.
<< Ciao, Error! >>.
Era così strano vederlo di nuovo in quel modo.
Durante tutta la conversazione seguente cercai di rivolgergli lo sguardo il meno possibile, ma era dannatamente difficile.
I suoi vestiti erano di nuovo colorati, il suo pennello in spalla, le sue fiale a portata di mano, i suoi occhi... così... pieni.
Per qualche secondo ci guardammo dritti negli occhi, senza riuscire a distogliere lo sguardo.
<< Error... Error?! >>, mi ridestai.
<< Mh? >>.
<< Tutto bene? >>, chiese Dream.
<< Sì, è solo... >>.
Non sapevo esattamente come spiegare la situazione. Lo sguardo di Ink era... magnetico per me, in quel momento.
<< È soltanto un sogno, Error >>, disse lui.
Le figure di Blue ed Ink si immobilizzarono, come congelate nel tempo.
<< Non è reale >>.
<< Lo so... >>.
<< Ma potrebbe esserlo! >>.
Mi stavo giusto chiedendo quando avrebbe tirato fuori il discorso.
<< Io... non so che fare, Dream. Ink non vuole essere aiutato, lo sai. Ho provato a parlarci e mi ha praticamente buttato fuori dalla Doodle Sphere >>.
<< Oh... >>, guardò altrove per qualche secondo, per poi voltarsi nuovamente con una luce negli occhi persino più intensa di quella di pochi secondi prima.
<< Beh, non puoi arrenderti! NOI non possiamo arrenderci! Tu ce la farai! >>.
Non mi aspettavo quelle parole.
Rimasi lì a guardarlo, confuso.
Non avevo mai visto tanta sicurezza, tanta speranza... tanta... determinazione, in una persona.
<< I-io... >>, balbettai, << N-non so come fare >>, ripetei.
<< Beh, vediamo... uhm... che stava facendo l'ultima volta che l'hai visto? >>.
<< Lui stava... stava provando a creare un nuovo AU, ma senza successo >>.
<< Mmh... >>, mormorò. << Beh, potresti... potresti offrirti di aiutarlo! >>.
Trasalii.
<< C-cosa?! >>.
<< Ma sì, è perfetto! >>
<< Io dovrei... aiutarlo a... creare?! Non se ne parla, scordatelo. E comunque se non vuole neanche avermi fra i piedi, dubito che si farà aiutare >>.
<< No, invece! Ascolta: se tu vai nella Doodle Sphere, usando la noia come scusa puoi fingere di esserti semplicemente stufato di viaggiare da solo! Fai in modo che pensi di essere lui a fare un favore a te! Fai leva sul suo complesso di Dio, probabilmente è l'unica cosa intatta che gli è rimasta... in questo modo inizierete a viaggiare insieme e col tempo si fiderà di te. Fatto ciò, penseremo a come convincerlo a riprendersi le emozioni! >>.
Rimasi impietrito davanti a quel discorso.
<< Cristo, Dream... >>.
<< Cosa? >>.
<< Tu sei... un fottuto manipolatore >>.
Fece spallucce.
<< Non mi sentirò in colpa, sono fisicamente incapace di farlo! >>.
Ero decisamente scosso da tutta quella conversazione.
<< Allora, lo farai? >>, chiese.
Sospirai.
<< È proprio necessario? >>.
<< Penso sia l'unica opzione rimasta, sì... >>.
<< Allora lo farò >>.
All'interno degli occhi di Dream si formarono delle stelle gialle.
<< Perfetto! Ora non ci resta che svegliarti! >>.
Mi guardai intorno, preoccupato.
<< Non devo ricadere nel vuoto, vero? >>.
<< Nah, ci sono altri modi! >>.
<< Oh, per fortuna... >>, mi rassicurai.
<< Tipo qual— >>.
Non feci in tempo a formulare la domanda.
Quando mi girai avevo l'arco di Dream puntato addosso, la freccia pronta per essere scoccata.
Poi, il vuoto.

Mi svegliai di soprassalto.
Non me l'aspettavo da Dream.
Da Nightmare decisamente sì, ma da Dream...
Allora quei due ce l'avevano qualcosa in comune!
Ripensai alla sua richiesta.
Dovevo offrirmi di... aiutare Ink?
Dio, quanto odiavo quella situazione...
Avrei dovuto giocarmela incredibilmente bene, o avrei rischiato di perdere anche quella possibilità.
"Fare leva sul suo complesso di Dio"...
Che cosa voleva dire Dream?
Qualunque cosa fosse, ci avrei pensato il giorno dopo.
Se fossi tornato immediatamente nella Doodle Sphere si sarebbe insospettito.
E poi mi meritavo un sogno che non fosse disturbato da qualche fratello psicopatico.

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