Capitolo tre - "Uno scopo"

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Odiavo Underswap.
Lo odiavo profondamente.
Non come odiavo gli altri universi, no...
Underswap ricopriva una posizione d'onore sulla mia lista nera.
Quel posto non aveva senso: era esattamente come quello classico, ma le personalità dei suoi abitanti erano invertite.
Dio... era così... insulso.
Stupido.
Sbagliato.
Perché ero di nuovo lì?
Perché non lo avevo ancora distrutto?
<< ERROR! >>.
Oh, ecco perché.
Uno scheletro leggermente più basso di me, ma con il mio stesso aspetto, mi stava correndo incontro a braccia aperte.
Indietreggiai non appena si avvicinò abbastanza da invadere il mio "spazio personale"; frenò all'improvviso la sua corsa a pochi passi da me.
<< Oh, giusto! Sei l'unico amico che non posso abbracciare! >>, affermò, con un entusiasmo disarmante.
<< Dovresti davvero superare questa fobia, sai?! >>.
Non riuscii a non sorridere.
<< Ciao, Blue >>.

Camminammo a lungo per la foresta innevata.
Blue era un tipo... diciamo "particolare": amava parlare di sé stesso più di chiunque altro nell'intero Multiverso.
Era in grado di vomitarti addosso valanghe di racconti, aneddoti e lamentele prima ancora che potessi chiedergli qualsiasi cosa.
E così fece, mentre giocherellava allegro con l'inseparabile sciarpa azzurra che portava attorno al collo.
Parlò.
Parlò molto.
Parlò di suo fratello, che non smetteva di prenderlo in giro per la sua statura;
Parlò di Alphys e del fatto che ancora non si fosse decisa a farlo entrare nella Guardia Reale;
Parlò dell'umano che era sceso nel Sottosuolo qualche tempo prima, con il quale aveva stretto "amicizia", prima che lui tornasse in superficie.
Viveva in una timeline neutrale, grazie al cielo.
Parlò davvero, davvero molto.
Non sapevo perché, ma in qualche modo sentirlo parlare non mi infastidiva come invece succedeva con la maggior parte delle forme di vita; mi rilassava.
<< E tu? Come stai? Che hai fatto tutto questo tempo? >>.
Aveva finalmente smesso di parlare.
<< Uh... io... sai... niente di particolare. La solita vita >>.
Mise le mani sui fianchi e mi guardò con aria contrariata, ma sorridente.
<< Sei il solito chiacchierone! >>, scherzò.
<< Ehi, siamo arrivati in città! >>, esclamò, << Wowzers! Abbiamo camminato tantissimo! >>.
<< Già >>.
<< Oh Error, ho così tante cose da raccontarti! >>.
<< Ancora? Non... non me le hai appena raccontate? >>.
<< Ma no, stavo solo accennando... >>.
<< Oh >>.
<< Se vuoi possiamo andare da Muffet a prendere qualcosa da bere! Non che io beva, in generale... o possiamo mangiare qualcosa! Ma niente di zuccherato, lo zucchero ha uno strano effetto su di me... Oh, oppure possiamo andare a casa mia! Sarà come un appuntamento, uno fra amici, ovviamente! Anche se forse a Papy non farebbe piacere, non gli vai proprio a genio... >>, aveva ricominciato a parlare.
<< Oppure possiamo continuare a passeggiare! O potrei farti vedere i miei nuovi puzzle! Oh, dovresti vederli, sono GRANDIOSI! >>, all'interno dei suoi occhi si formarono due piccole stelle.
Quel dettaglio mi fece sorridere.
Pensai agli occhi di Ink.
Anche i suoi cambiavano forma e colore, una volta, prima di essere vuoti.
<< Error, mi stai ascoltando?! >>, mi ridestai.
<< Scusa, Blue, io... mi sono distratto >>.
<< Va tutto bene? >>, chiese; sembrava sinceramente preoccupato.
<< Sì, sto bene, solo... sai, io ero qui per vedere una persona >>.
<< Oh... >>, rispose, << E quella persona non sono... io? >>, abbassò lo sguardo.
Che cos'era quello?
Senso di colpa?
Odiavo i sentimenti; Dio, quanto invidiavo Ink in quel momento.
Pensai di mentirgli;
Pensai anche che facendolo mi sarei sentito ancora più in colpa.
Così rimasi soltanto in silenzio, sperando che qualcuno mi tirasse fuori da quella situazione sconveniente.
<< Ehi, Error! >>.
Due volte in un giorno, quel tipo mi aveva salvato dall'imbarazzo.
Avrei dovuto offrirgli da bere.
Lo scheletro vestito di giallo si avvicinò a noi, particolarmente sorridente.
Voglio dire: tutti i Sans sono sorridenti, non possiamo farne a meno; ma il sorriso sul volto di Dream sembrava essere... sincero. Molto sincero. Persino più sincero di quello di Blue.
<< Ehi Dream! >>, esclamò Blue.
<< Blue! Ci sei anche tu, bene! >>.
Messi insieme, quei due, sembravano persino più entusiasti della somma del loro entusiasmo.
Era fastidioso, e metteva di buon umore allo stesso tempo.
Tutti e tre decidemmo di rientrare nella foresta: Dream insistette molto sul fatto che nessuno dovesse sentirci e quello sembrava essere il posto perfetto.
Dopo esserci addentrati a sufficienza in quella distesa di neve ed alberi, ci fermammo.
<< Ok, qui dovrebbe bastare! >>, disse Dream.
<< Bastare per cosa? Perché sei così misterioso? >>, chiese Blue.
<< Oh, beh... si tratta di... >>, assunse una delle espressioni più strane che avessi mai visto. Non riusciva a pronunciare il nome di Ink, e sembrava come se stesse cercando in tutti i modi di essere triste, ma non ci riuscisse.
<< Si tratta di Ink >>, mi intromisi.
<< Giusto? >>.
<< Sì... >>.
<< Oh... Ink... >>, anche Blue si rattristò.
Restarono entrambi in silenzio per qualche momento.
<< Volete rendermi partecipe? >>, chiesi scocciato.
<< Oh, giusto.
Dunque, tu sai che Ink ha deciso di rinunciare ai suoi... ai suoi colori? >>.
<< Sì. Lo so. Viviamo nello stesso posto e non è che abbiamo qualcosa di meglio da fare che non sia osservare >>.
<< Bene, dunque... hai... hai visto che cosa gli sta succedendo? >>.
<< Beh, lui sta... uhm... non saprei come descriverlo. Sembra che stia... sbiadendo? Qualcosa del genere >>.
<< Esattamente. Non so da cosa dipenda, credo... credo che non provi emozioni da troppo tempo. Temo che possa perdere la capacità di farlo... per sempre >>.
Sobbalzai, ma cercai di non darlo a vedere.
Non poteva realmente perdere la capacità di provare qualsiasi cosa in maniera definitiva.
Non era possibile... giusto?
<< Come fai a dirlo? >>, chiesi.
<< Error... posso farti una domanda? >>, chiese lui in risposta.
<< Cosa? >>.
<< Quanti universi hai distrutto negli ultimi tempi? Intendo da quando Ink ha rinunciato ai colori >>.
Ci pensai un momento.
<< Uhm... non so, qualcuno... >>.
<< 426 >>.
<< Oh! Sono un bel po' di universi! Sei in forma! >>, si intromise Blue.
Per questo eravamo amici.
Non importava quanto orribili fossero le mie azioni, lui vedeva sempre il lato positivo delle cose.
<< Sai quanti ne ha ricreati Ink? >>, chiese ancora Dream.
<< Quanti? >>.
<< Nessuno >>.
Ci fu un momento di silenzio.
<< E questo... è un problema? >>.
<< Certo che lo è! >>, esclamò.
<< Il Multiverso si tiene in perfetto equilibrio proprio perché lui crea e tu distruggi. Se uno dei due smette di lavorare, tutto crolla >>.
<< D'accordo, ma... io cosa posso fare? Voglio dire, non posso certo mettermi a crearli... e se mi stai chiedendo di smettere di distruggere AU, sappi che non lo farò >>.
<< Non ti sto chiedendo questo >>, disse.
<< Allora cosa? >>.
<< Devi aiutarmi. Ink mi ha buttato fuori dalla Doodle Sphere quando ho iniziato ad esprimere preoccupazione. Non vuole sentire nessuno. Non parla con nessuno e non accetta aiuto da nessuno >>.
<< Quindi? >>.
<< Quindi devi aiutarlo, ovviamente! >>.
<< Hai appena detto che non accetta aiuto da nessuno! >>, esclamai frustrato.
<< È vero, ma non si aspetta aiuto da te...
Senti, è una situazione a dir poco... disperata. Lo sai, non mi rivolgerei a te se non ne avessi davvero bisogno. Ma di questo passo... tutto rischia di crollare. Ogni mondo, ogni universo... persino Underswap >>. Fece una piccola pausa. << Persino Undernovela >>.
Beh, non potevo rifiutare se quella era la posta in gioco.
<< Ti prego, Error... ho davvero bisogno di aiuto. Ink ha bisogno d'aiuto >>.
Lo guardai negli occhi, avvicinandomi, ma mantenendomi comunque a debita distanza.
<< D'accordo >>, dissi.
<< Davvero?! >>.
<< Sì >>.
<< Wow! Grazie! Non pensavo sarebbe stato così semplice! >>.
Ci fu di nuovo qualche attimo di silenzio.
<< Quindi... che... che dovrei fare di preciso? >>.
<< Oh, ti farò sapere! Per il momento, torna pure nell'Anti-Void e comportati come se niente di tutto ciò fosse successo! >>.
<< D'accordo >>.
<< Abbiamo un patto, allora? >>.
Ah, odiavo stringere patti, dopo l'ultima volta.
Mi porse la mano.
<< Vada per il patto, ma... uhm... non amo toccare le persone, quindi... passerei la stretta di mano >>.
<< Oh... >>, abbassò il braccio, << Ma certo! >>.
Dopo averli salutati, ed aver promesso a Blue che mi sarei fatto sentire più spesso, aprii nuovamente un portale per l'Anti-Void.
Quella situazione... quel viaggio era stato così... strano.
Avevano bisogno di aiuto.
Del MIO aiuto.
Per la prima volta nella mia intera esistenza, avevo uno scopo.
Odiavo ammetterlo, ma era esaltante.

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