La Fabbrica delle nuvole - Parte V

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Disteso sul letto rimango a fissare il soffitto; i secondi sono tornati a scorrere alla consueta velocità, battendo i minuti, che scandiscono le ore. Eppure mi trovo a pensare a qualcosa di più gradevole del numero di macchie di ruggine che divorano il soffitto... penso ai giardini, al sole e a Jenna. Per essere un Druido, non è poi così male; vorrei poter dormire per poterla sognare. Dov'è finito il mio cinismo? Rischio di diventare un caso pietoso. Un rumore di assi scricchiolanti da dietro la porta mi informa che qualcuno vuol farmi visita, il passo è incredibilmente leggero. Una busta viene fatta scivolare sul pavimento; è ancora troppo presto per provenire da Flint, quando guardo dallo spioncino mi pare di scorgere una piccola ombra che si dilegua. Dentro al pacchetto c'è solo una lettera, la scrittura è estremamente fine ed elegante, tuttavia è il testo a sorprendermi:

"Stasera cercando nell'Archivio 23 ho scoperto qualcosa di molto strano riguardo gli eventi della Crisi. C'è pericolo, non farne parola con alcuno. Raggiungimi qui e porta ciò di cui abbiamo parlato. Bisogna agire prima che sia troppo tardi. Vieni subito! Potrei essere già sul tetto per nuove verifiche. Ti aspetto, Saito". Se è quel che penso si tratta di una trascrizione di quanto il vecchio Architetto ha scritto prima di morire; non paiono affatto i pensieri di un suicida, sembrano anzi avvalorare la mia teoria. Perché sia autentica, bisognerebbe che qualcuno abbia avuto l'occasione di leggere l'originale. D'un tratto, mi è chiara la probabile identità del latore del messaggio, lo stesso che ha consegnato queste parole a Malek senza che nessuno dei miei informatori lo notasse attorno all'archivio: nientemeno che Derkel, lo gnomo scomparso, buon amico di Saito e Jenna. Se però è ancora a piede libero perché l'ha portata a me anziché alla sua amica; forse non vuole metterla in pericolo, tuttavia come sa che mi occupo del caso e dove abito? L'unica possibilità è che pedini me o Jenna già da un po'... in gamba il piccoletto!

Comunque il testo non è ancora finito, per quanto perda ogni senso logico:

"Serba tutti i segreti appresi, che tali per certo resteranno quando tradirà".

"Il tratto che sempre precede e segue, ordito da coloro che con opposti Elementi sfamano la prole mai nata".

"Della bilancia cupo riflesso, sempre in difetto nel perpetrarsi come nell'inerzia".

Solo farneticazioni, invece di risposte; dannazione!

Ogni tentativo di capirne il senso rimane infruttuoso; per smettere di pensarci e ingannare il tedio, inizio a mettere un po' in ordine casa... o almeno mi dico che lo faccio per questo. Quando mi alzo dal letto, faccio colazione con quel poco liquore che mi resta in casa, che mi aiuta a scrollare di dosso gli sciocchi pensieri dell'altro antidiurno. Di nuovo odo il passo di qualcuno avvicinarsi, stavolta l'anticipo spalancando la porta; mi ritrovo davanti un ragazzetto mal vestito dagli occhi sgranati, una mano pronta a bussare e l'altra che regge un plico. Ripresosi dalla sorpresa, mi comunica che è da parte del mio vecchio amico, per cui portogli una piccola mancia lo mando via soddisfatto. Lo apro sperando che vi sia qualche vero indizio, trovandovi alcuni fazzoletti, una tabacchiera scolorita, una curiosa chiave a due denti e una scatola di metallo sigillata, che se agitata risuona di vetri rotti. Ho sempre ammirato la meticolosità di Flint, non butterebbe via un filo di spago, ma nessuno di questi oggetti mi aiuta a far luce su quanto accaduto.

Vado da Chan e aspetto che Benny si faccia vivo, ormai è l'ultima speranza che ho di venirne a capo; finisco di spiegare al Topo che si deve dare una mossa nel mandarmi nuovi rifornimenti liquidi, quando il piccolo archivista, si viene a sedere al mio tavolo. Dopo aver mandato giù un goccio, per schiarirsi la voce, mi racconta cosa ha scoperto: parrebbe che al Municipio il nome del morto sia poco gradito, avendo questi pestato parecchi piedi con i suoi pareri non richiesti. La più recente di tali "intromissioni" riguardava la costruzione di un nuovo impianto nella Prima Cinta, che a suo dire sarebbe stato un salasso delle energie per la Fabbrica. La cosa più interessante, mi sussurra con aria da cospiratore, è che l'appalto del progetto apparteneva alla famiglia Lurk; tutti nella Città conoscono questo nome, è una delle più ricche e influenti, anche una delle più temute, a cui vanno associate molte delle repressioni durante la Crisi; attualmente è guidata da Mairon Lurk, uno dei probabili candidati al seggio superiore della Giunta.

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