•CAPITOLO 118•

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Il giorno dopo fui felice di scoprire che per stare all'aperto, non c'era più finalmente bisogno di indossare una giacca. Si stava benissimo anche a maniche corte.
Tirai fuori dalla borsa il telefono e chiamai Harry, anche se sapevo che fosse in studio.

"Ei... ti disturbo?"

"Ciao piccola... tu non disturbi mai."

Sentire la sua voce era un tale sollievo... come una ventata d'aria fresca in una giornata arida.

"Hai visto come si sta bene fuori?" -gli chiesi.

"Si, c'è un bel sole."

"Pomeriggio sei con tua madre?" -continuò.

"No, perché?"

"Mi hai appena dato un'idea, sai?"

"Che idea ti avrei dato?" -ridacchiai. Ero giunta al supermercato, quindi collegai gli auricolari al telefono e lo posai in tasca, così da avere le mani libere per poter prendere la spesa.

"Prepara un costume da bagno."

"Costume da bagno? Dove vorresti andare, al lago?" -gli chiesi. Oh il lago; dove mi aveva dato la chiave del nostro appartamento.

"Mm no... niente lago. Tu prepara un costume da bagno."

"Va bene, prof."

Adoravo sentirlo ridere; ed adoravo chiamarlo ancora così. Afferrai della pasta dallo scaffale e proseguì verso l'altro reparto.
Harry chiuse la chiamata dopo avermi salutata ed io misi un po' di musica, approfittando di aver già gli auricolari alle orecchie.
La canzone che misi, mi portò alla mente quando ballai per lui in discoteca; quando mi ero mascherata per non farmi riconoscere. Lui mi aveva chiesto di non fare mai più una cosa del genere, ma io l'avrei rifatta più che volentieri.

Quando tornai a casa, sistemai la spesa nei vari sportello della cucina, cercando di non disturbare mamma che parlava animatamente al telefono con la sua amica; quel giorno aveva lavato buona parte della casa da sola.
Quando finì, salì di sopra e cercai i miei costumi da bagno infondo all'armadio. Sperai vivamente di trovarne uno almeno decente, dato che erano tutti costumi abbastanza vecchi.
Quando li trovai, presi il mio preferito: il pezzo di sopra era pieno di frange e di colore beige, così come il pezzo di sotto. Li provai è proprio come ricordavo, il pezzo di sopra mi stava enorme, purché avanzava molto elastico non legato, ma facendo un nodo abbastanza stretto sul retro, calzava perfettamente.
Il pezzo di sotto andava bene anche; era abbastanza sgambato e sapevo che avrebbe fatto impazzire Harry.

Dopo pranzo, andai a fare una doccia e cercai di depilarmi il meglio possibile. Ovviamente, come sempre, riuscì a recarmi qualche taglietto a causa del rasoio; cosa che odiavo, dato che le ferite rimanevano evidenti sulla mia pelle.
Harry mi inviò un messaggio verso le tre e trenta del pomeriggio, dicendomi di preparare un borsone con dentro l'occorrente per andare in una spa. I miei occhi si illuminarono e corsi a sistemare il mio borsone, infilandoci dentro tutto quello che mi sarebbe servito. Sarei poi rimasta a dormire a casa di Harry, quindi portai anche un cambio di vestiti per il giorno dopo ed i miei trucchi.

Quando Harry mi passò a prendere, passammo una buona mezz'ora in auto, fin quando giungemmo davanti ad un hotel bellissimo, dove nell'insegna, vi era appunto scritto anche "spa".
Quando fummo alla reception, Harry diede il suo nome e seguimmo la ragazza che ci accompagnò agli spogliatoi, per farci posare le cose e cambiarci.
Dopo circa dieci minuti, fui pronta e dopo essermi assicurata di non avere dannati peli da qualche parte, uscì dallo spogliatoio con l'accappatoio bianco addosso.
Vidi Harry poggiato ad una bellissima colonna bianca e quando mi vide, mi sorrise.
Lui portava un costume nero a pantaloncino che lo rendeva sexy da morire. I suoi tatuaggi poi... mi fecero venir voglia di essere baciati.

"Ciao bellissima..." -sussurrò, quando gli andai vicino.

"Ciao..."

Lui mi prese per mano ed entrammo nella sala relax, dove vi erano tante vasche, ognuna con un nome scritto sopra. L'ambiente era semi buio, ad illuminarlo c'erano solo delle luci soffuse.
C'era caldo e potei leggere su un cartello la scritta "sauna" ed una freccia che indicava a sinistra. Non ero mai stata in una sauna e forse quella sera l'avrei provata per la prima volta.
C'era solo un'altra coppia oltre noi, che era impegnata a scambiarsi effusioni all'interno di una delle vasche.
Seguì Harry verso la prima vasca e quando entrò all'interno, mi fermai a guardarlo per qualche secondo, poi lui mi intimò di entrare. Io tolsi l'accappatoio e lo appesi in uno degli appendini. Harry mi guardò dalla testa ai piedi, con un sorrisino sul viso. Quando entrai nella vasca, lui mi tirò immediatamente verso di lui e circondai la sua vita con le gambe. Ci ritrovammo faccia a faccia e non potei fare a mano di ammirare i suoi bellissimi occhi e le sue invitanti labbra.

"Ti hanno mai detto che sei... sexy?" -mi chiese, io sorrisi.

"Mmm..." -mugolai, poco prima di baciarlo.
La sua mano scivolò sul mio sedere e lo strinse; questa mossa mi fece avvicinare ancora di più a lui, adesso eravamo appiccicati l'uno con l'altra.

Il professore della porta accantoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora