capitolo 26

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POV'S MARINETTE
«cosa fai di buono?» la voce di Adrien, alle mie spalle, mi fa sussultare e mi avvolge la vita da dietro posando il volto sulla mia spalla.
Emetto una piccola risatina e afferro la Nutella dalla credenza poco distante da me. Immergo il coltello all'interno del dolce barattolo spalmandone in abbondanza su una fetta di pane.
«non lo vedi?» chiedo retoricamente. Mi fa voltare tra le sue braccia costringendomi a guardarlo negli occhi ritrovandoci con i volti a poca distanza l'uno dall'altro, sorrido e avvicino la fetta al suo volto passandola al di sotto le sue narici lasciandogli assaporare l'inebriante profumo di cioccolato.
«sai? Non credo questa ti faccia molto bene, penso dovresti lasciarla a me» afferma divertito con sguardo innocente ed alzo gli occhi al cielo.
«ti piacerebbe» affermo semplicemente portando la fetta di pane alle mie labbra e addentandone una fetta.
«di sicuro non mi dispiacerebbe» afferma con un sorrisetto stampato sul volto, mi avvicino alle sue labbra depositando su di esse un semplice e casto bacio.
Adrien chiude gli occhi e mugugna leggermente « credo non ci sia niente di più buono di un bacio al sapore di cioccolato» afferma divertito e mi scappa una risata, è sempre il solito.
«forse il cioccolato stesso, non credi?» riprendo ironicamente sorridendo sotto i baffi ed emette una piccola smorfia contrariata scuotendo di poco il capo. «questo è perché non hai provato uno dei tuoi baci, fidati, non c'è niente di meglio» alza le sopracciglia cercando di essere convincente e scoppio a ridere.
«forse, qualcosa c'è» affermo e sorride «ah si? Cosa?» regge il gioco e poso le mie labbra sulle sue « i tuoi baci» riprendo soddisfatta e continua a fissarmi senza battere ciglio
«ah si?» chiede seducente e annuisco semplicemente lasciando trasparire sul mio volto un sorriso sincero. Avvicino il mio volto al suo lasciando scontrare i nostri nasi e avanza maggiormente verso le mie labbra
«Immagino tu ne voglia altri allora» evidenzia divertito con voce roca scendendo sul mio collo.
«magari si, magari no» resto sul vago e addento nuovamente la fetta di pane
Gli volto nuovamente le spalle e sorrido divertita, so perfettamente quanto odi essere lasciato sulle spine, nonostante lui sappia bene quale sia la vera risposta.
Poso la fetta di pane nel piatto e afferro il coltello, ancora cosparso di Nutella, tra le mani e lo porto alle labbra leccandone la punta.
«scommetto che quel coltello non è l'unica cosa che vorresti avere tra le labbra in questo momento» sussurra suadente al lobo del mio orecchio , alludendo a pensieri poco casti, stringendomi da dietro. Arrossisco improvvisamente e poso il coltello sulla penisola della cucina.
«Adrien!» lo riprendo imbarazzata comprendo il volto con le mani senza voltarmi nella sua direzione e ride di gusto scontrando il suo addome, invaso dagli spasmi, contro il mio dorso.
Affondo, di nascosto, un dito nel barattolo della Nutella sporcandolo completamente e mi lascio guidare dalle due braccia che mi riportano nuovamente contro il suo volto. Sorrido innocentemente e si avvicina al mio volto.
«non così in fretta» lo riprendo divertita allontanando le sue labbra dalle mie, mi osserva confuso e deposito un piccolo bacio sulla sua guancia sinistra distraendolo da ogni pensiero, prima di imbrattargli il volto di cioccolato e sentirlo lamentarsi.
«oh no, questo non dovevi farlo piccola peste» mi scruta seducente con un sorrisetto divertito e mi mordo il labbro per evitare di scoppiare a ridere sotto i suoi occhi.
Avanza maggiormente verso di me bloccandomi contro il mobile in cucina, impedendomi ogni via di fuga.
«non giocare con me Lady» sussurra seducente sul mio collo scendendo pian piano verso il basso. Posa le mani ai miei lati circondandolo il busto e ritorna, a dir poco famelico, con le labbra nell'incavo del mio collo, stuzzicandolo leggermente con piccoli baci e vari morsetti.
Inarco il collo lasciandomi maggior spazio per muoversi, come desidera, sulla mia pelle. Ansimo leggermente al freddo contatto delle sue mani contro il mio addome e solleva di poco la mia maglietta.
Scende pian piano verso il basso facendosi largo tra i miei jeans infiltrandosi completamente all'interno di esso massaggiando, attraverso la stoffa dell'intimo, la mia femminilità, facendomi perdere completamente la testa.
«Adrien!» urlo, colta di sorpresa, non appena il freddo e appiccicoso contatto della Nutella entra con la mia pelle. Adrien scoppia a ridere e lo guardo torvo incrociando le braccia al petto.
«ma dico, come ti salta in mente?» lo riprendo infastidita indicando il danno. Sfilo la maglietta evitando di sporcarla ulteriormente e mi osserva divertito con un leggero velo di lussuria nel suo sguardo.
Mi libero dalla sua presa e mi allontano da lui, diretta verso la mia stanza alla ricerca di qualche indumento pulito da indossare subito dopo una rinfrescante doccia.
Mi interrompe afferrandomi per un braccio e l'osservo confusa.
«dove pensi di andare?» chiede e ondeggia ripetutamente l'indice, in senso negativo, dinanzi al mio sguardo
«a farmi una doccia?» chiedo retoricamente e visibilmente scocciata
«questa è la mia vendetta, la tua punizione. Devi accettarla.» sussurra avvicinandosi nuovamente a me, conducendomi nuovamente contro la parete, stretta tra le sue braccia.
«consideralo un piccolo giochetto erotico, perché no?»
«e-eh?» balbetto impacciata e lo vedo abbassarsi sul mio ventre e leccare il cioccolato cosparso sulla mia pelle. Arrossisco ancora una volta a quella visione, cosa diavolo gli prende oggi? Non sembra lui, non che non mi piaccia. Diamine se non è terribilmente attraente ed eccitante.
«sicuro di sentirti Bene?» chiedo accertandomene e annuisce semplicemente
«mai stato meglio» afferma e l'osservo immobile
« che c'è di male a volersi divertire un po' con la ragazza che si ama? perché io ti amo, e lo sai benissimo.»
«non devi dubitarne mai» sorrido fiondandomi sulle sue labbra e mi stringe a se accarezzando i miei capelli e avvolgendomi saldamente contro il suo petto.
Carezza la mia guancia e mi sorride teneramente depositando un bacio sulla mia fronte posando poi sopra di essa la sua. Afferra, dalle mie spalle, un tovagliolo ripulendo il mio addome dalla Nutella avanzata e lo posa sul mobile fiondandomi nuovamente sulle mie labbra.
«stasera ritornerà Felix, non è così?» chiedo tra un affanno e l'altro e annuisce
«lo so che ti dispiace, ammettilo su» mi provoca sorridendomi maliziosamente e alzo gli occhi al cielo
«e perché mai?» chiedi allontanandomi dalle sue labbra e sorride sghembo
« perché non avremo più i pomeriggi liberi, come questo» afferma e una risatina sfora dalle sue labbra
«ma smettila»
«sta zitto e baciami» riprendo catapultandomi sulle sue morbide labbra rosee zittendolo all' istante.
Scende lentamente verso il basso e afferra saldamente le mie natiche stringendole tra le sue mani, un piccolo gemito sfugge dalle mie labbra non appena mi solleva lasciandomi incrociare le gambe intorno al suo busto conducendomi dolcemente verso il divano in salotto.
Mi posa lievemente continuando a lambire il mio corpo, carezza il mio ventre ed ansimo piano.
Posa una mano sul mio seno passando attraversa la stoffa e chiudo gli occhi inarcando la schiena avvicinando maggiormente il mio petto nella sua direzione. Sfila con estrema abilità il reggiseno dal mio petto lasciandomi scoperta dinanzi la vista, li carezza dolcemente e ne stringe uno tra le mani lasciando sfuggire, dalle mie labbra, un gemito incontrollato. Stuzzica i capezzoli sino ad irrigidirli e ci passa su la lingua con dei piccoli movimenti circolari. Alza il capo e si prende del tempo per osservarmi, l'osservo a mia volta senza distogliere i nostri sguardi, mi perdo a guardarlo e ogni attimo, trascorso al suo fianco, sembra il migliore della mia vita.
Cattura nuovamente le mie labbra in un languido bacio scendendo con le mani verso il basso cogliendomi di sorpresa. Oltrepassa le barriere raggiungendo direttamente la mia intimità, e non appena la sua mano inizia a muoversi dei mugolii abbandonano le mie labbra lasciandomi andare completamente al piacere.
Abbassa il capo passando la lingua sul mio mento, scorre maggiormente verso il basso attraversando la mandibola e proseguendo verso il petto, continua a scendere senza permesso marchiando il mio corpo con una languida scia di saliva fino a raggiungere il basso ventre e interrompere il suo percorso.
Slaccia il bottone degli short lasciandoli scorrere piano per tutta la mia lunghezza soffermandosi sul punto del mio piacere. Stuzzica leggermente le labbra ormai bagnate armeggiando sul punto sensibile della mia intimità.
Passa una mano sulla stoffa delle mutande facendo lieve pressione sulla mia entrata, gemo maggiormente inarcando la schiena e aumentandone il piacere, inducendolo a continuare. Sfila anche il mio ultimo indumento, ormai bagnato dai miei umori, denudandomi completamente. Anche lui fa lo stesso, sfilando la maglia e restando a torso nudi, rimuove anche i jeans restando con dei semplici boxer a nascondere la sua erezione ormai pulsante.
Torna nuovamente con il volto all'interno della coscia sferrando nuovamente la sua lingua contro la mia intimità ormai scoperta, lecca insistentemente provocandomi un enorme piacere e penetra, con la lingua, verso la mia enrata provocando un gemito più intenso dei precedenti. Un calore sovrasta il mio libro, ormai al culmine del piacere, ormai raggiunto e il corpo fremente di irrefrenabili spasmi. Ansimo maggiormente respirando con affanno mentre vedo Adrien fondare all'altezza del mio volto rapendo nuovamente le mie labbra in un frenetico bacio esplosivo di entusiasmo e passione. Lascia scontrare insistentemente la sua intimità contro la mia, esaltanto la passione e l'eccitazione già presente, decidendosi infine di fare la sua mossa penetrando al mio interno, accedendo al mio corpo.
Aumenta le spinte e con essa anche i gemiti di entrambi che si diffondono in queste silenziose mura profanate dalle nostre sole voci, sino a raggiungere l'apice, invadendo i nostri corpi da spasmi di un orgasmo e puro piacere, collassando, ormai esausti, avvolgendo le nostre pelli, stringendoci in ognuno nelle braccia dell'altra.
POV'S MARINETTE
«Adrien, devo andare a fare una doccia, alzati per favore» affermo in una piccola risatina posando un dolce bacio tra i suoi canditi capelli.
«ti accompagno?» chiede con sguardo innocente sorridendo sotto i baffi. Alzo gli occhi al cielo e annuisco acconsentendo alla sua proposta
«dici sul serio? Non mi stai prendendo in giro, vero?» chiede euforico e sorride come un bambino, mi strappa un sorriso e gli schiaffeggio, piano la fronte.
«tanto cos'ho da perdere?» chiedo divertita e mi guarda malizioso
«ti direi i vestiti, ma in questo momento non hai neanche quelli, quindi, niente.» ride accarezzandomi la guancia dolcemente
« appunto, quindi andiamo» affermo e mi metto seduta sul divano, arruffo i capelli spostandoli dal viso, allungo le braccia verso l'alto stiracchiando i muscoli e mi alzo in piedi. Noto lo sguardo di Adrien posato sul mio corpo ed alzo gli occhi al cielo.
« cosa c'è?» chiede ingenuamente e incrocio le braccia al petto. Devo dire che stare così, in piedi... nuda davanti a lui è un po' imbarazzante, soprattutto se continua a fissarmi così.
«smettila di fissarmi» riprendo seria e sorride ampiamente
« come posso smettere di fissare la cosa più bella che ci sia?» afferma e arrossisco leggermente, scuoto Leggermente il capo e mi riprendo velocemente.
«basta non guardarla, troppo difficile?»
«non sai quanto» sorride teneramente guardandomi negli occhi e arrossisco nuovamente
«d-d'accordo, ma ora andiamo, prima che cambi idea» ribatto e si alza dal divano seguendomi a ruota.
«allora Marinette, hai due scelte» esordisce Adrien, ormai in bagno, all'improvviso annientando il silenzio.
«di che parli?» chiedo e sorride
«nella doccia, vuoi: lavarti, o fare il secondo round?» chiede alzando le sopracciglia divertito e ammiccando nella mia direzione. Ti pareva...
«lavarmi, Adrien, lavarmi.» ribatto per l'ennesima volta e alza le braccia in aria in segno di resa
«come vuoi tu» afferma semplicemente senza aggiungere altro
«stasera torna Felix, ho bisogno di farmi una doccia come si deve»
«proprio perché torna Felix lo chiedevo» afferma e sorride divertito
«guardare, ma non toccare» ribadisco per l'ultima volta e apro il cursore dell'acqua facendone scorrere il getto. Aspetto che l'acqua si riscaldi e nel frattempo afferro la boccetta dello shampoo e del bagno schiuma dal mobile.
Tocco leggermente il getto d'acqua con un dito, giro un po'il cursore ristabilizzando di poco il calore dell'acqua, fin troppo bollente, ed entro al suo interno, seguita da Adrien.
Mi guarda negli occhi sorridendo e ricambio il sorriso, mi lascio avvolgere dalle calde gocce d'acqua che si posano insistenti sulla mia pelle e chiudo gli occhi sentendo immediatamente il corpo di Adrien posarsi sul mio. Resto ferma e sorrido ricambiando l'abbraccio. Mi accosta delicatamente contro la parete e sussulto lievemente a causa del freddo contatto.  Si sofferma, per un breve istante, sulle mie labbra e riprende a guardami negli occhi. Resto immobile, senza dire una parola, assecondando quel silenzio che nessuno dei due intendeva spezzare. E so già come andrà a finire.
Adrien si avvicina lentamente al mio volto posando un tenero bacio sulle mie labbra, sorride, come un bambino, contro di esse, e come sempre, non riesco a fare a meno di abbandonandomi a lui. Non oppongo resistenza, e non lo allontano non riuscendo, semplicemente, a negare quel contatto quasi a me necessario.
Adrien si allontana lievemente dal mio corpo e afferra tra le mani la boccetta del bagnoschiuma e sorride divertito, chiude il cursore dell'acqua e una marea di brividi invadono il mio corpo, ormai infreddolito. Capovolge la bottiglia versandone sulla mano una quantità ridotta del contenuto e avvicina la sua mano alla mia pelle sfiorandola con delicatezza, come fosse la cosa più preziosa al mondo.
Scende verso il basso e cosparge la mia pancia con il freddo liquido all'aroma di frutti di bosco e trasalisco al contatto. Passa la sua mano su ogni centimetro del mio addome ed io l'osservo semplicemente muoversi con cautela, sentendo la sua mano carezzarmi dolcemente.
Sale nuovamente verso il seno carezzandolo dolcemente e strizzo gli occhi imbarazzata, incapace di guardarlo negli occhi.
Immagino il suo sorrisetto soddisfatto stampato sul volto e sorrido lievemente. Riapro gli occhi scoprendo così di aver completamente ragione, ma infondo me lo aspettavo, è così prevedibile.
Strizza nuovamente sulle le mani il contenuto del bagnoschiuma e questa volta scende verso il basso, carezza le mie gambe e raggiunge l'interno della coscia, carezzandomi l'inguine. Strizzo gli occhi e ansimo leggermente
«A-adrien» balbetto richiamando la sua attenzione. Non di nuovo, ero stata chiara al riguardo. Guardare, ma non toccare.
"Guardare ma non toccare" continuo a ripetermi nella mia mente per cadere nuovamente in tentazione, ma è estremamente difficile. Quando è davanti a me, non so come ci riesca, ma perdo totalmente il controllo.
Adrien non risponde, ignora il mio richiamo e resta in silenzio risalendo di poco la gamba raggiungendo e carezzando, così, la mia intimità.
«A-Adrien, n-no» cerco di ribattere ma interrompe la mia voce con le sue labbra sulle mie, chiudo gli occhi e come estasiata da quel tenero bacio, dimentico il resto, lasciandomi trasportare da mille emozioni.
Adrien avvicina i nostri corpi e lascia scontrare le nostre intimità, il mio cuore perde un battito, come ogni singola volta, ed inizia a battere all'impazzata.
«Ti amo Marinette» sussurra al mio orecchio e il mio corpo trema nuovamente, mi rivolge uno sguardo amabile fiondandosi nuovamente sulle mie labbra, circondo con le mie braccia il suo collo, affondando le mani contro la sua schiena. Si cala leggermente e divarica lievemente le mie gambe, sollevandole da terra e si lascia circondare da esse. Continuo a baciarlo mentre lo sento farsi strada al mio interno. Gemo lievemente e poso il capo nell'incavo della sue spalla tentando di nasconderlo, e lui gira il capo verso il mio intimandomi a rialzarlo. Faccio come dice e mi stampa un bacio. «shh, non devi vergognarti di niente.
Siamo solo io e te» afferma ed aumenta le spinte lasciandomi sfuggire un urletto sorpreso. Posa le sue labbra sulle mie e mi bacia vorace con evidente foga, aumenta le sue spinte e mi stringo contro di lui liberando, dalle mie labbra, vari gemiti incontrollabili.
Ormai al culmine raggiungo l'orgasmo. Adrien continua con le sue spinte, ormai anche lui, vicino al piacere e un'altra scarica, simile alla precedente, ma di lieve intensità minore si sprigiona al mio interno riscaldandomi il ventre. Adrien geme e lo sento ormai al culmine sentendo scorrere tra le mie calde pareti un liquido appagante che sembrava riempirmi. Sospiro esausta abbandonandomi tra le sue braccia.
«non posso farmi neanche una doccia per bene» affermo, scherzosamente tra gli affanni e deposito sulle sue labbra
«ammettilo, Marinette, meglio le docce a modo mio» ribatte scherzando a sua volta e una risatina avvolge le mie labbra. Non cambierà mai.
«sei sempre il solito» affermo divertita ed alzo gli occhi al cielo colpendolo debolmente con un buffetto sul naso «e assolutamente perfetto» riprendo con un dolce sorriso rubandogli un nuovo bacio a fior di labbra.

Miraculous- la Babysitter di mio fratelloWhere stories live. Discover now