capitolo 9

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POV'S MARINETTE

Mi dirigo in cucina per prepararmi una calda tazza di tè con il solo intento di rilassarmi e non pensare a nulla, nonostante io la vedi come una cosa troppo difficile se non impossibile. Come posso smettere di pensare ad Adrien? è un totale mistero, con lui tutto è un segreto, ogni volta che sono in sua compagnia mi sembra di dover risolvere un puzzle. Ecco cos'è, Adrien: è un puzzle distrutto, ogni pezzo è sottosopra e sono sicura che anche lui abbia perso la propria strada. Ha bisogno di qualcuno che riordini i suoi pezzi, e so che sembrerà stupido ed infantile, so che non tutto nella vita e rosa e fiori ma, in un certo qual modo continuo a pensarla così: niente è impossibile se hai al tuo fianco delle persone che ti vogliono bene. Sospiro amareggiata. Chiudo gli occhi poggiandomi delicatamente contro la dispensa, e stringo la tazza tra le mani e mi costringo ad abbandonare tutti i miei pensieri. Sorseggio a piccoli sorsi il mio tè bollente prima di posare la tazza sporca nella lavastoviglie. Un rumore improvviso si ode dal piano superiore, sussulto leggermente posando una mano sul petto, dopo un breve attimo di esitazione corro velocemente, con il cuore in gola, verso la stanza di Adrien. La porta è leggermente socchiusa decido per cui di dare una fugace sbirciata al suo interno prima di entrare. So per certo che finirebbe sicuramente per urlarmi contro tutti gli insulti del mondo se piombassi all'interno della sua stanza senza il suo permesso e per di più senza alcuna valida ragione.

Vedo Adrien accasciato in terra con la testa tra le mani. In terra non c'è nient'altro oltre a lui, il rumore di prima dev'essere stato causato senz'altro dalla sua caduta.

Resto immobile sulla soglia indecisa se entrare o meno, lo fisso mentre resta immobile, senza muoversi di alcun millimetro. Si alza improvvisamente da terra e lo vedo reggersi la testa tra le mani, barcolla a fatica e tira dei pugni sul muro.

<<Adrien fermati!>> urlo preoccupata raggiungendolo immediatamente riuscendo a fermare quella lunga serie di pugni. Le nocche sanguinano e lui si lascia nuovamente andare sul pavimento.

È sicuramente ubriaco.

Mi accomodo al suo fianco posando la sua testa sul mio addome stringendolo a me.

<<cos'è successo?>> Accarezzo, con una mano, i suoi capelli posando la mano destra sul retro della sua schiena, la muovo dolcemente sperando di tranquillizzarlo.

So che domani non ricorderà niente, so che tornerà ad essere un perfetto stronzo al quale tutto è dovuto e tornerà a trattarmi male con la semplice convinzione di quando lui sia migliore di me, so che sto solamente illudendo me stessa, lui non cambierà mai. Non importa, non ora, perché ora...lui ha bisogno di me.

<<sono un idiota>> biascica restando fermo tra le mie braccia

<<shh...non lo sei>>sussurro dolcemente cullandolo tra le mie braccia senza smettere di accarezzare i suoi canditi capelli dorati. Chiudo gli occhi vedendolo fare lo stesso e resto ferma sul pavimento con lui tra le braccia come un piccolo bimbo indifeso in cerca di protezione dalla propria mamma.

Ed ora che ci penso...che fine ha fatto sua madre?

Ci sono troppe cose che non so di Adrien e forse chissà...probabilmente non scoprirò mai, ma per ora va bene così.

<<devi stare lontana da me>> lo sento sussurrare e apro gli occhi di scatto. Si è addormentato.

Cosa intendeva? Stava sognando o diceva sul serio?

Sospiro esasperata cercando di non torturarmi ulteriormente e chiudo nuovamente gli occhi posando la schiena contro la sbarra del letto.

<<Non ti farà del male, te lo prometto>> sussurra nuovamente ed io cerco di ignorarlo sapendo per certo siano solamente deliri e parole insensate.

<<Non fai per me Marinette>> sgrano gli occhi non appena sento il mio nome fuoriuscire dalle sue labbra. Mi ritrovo i suoi occhi puntati nei miei e resto incatenata al suo sguardo, incapace di compiere un singolo movimento. Quei due suoi enormi occhi verdi magnetici continuano a fissarmi intensamente e solo ora noto la minima distanza del suo volto alle mie labbra. Credo di essere arrossita, è evidente. Distolgo lo sguardo incapace di sostenerlo e sento la sua mano scivolare delicatamente sulla guancia. Sussulto leggermente al suo tocco e alzo nuovamente lo sguardo verso di lui. Il cuore sembra scoppiarmi nel petto. Non sono abituata a tutto questo, non ho mai dovuto affrontare certe situazioni, Adrien è stato il mio primo bacio. Certo non è stato affatto come lo immaginavo ma la vita non è un film e le cose non vanno come vorremmo. In fondo non posso dire che non sia stato piacevole. Nonostante questo mi sento così confusa, non ho mai avuto un ragazzo, mai nessuno che fosse realmente interessato a me. Non dico di essere brutta ma so per certo di non essere il tipo di ragazza che ogni ragazzo spererebbe di trovare. Insomma, basta guardarmi. Sono un topo da biblioteca non una zoccola da discoteca.

E so per certo che mai, e dico mai, potrei interessare ad un tipo come Adrien. Mai, e ribadisco mai, Potrò interessarmi ad un tipo come lui, non fa per me. Non sono la sempliciotta di turno che cade ai piedi del bell'imbusto, ho bisogno di un ragazzo che sia realmente degno di me.

<<Adrien...>>sussurro guardando intensamente nei suoi occhi.

Quali sono le sue vere intenzioni? È ubriaco! Ed io sono solo un giocattolino per lui...

Chiudo gli occhi non appena lo vedo avvicinarsi maggiormente alle mie labbra, le sento posarsi delicatamente sulle mie in un dolce e languido contatto mentre fa scivolare la sua lingua tra le mie labbra prima di affondare, superficialmente, i suoi denti sul mio labbro inferiore. Un' enorme sciame di farfalle esplode nello stomaco e un scarica di brividi pervade la schiena, una sensazione strana ma piacevole.

Perché mi bacia se non faccio per lui? Perché dice una cosa ma puntualmente ne fa un'altra continuando ad illudere le mie speranze?

__

Apro leggermente gli occhi sentendomi avvolta dal calore di due morbide braccia, mi stringe forte a se e il suo inconfondibile profumo invade le mie narici. Sbatto le palpebre completamente assonnata prima di richiuderle completamente senza farmi domande.

Mi posa dolcemente sul letto e riesco ad aprire a malapena gli occhi per vedere Adrien voltarmi le spalle e allontanarsi pian piano dirigendosi all'uscita della stanza.

<<che ore sono? Dove stai andando?>> borbotto a fil di voce assonnata senza guardarlo negli occhi prima di richiuderli e sentire che tutto intorno a me stava scomparendo, suoni ed immagini, non c'era nient'altro se non buio.

<<scusa, è stato uno sbaglio. Un enorme sbaglio, e lo sai anche tu>> sono le uniche parole che riesco a recepire prima di piombare nuovamente in un sonno profondo. La voce di Adrien s'infiltrava nella mente e quelle dure parole hanno perforato il mio cuore.

Apro gli occhi leggermente disorientata, non so quanto tempo sia passato e quanto io abbia dormito di preciso, ricordo solo l'avvenuto: ho accorso Adrien quando si trovava in terra in preda ad una sbronza, l'ho accudito, l'ho tranquillizzato, ha detto che non faccio per lui e ancora non capisco a cosa si riferiscano di preciso quelle parole. Era ubriaco o sapeva bene ciò che diceva? Non lo so, so solo che si sta divertendo a giocare con i miei sentimenti e questo non lo sopporto. Mi ha baciata e ha detto che è stato solo un errore, ricordo ancora quelle parole che hanno invaso la mia mente prima di crollare e che mi hanno, ancora una volta, illusa. E mi sento ogni volta più scema.

Odio il suo comportamento,odio i suoi modi di fare, odio il modo in cui si diverte a far soffrire gli altri, a prenderli in giro per poi tornar a far finta che niente sia successo,odio il suo menefreghismo, odio il suo ghigno di sufficienza costantemente stampato sul suo volto, odio il modo in cui scruta la gente dall'alto verso il basso mostrandosi superiore, odio tutto di lui e ancor di più il fatto che io stia iniziando a provare qualcosa di forte nei suoi confronti e non posso perdonarmelo, non posso perdonare il mio cuore per battere all'impazzata in sua presenza, non posso perdonarlo di aver lasciato che entrasse al suo interno,non posso. Perché io lo odio, odio Adrien agreste, e lo odio perché, ora come ora, è l'unica cosa di cui ho bisogno per andare avanti, e non lo sopporto perché so che è così ma vorrei che non lo fosse. Non mi lascerò manovrare da Adrien, non lascerò che sia lui la mia unica ancora di salvezza

Miraculous- la Babysitter di mio fratelloWhere stories live. Discover now