capitolo 8

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POVS'ADRIEN

Il cellulare squilla risvegliandomi di soprassalto. Che odio, non c'è modo migliore di iniziare la giornata. Alzo gli occhi al cielo prima di sfregarli un po', ancora assonato e afferrare il cellulare tra le mani. Sblocco lo schermo e chiudo per alcuni secondi gli occhi, accecato dalla luminosità dello display. Gli riapro lentamente e poso lo sguardo sull'orario.

Sgrano gli occhi, sono solo le 6:42, chi è che l'idiota che mi chiama a quest'ora?

Scorro tra i contatti in rubrica, 5 chiamate perse e un messaggio da parte di Luka.

-so che non ti piace essere svegliato presto la mattina, ma credimi, è urgente. Raggiungimi al parco vicino casa tua, ti devo parlare-

Dev'essere impazzito, non c'è altra spiegazione.

Mi alzo contro voglia sedendomi sul letto, ancora stanco e con la minima intenzione di alzarmi, e resto immobile a fissare un punto indefinito del pavimento. Sbadiglio lievemente e finalmente decido di alzarmi, spero solo che Luka non sia mezzo ubriaco e che non ne abbia combinata una delle sue. Non ho per niente voglia di prendermi le responsabilità delle sue azioni, non ora.

Mi vesto velocemente con i vestiti del giorno precedente posati sulla scrivania ed esco dalla stanza. Passo dinanzi la porta di marinette, lievemente socchiusa, e decido di aprirla leggermente. Dorme beatamente stringendo a se le coperte, ha le labbra socchiuse e un'espressione angelica. Sorrido a quella visione così tenera che mi riscalda il cuore prima di scendere le scale e dirigermi verso il parco dove sicuramente Luka mi starà già aspettando

__

<<cosa c'è?>> chiedo impassibile ritrovandomi dinanzi il suo sguardo frustato

Ho un brutto presentimento. Luka è un ragazzo sempre allegro e spensierato, sono poche le volte in cui lo visto realmente preoccupato per qualcosa, di solito è più il tipo da "vivi e lascia vivere" non bada al giudizio della gente e preferisce fare sempre e comunque di testa sua che sia o meno una cosa giusta o sbagliata.

Il suo sguardo non premette nulla di buono ed ora anch'io inizio a preoccuparmi. Dev'essere per forza successo qualcosa.

Sposta il suo sguardo dritto nel mio, serra le labbra e chiude gli occhi per alcuni secondi prima di abbassare lo sguardo verso il suolo. Seguo il suo sguardo notando i suoi pugni stretti, è frustrante vederlo in questo modo e non sentirlo parlare, qualcosa è successo, ormai è evidente. Che si sbrighi a parlare o perderò la pazienza.

<<allora? Luka, cos'è successo?>> chiedo- incitandolo a parlare- avvicinandomi maggiormente a lui, poso una mano sulla sua spalla e lo sento irrigidirsi, è davvero teso.

<<stai attento Adrien>> afferma a denti stretti ed io lo osservo confuso, a cosa dovrei star attento?

<<lui è tornato>>

Sgrano gli occhi e serro la mascella, capisco immediatamente a chi Luka si sta riferendo e se ha ragione temo non succederà nulla di buono. Se è davvero qui, è qui per me, e sicuramente c'è una cosa che cerca, che starà aspettando ormai da anni, è la vendetta.

<<sei sicuro?>> chiedo a denti stretti e Luka annuisce

<<come? come lo hai saputo?>> chiedo con indifferenza, stringo i pugni e alzo il volto.

<<ha postato questa>> afferma sbloccando lo schermo del suo cellulare, lo afferro tra le mani per osservare la fotografia che è presente sul display.

Una semplice foto della tour Eiffel e una citazione scritta in fondo al post.

-Il rischio di andarsene è che quando decidi di tornare, magari trovi chi si è abituato alla tua assenza. -

Miraculous- la Babysitter di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora