7.

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Come aveva sospettato, la doccia con Law era stata una delle cose più imbarazzanti che gli fosse mai successa, non tanto per il fatto che fossero entrambi nudi e a meno di cinque centimetri l'uno dall'altro, e neanche per il fatto che l'occhio continuasse a cadergli su tuutto quel ben di Dio che aveva davanti, no decisamente no, quella non era minimamente la cosa più imbarazzante.
La cosa peggiore era l'altro che aveva preso a lavarlo con la propria spugna, accarezzandogli il corpo dolcemente, facendo attenzione a insaponare ogni parte del suo corpo, massaggiandolo e baciandolo man mano che finiva il lavoro.
Senza contare il comportamento che aveva, cosi tranquillo da metterlo ancora di più nel panico, come se tutto quello fosse normale, come se lo facessero da sempre, come se le rinnovate erezioni non fossero un problema.
Invece lo erano e il giovane Omega, fece di tutto per evitare di abbassare troppo lo sguardo, anche quando l'Alpha scese, un po' troppo, a insaponargli i polpacci.

Dieci minuti dopo erano entrambi fuori dalla doccia, asciutti e vestiti, pronti per andare al cinema.
«Ti và di andare a piedi?
Tanto è qui vicino» chiese il maggiore infilandosi gli stivaletti scamosciati, Steve amava quelle scarpe, infatti ne aveva un paio da quasi cinque anni, ricordava ancora la felicità che aveva provato quando le aveva indossate per la prima volta.
«Che ne dici pupo?» chiese nuovamente, riportando alla realtà il giovane ragazzo che mise da parte quei pensieri, segnandosi mentalmente che in caso di "silenzio imbarazzante" aveva un argomento da tirare fuori.
«Oh sì, va benissimo, adoro camminare» rispose pronto per uscire.
I due ragazzi si misero subito in marcia per paura di arrivare tardi, Law prese il più giovane dalla vita, circodandolo con il suo braccio, beccandosi un'occhiataccia dalla ragazza della reception.



Dopo circa tre ore i ragazzi erano finalmente fuori dal cinema, il film era stato un totale disastro e infatti erano rimasti entrambi delusi.
«Se l'avessi saputo prima non avrei mai comprato quei biglietti, li ho pure presi prima per paura che finissero» disse Steve passandosi una mano in faccia.
«Dai non è stato male» rispose Law con un sorriso gentile, nel vano tentativo di calmarlo.
«Non è stato male? E' stata la cosa peggiore che abbia mai visto in tutta la mia vita, ma dovevo immaginarlo, già lo scorso film era stato un "mmbeh carino"» continuò l'altro vedendo sfumare i migliori anni della sua infanzia.
«Dai non fare così» continuò l'altro avvicinandosi al ragazzo, troppo intento a gesticolare e camminare verso l'hotel per notarlo.
«Hai ragione, in fondo hanno solo rovinato una delle trilogie più belle di sempre!
Che sarà mai aver stuprato una delle specie di dinosauri più conosciuti dell'intero pianeta, fossi stato in quel T-rex, gli avrei fatto causa» continuò lui imperterrito e logorroico.
«A proposito, ti chiedo scusa per averti obbligato a vedere quella brutta sotto specie di sequel di "Jurassic Park"» disse abbassando la voce, nutriva tante speranze dal trailer e invece era tutta fuffa.
«Naah tranquillo, possiamo pur sempre recuperare la serata, se vuoi» disse Law ammiccando maliziosamente, facendo avvampare il giovane ragazzo.
«Che ne dici di una bella pizza quindi?
Non abbiamo ancora cenato» fece notare poi.
«Ahh si certo la cena...» rispose ridacchiando in modo nervoso, stava per fare davvero una brutta figura.
«...ma è quasi l'una e mezza, chi vuoi che ci sia di aperto a quest'ora, di mercoledì?» fece il ragazzo, spalancando le braccia sull'ultima parola, per enfatizzare il tutto.
«Mmmh mi sa che hai ragione» fece il maggiore toccandosi il mento, intento a pensare a una soluzione.
«Aspetta, provo a chidere a Siri» disse estraendo il cellulare per farsi aiutare dal suo assistente elettronico preferito, ma anche quello aveva dato risposta negativa.
«Va be dai, io non ho fame...» disse un po' rassegnato il maggiore
«...beh non di cibo comunque» concluse e sta volta l'Omega non se l'era immaginato, quell'Alpha aveva appena fatto un'allusione sessuale e lo strano scintillio rosso nei suoi occhi ne era la conferma.
Facendo finta di non aver sentito, il ragazzo continuò a camminare verso l'hotel, non potendo fare a meno di pensare a quello che lo aspettava una volta arrivato in stanza, cosa che gli procurò non poco disagio nel camminare.
Sapeva di star emanando eccitazione e ferormoni, stava per arrivargli il calore, se n'era accorto già da un paio di giorni e da un paio di ore se n'erano accorti anche tutti quelli che gli stavano intorno, gli occhi rossi da Alpha di poco fa ne erano la prova.
Non voleva che la sua prima volta con quel ragazzo fosse dettata da un istinto che andava oltre il loro controllo, però non poteva negare che l'idea di essere preso da quel ragazzo  in quel modo così rude e pieno di passione lo stuzzicava non poco.
Cercando di reprimere quel pensiero, accellerò il passo, arrivando così in camera per primo, entrando e chiudendosi in bagno prima ancora che l'altro potesse entrare in camera.
«Tutto ok?» fece Law levandosi le scarpe per stare un po' più comodo.
«Senti devo parlarti» disse Steve uscendo dal bagno con passo sicuro, trovandosi poi inspiegabilmente sul letto, con i polsi bloccati sopra la testa da una sola mano dell'altro e con la bocca dell'Alpha intenta a leccargli e mordegli il collo, mentre con la mano libera accarezzava la coscia del minore che gli avvolgeva la vita.
Tutta l'eccitazione che aveva provato a nascondere durante il film e dopo, stava adesso uscendo allo scoperto.
L'Omega non riusciva a fare niente se non ansimare e gemere, sotto il tocco delicato ma deciso del più grande, sapeva che era conscio di quello che stava facendo, era troppo controllato e dolce per essere sotto l'effetto dei feromoni, inoltre il calore gli sarebbe venuto solo dopo due giorni, per il momento era davvero troppo debole per far perdere il senno a qualcuno.
Nel giro di pochi minuti entrambi erano nudi, l'Alpha fra le gambe del più giovane, sempre con i polsi ben saldi nella mano e l'Omega sempre con le gambe oscenamente aperte a circondargli la vita, l'erezioni continuavano a scontrarsi, scambiandosi piccole scosse di piacere e liquido pre-seminale.
«Ho tutto lo stomaco bagnato a causa tua» scherzò il maggiore, toccandosi la pancia con due dita per poi farle vedere al ragazzo sotto di lui.
«Sc-scusa, è che sono molto eccitato» balbettò il minore visibilmente imbarazzato.
«Non ho detto che è una brutta cosa, anzi» rispose l'Alpha portandosi poi alla bocca le due dita, assaporando l'altro.
Cosa che gli mandò letteralmente il cervello in tilt, già quel ragazzo era stra-eccitante di suo, se faceva queste cose era davvero la sua fine.
Poi il maggiore, non contento della tortura nei confronti del più piccolo, si avvicinò alle labbra del ragazzo, baciandolo con una lentezza disarmante e facendogli sentire il proprio sapore.
No ok, QUELLA era davvero la fine per il ragazzo.
Subito dopo scese giù, baciando e leccando tutto quello che trovava lungo il suo passaggio, soffermandosi infine sull'erezione che prese istantaneamente in bocca, facendola sparire fra le sue labbra e causando una scossa di piacere talmente forte all'altro che fu costretto a tappargli la bocca con una mano per evitare che svegliasse l'intero hotel.
Continuò a fare quello che stava facendo per diversi minuti, stimolando i capezzoli dell'altro mentre con le labbra lo masturbava.
L'Omega era sicuro che se avesse continuato in quel modo, non sarebbe durato più di tanto e quindi decise di prendere in mano la situazione, anche per riuscire a darsi un attimo di pausa e riprendersi da tutto ciò.
Infatti nel giro di pochi secondi la situazione si era invertita, Steve era sopra Law, che lo torturava baciandolo e leccandolo in prossimità di tutte le zone che lo facevano gemere e ansimare di più, proprio mentre gli lasciava un succhiotto nell'interno coscia, il ragazzo si rese conto di star davvero esagerando, non lo aveva toccato nemmeno una volta, aveva fatto attenzione a non sfiorarlo neanche per sbaglio e sapeva anche che se avesse continuato a provocarlo, avrebbe rischiato di farsi prendere senza alcuna preparazione o dolcezza.
Piano si avvicinò all'enorme erezione del maggiore, aveva già visto che era grande, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato cosi difficile prenderla tutta in bocca.
L'altro gemette forte a quel contatto, finalmente stava ricevendo un po' di sollievo e di istinto iniziò a muoversi verso quelle labbra così accoglienti e calde che lo stavano facendo stare così bene.
Piano piano quel movimento divenne sempre più forte finchè, di fatto, non iniziò a scopargli la bocca con foga.
«Dammi un attimo» disse l'Omega dopo un paio di minuti, prendendo a respirare a fatica e asciugandosi la bocca con il braccio.
«Ti andrebbe di andare oltre? So che ti avevo promesso una cosa, però tu sei fantastico e non credo di poter resisterti.
Ovviamente solo se vuoi, quello che ho detto in macchina era vero, non farò niente che tu non voglia» disse vedendo il cambio di espressione dell'altro.
«Volevo parlarti proprio di questo poco fa, prima che mi sbattessi sul letto come un tappeto persiano impolverato» disse incrociando le braccia al petto e guardandolo con un sopracciglio alzato.
«Beh, quello che volevo dirti è che...  questa è la mia prima volta» disse arrossendo.
«Ma come è possibile...  e quel Beta con cui sei stato per due anni?» chiese perplesso.
«Ecco...  era lui il passivo, ho cercato di dirtelo per tutta la sera. Io sono attivo...» disse Steve, preoccupato per la reazione del più grande.
«E per il calore come facevi?» chiese Law, cercando di capire il più possibile.
«Inizialmente ho provato a fargli fare l'attivo, durante il mio calore ma la cosa non piaceva a nessuno dei due e cosi optai per dei soppressori, così facendo non ho più dovuto fare il passivo» rispose il minore con sguardo basso, sentendosi in colpa per non averglielo detto fin dal principio.
«Bene, ho capito...» disse serio e pronto per alzarsi.
«...allora facciamo cosi, ti va se facciamo una volta l'uno?» chiese alzandosi in direzione del comodino.
«Co-cosa?» chiese perplesso il più piccolo, non aveva capito bene, ne era più che sicuro, nessun Alpha si sarebbe mai fatto sottomettere in quel modo da un Omega, a maggior ragione se i due non erano neanche legati.
«Quello che dico è di fare un po' l'uno, sai una volta io e una tu. Ma solo se vuoi ovviamente» spiegò l'Alpha un po' in imbarazzo, era sicuro di quello che stava dicendo, però l'idea di fare il passivo lo spaventava e non poco.
«L' unica cosa che ti chiedo è di far fare l'attivo a me oggi, ho davvero troppa voglia di farti mio e quel profumo che emani mi suggerisce che tu non prenda più i soppressori, prometto che non ti farò sentire niente e inoltre potrai fermarmi in qualsiasi momento» propose in fine prendendo lubrificante e preservativi dal cassetto.
«Me li sono fatti mettere qui durante il film e non guardarmi in quel modo, qualche ora fa mi stavi praticamente violentando, se quello non era un segnale che volevi farlo, non so cosa lo fosse» disse evidenziando l'ovvio e facendo alzare gli occhi al cielo all'altro.
«Allora? Che ne pensi? Vuoi provare?» chiese dolcemente guardandolo dritto negli occhi verdi, facendolo stare incredibilmente bene e al sicuro.
«Va bene, ma non ci sarà bisogno di quelli» disse indicando i preservativi.
«In realtà io dono il sangue, quindi sono più che sano, li ho presi per far stare sicuro te» disse l'Alpha.
«No, serio? Anche io dono il sangue» disse scoppiando a ridere, quei due potevano davvero essere gemelli per quante cose in comune avevano.
«Benissimo allora, odio dover mettere il preservativo e vorrei sentirti il più possibile» disse guardandolo di nuovo negli occhi e facendolo arrossire.
«Coricati» gli disse, seguendolo a gattoni e baciandolo dolcemente.
«Aspetta metti questi dietro le schiena» gli disse passandogli i cuscini per evitare che sbattesse sulla testiera del letto contro cui si era poggiato.
«Adesso rilassati e non pensare a niente, concentrati su qualcosa che ti piace piuttosto» disse iniziando a massaggiare la sua apertura con dosi generose di lubrificante.
In tutta risposta il ragazzo si concentrò sul calore che emanava l'altro, pensando che in realtà lui voleva fare il passivo con quel ragazzo dalla prima volta che l'aveva visto, solo che non voleva ammetterlo.
Quei pensieri vennero infranti dal primo dito che entrava in lui, dandogli tanto fastidio ma anche tanto piacere, poco dopo ecco il secondo dito che non fu poi così doloroso come lo ricordava.
Nel giro di pochissimo tempo il ragazzo si abituò a quei corpi estranei, complice la dolcezza dell'Alpha e anche il fatto che il maggiore glielo stava prendendo in bocca per non fargli sentire il dolore mentre lo penetrava.
«Credo di essere pronto» disse non proprio sicuro.
«Sicuro?» chiese il maggiore un po' preoccupato.
«Per niente ma sbrigati, prima che cambi idea» rispose il ragazzo chiudendo gli occhi e aspettando che l'altro entrasse.
Cosa che non successe, al contrario il maggiore si stava avvicinando alle sue labbra, coricandosi sul suo petto e unendo i loro odori.
Baciandolo forte e con molta passione iniziò a spingere piano verso di lui.
Poi si fermò un attimo e staccandosi dalle sue labbra calde lo guardò dritto negli occhi.
«Senti devo dirti una cosa, so che siamo usciti solo due volte ma...  tu mi piaci» confessò l'Alpha con le guance un po' rosse.
«A-anche tu» rispose l'Omega ancora più rosso dell'altro, ansimando per la forte sensazione di piacere che gli stava procurando il membro dell'altro ormai vicino alla sua prostata.

Abituato al dolore, il minore incoraggiò l'altro, era pronto per continuare e l'Alpha se ne accorse subito, iniziando a muoversi lentamente.
Prima molto lentamente e con molta dolcezza, poi piano piano sempre più forte, poggiando le mani sulle clavicole del ragazzo e usandole come ancore per portarselo più vicino a ogni affondo.
Dando così il via a una sinfonia di ansimi e gemiti degni di un Alpha che fa l'amore con il proprio Omega.

Sinfonia che Law si preoccupò subito di zittire con le proprie labbra, perché sentirlo gemere in quel modo lo avrebbe mandato al manicomio e non era ancora il momento, voleva che quel momento durasse ancora per molto, davvero molto.

«Ti va-va di ca-cambiare posi-sizione?» chiese il maggiore continuando a muoversi dentro il suo amante.
Non servì una vera e propria risposta, semplicemente perché quella non era una vera e propria domanda.
Così, uscendo dal corpo dell'Omega, l'Alpha lo fece mettere coricato di lato, con le gambe leggermente divaricate, posizionandosi dietro di lui, facendo combaciare perfettamente il suo petto con la schiena dell'altro rendendosi conto di non essergli mai stato così vicino prima di allora.
Poi lo penetrò nuovamente, con un po' più di vigore sta volta.
Quello unito ai numerosi baci sul collo, fece quasi urlare di piacere il minore, che tenendo gli occhi chiusi, ormai stava perdendo ogni contatto con la realtà, non aveva mai provato quel tipo di piacere.
Quella reazione fece sorridere il maggiore, conscio di star facendo un buon lavoro, e a malincuore gli tappò di nuovo la bocca con il braccio che aveva fatto passare da sotto il suo collo, mentre con l'altra lo masturbava, usando quel punto anche come leva per spingersi più forte dentro di lui.

Continuarono in quel modo per molto tempo, tanto da ridurre i due poveri ragazzi a due pozze di sudore, Law sembrava un toro instancabile e Steve ormai si era rassegnato all'idea di essere nato per fare il passivo, quantomeno con quell'Alpha.
«La-Law?» balbettò scosso dai colpi che stava ricevendo dritto sulla prostata.
«Non c'è la faccio più...  ti prego vieni, sono esausto» lo implorò l'Omega, era pur sempre la sua prima volta e l'altro lo stava ormai penetrando in quella posizione da quasi un'ora, senza dar segno di stanchezza o di voler concludere.
«O-ok» ringhiò l'altro, aumentando le spinte e concentrandosi al massimo per dare piacere anche all'altro con la mano libera.
Poco tempo e vennero entrambi con un ringhio basso, ansimando e gemendo forte, l'Alpha dentro l'Omega, e l'Omega sulla mano dell'Alpha, beh sulla mano, sul proprio petto, sulle lenzuola e sul cuscino.
«Wow...  aspetta ma cos...» disse il minore sentendo una crescente pressione dentro di se.
Il nodo del maggiore stava crescendo molto velocemente, bloccando ogni possibilità di separasi e premendo forte sulla sua ormai stimolata prostata.
«Oddio scusa... è la prima volta che succede, scusa... non so neanche come sia possibile» disse imbarazzato, sentendo il forte impulso di morderlo.
«Ma no, tranquillo...» rispose l'altro arrossendo un po', non aveva mai avuto un nodo con nessuno e sapeva che era una cosa che succedeva solo tra una coppia legata.

Entrambi ebbero un moto di eccitazione che li spinse a cercarsi nuovamente e con la scusa di qualche coccola, occuparono il tempo che li teneva uniti per via del nodo.
L'Alpha iniziò a mordere e succhiare quel bel collo candido e così profumato, alleviando un po' l'istinto di farlo suo mordendolo.
L'Omega si lasciava toccare ovunque e si godeva tutte quelle sensazioni che continuavano a farlo stare così bene.

Dopo dieci minuti entrambi erano di nuovo sotto la doccia, a baciarsi e pulirsi a vicenda, mettendosi poi a letto per riprendere le forze.

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